Tursi - Prosegue il dignitoso
sforzo per una multiforme attività culturale del comune di Colobraro, nel
tentativo, in parte già riuscito, di accreditarsi a livello nazionale e con
geniale ironia come "centro della magia", dopo essersi legato alle vicende
umane, musicali e storiche del Principe Michele Carafa (1787-1872), con
progetti dal respiro finanziario anche europeo. Resta(va) la valorizzazione del
quotidiano, con i suoi protagonisti, per raccontare sovente le storie nobiliari
e di genti senza storia, più e meglio leggibili attraverso la fotografia, un
medium che ha appena duecento anni di vita, mentre, per i secoli precedenti, tutto
è affidato, com'è giusto, alla documentazione cartacea, stampata e autografa, ai
reperti archeologici e alle opere grafico-pittoriche. Nel prossimo futuro si
spera che analoga intuizione sia presto estesa alla raccolta di audiovisivi
(pochi quelli di professionisti e con committenza istituzionale, ma rilevanti
sono i filmati di singoli privati, in occasioni familiari, pubbliche, feste e
viaggi). Davvero meritevole appare, pertanto, l'iniziativa del comune
colobrarese, del giovane sindaco Antonio
Bernardo, con l'associazione culturale "InLoco", che l'ha inserita nel suo
specifico progetto, di organizzare la seconda edizione di "Le immagini ritrovate. Mostra fotografica permanente della comunità di
Colobraro", con la imprescindibile collaborazione della rotondellese
Editrice ArchiviA, del giornalista Battista
D'Alessandro. Che ha curato l'esposizione con Marisa Petrigliano
e Filomena Mango. La mostra si inaugura sabato 26 luglio, alle ore 18,30 presso l'ex edificio
scolastico di viale Vittorio Veneto, e rimarrà aperta al pubblico fino al 24
agosto, negli orari canonici della Biblioteca comunale e, a seguire,
quotidianamente dalle ore 18,00 alle 23,00. Diversi documenti fotografici, per
vari motivi meritevoli di pubblicazione, saranno inclusi nel secondo volume di "Le
immagini ritrovate. Colobraro" (156 pagine), in distribuzione dal 30 settembre
prossimo, prevedono gli organizzatori.
Salvatore Verde
|