Tursi - E' noto che gli esami non finiscono mai,
per dirla con il grande Eduardo De Filippo, oppure, e la cosa si equivale, che
non si finisce mai di imparare, come recita l'aneddotica popolare dai tempi di
Socrate, e naturalmente anche da prima. Chissà se avranno avuto tale
consapevolezza i diversi componenti generazionali della famiglia Mazzei. Ma non
capita spesso che padre, madre e figlia si diplomino insieme nella stessa
scuola superiore e contemporaneamente, conseguendo l'identico titolo di studio
(anno d'esami anche per la seconda figlia, alla scuola Secondaria di I° Grado).
E' accaduto nell'Itcgt "M. Capitolo", lo scorso mese. Saverio Mazzei, 44 anni
festeggiati a giugno, saldatore in una ditta edile, e Rosanna De Salvo,
casalinga trentanovenne, hanno entrambi frequentato il progetto serale
denominato Sirio (tre anni intensivi per gli studenti lavoratori) del corso di
ragioniere. Come la loro primogenita Antonella, 19 anni appena compiuti, della
Quinta "A" del corso Igea (con regolare frequenza quinquennale al mattino).
"Hanno acquisito la Maturità tecnica e questo è
importante, a conferma della positività dell'offerta per chi lavora fatta
dall'Istituto, che tanto successo riscuote tra gli occupati nel comprensorio
non solo del Basso Sinni", ci dice il prof. Angelo Castronuovo, ingegnere
tursitano e preside incaricato. Che chiarisce: "il sistema formativo degli
adulti, infatti, essendo differenziato dai curricoli istituzionali, si connota
come una ‘seconda via' all'istruzione e vuole offrire occasioni di promozione
socio-culturale, stimolare la ripresa degli studi e migliorare l'inserimento
nel mondo del lavoro, mediante la riconversione professionale e la
qualificazione di giovani e adulti privi di professionalità aggiornata". Nella
famiglia di ragionieri, intanto, nessuna recriminazione e in casa e tutti
d'accordo, per alcuni vantaggi: si sono fatte le stesse cose e ad orari
regolati, aiutandosi vicendevolmente e risparmiando pure sui libri, oltre a
festeggiare insieme adesso. Per la cronaca, la signora si è diplomata con
68/100, superando il marito (valutato sessantadue), ma surclassati dalla
giovane studentessa che ha ottenuto il massimo della votazione:
cento/centesimi. Nessun problema, perché è altrettanto normale che i figli
debbano superare i genitori, a scuola e nel loro processo di crescita e di
maturazione.
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