Vandalismi sempre intollerabili: al monumento al Milite Ignoto e all'archivio dell'Istituto Pierro
Oltraggiato il
monumento ai Caduti e bruciato una parte dell'archivio scolastico dell'Istituto
comprensivo statale "Albino Pierro". È accaduto nella notte, ma più
probabilmente nella prima mattinata di
lunedì 14 maggio. Una ordinanza del Comune ha opportunamente disposto la chiusura del
plesso della scuola Primaria per l'intera giornata. I due atti vandalici,
seppure non collegati dalle forze dell'ordine che stanno investigando in tute
le direzioni, hanno sconcertato l'opinione pubblica.
Il monumento ai caduti di
tutte le guerre, posizionato nella centrale piazza Unità d'Italia, è stato
presidiato a lungo per i festeggiamenti dello scudetto juventino, ma alcuni
testimoni riferiscono che alle cinque del mattino mostrava già i segni dello
sfregio alla memoria, con un vaso di terra a mo' di cappello sulla testa della
statua del milite ignoto e una bottiglia di spumante infilata alla baionetta
del fucile. Anche la scuola Primaria è nella frequentatissima via Roma, strada
inevitabile di passaggio a qualsiasi ora, e chi ha compiuto il gesto si ritiene
che abbia forzato appena una delle porte
(di uscita di sicurezza) adiacente alla rampa di scala esterna all'edificio. Solo
all'apertura dei locali i bidelli, Teresa Cuccarese e Francesco Arenga, hanno avvertito un nauseante
odore anche di plastica bruciata e del fumo.
Con immediatezza sono arrivati i vigili
urbani, i carabinieri della locale caserma, coordinati dal vice comandante Marco
Nutini, e i volontari della protezione
civile, oltre al vice sindaco Salvatore Cosma con l'assessore alla Pubblica
istruzione Vincenzo Popia. Verso le ore 8,45, il comandante della Polizia municipale
Giovanni Sanchirico ha individuato le fiamme (poi subitaneamente domate) che hanno
distrutto un televisore e diversi faldoni dell'archivio, ammassati al centro
della stanza al primo piano. Ci vorrà del tempo per capire l'importanza dei
documenti ormai distrutti e forse irrecuperabili, poiché riferibili al periodo
antecedente l'informatizzazione della corrispondenza ufficiale.
Se lo sfregio
al monumento assume una chiara valenza simbolica, di per sé grave, più
difficile capire il gesto di chiara origine dolosa nella scuola (gli atti
riguardano anche gli alunni, i docenti, il personale, la scuola paritaria e le
comunicazioni con il Ministero e l'Ufficio scolastico regionale, ma nel luogo
si conserverebbero anche i fascicoli personali di tutti i dipendenti). Il
danneggiamento non ha avuto dimensioni più macroscopiche, a parere di esperti,
perché la combustione non ha trovato
aerazione sufficiente (porta e finestre erano ben chiuse). In ferie la
dirigente scolastica Carmela Liuzzi, proprio da lunedì, le incombenze del caso
sono state affrontate adeguatamente dalla sua collaboratrice, la docente Rosa
Sarubbi, e dalla direttrice dei servizi generali e amministrativi, Vincenza
Cosma. Non è stato facile contattare le oltre duecento famiglie e garantire il
ritorno a casa nella massima sicurezza degli alunni di undici classi (dalla
Prima alla Quinta), ma tutto si è svolto con molta accortezza.
Occorre ricordare,
ultimo in ordine di tempo, che già la notte del 4 maggio, tra venerdì e sabato,
la stessa scuola era stata oggetto di una intrusione notturna da parte di
ignoti, che avevano rovesciato banchi e suppellettili, compresi computer e
stampanti. Si è pensato a una bravata, come le tante azioni che l'avevano
preceduta. Adesso si sa che non è (più) così, probabilmente. In giornata il
sindaco Giuseppe Labriola ha voluto incontrare la stampa per stigmatizzare gli
avvenimenti: "Quello arrecato al monumento è un'opera offensiva di
intollerabile imbecillità, per la quale si prova vergogna e disagio, ma quanto
verificatosi nell'Istituto Pierro lascia francamente pensare a un gesto
dimostrativo mirato. Mi auguro che siano svolte accurate indagini e che si
arrivi a sanzionare i colpevoli. Tursi non merita il discredito che qualche
individuo sta alimentando".
Salvatore Verde
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