Emily
Dickinson, il fuoco che brucia nell'anima di una donna
Nata il 10 dicembre 1830 ad Amherst (Massachusetts), Emily Elizabeth Dickinson,
secondogenita di Edward Dickinson, stimato avvocato, e di Emily Norcross, donna
dalla personalità fragile, ricevette dalla famiglia un'educazione piuttosto libera
considerando l'epoca in cui era nata. Dal 1840 frequenta la Amherst
Academy e successivamente si iscrive alle scuole superiori di
South Hadley da cui viene ritirata dal padre dopo un anno.
Questo fu un giudizio
espresso sui suoi genitori: " Mio padre è troppo impegnato con le difese
giudiziarie per accorgersi di cosa facciamo. Mi compra molti libri ma mi prega
di non leggerli perché ha paura che scuotano la mente". Fin da bambina
manifesta un carattere contraddittorio, per motivi mai spiegati a soli ventitré
anni decide di ritirarsi per vivere una vita solitaria. Gli studi della grande
poetessa si svolgono per lo più come autodidatta, orientata nelle letture anche
da un assistente del padre, Benjamin Newton, con il quale resterà in seguito in
corrispondenza. Visse la maggior parte della sua vita nella sua camera al piano
superiore della casa paterna, credeva che con la fantasia si riuscisse ad ottenere
tutto e interpretava la solitudine e il rapporto con sé stessa come veicoli per
poter raggiungere la felicità.
Al momento della sua morte la sorella
scoprì nella camera di Emily 1775 poesie scritte su foglietti ripiegati
e cuciti con ago e filo contenuti tutti in un raccoglitore. Emily Dickinson oggi
viene considerata non solo una delle poetesse più sensibili di tutti i tempi,
ma anche una delle voci più rappresentative. Emily Dickinson morì di nefrite
nello stesso luogo in cui era nata, ad Amherst, il 15 maggio 1886 all'età di 55
anni. La poesia della Dickinson è tutto un oscillare fra la disperazione e la
speranza, il suo amore per la natura traspare in tutte le sue poesie: "Annoda i
Lacci alla mia Vita, Signore, Poi, sarò pronta ad andare! Solo un'occhiata ai
Cavalli. In fretta! Potrà bastare".
Per lei fare poesia significa
penetrare nel mistero della vita per trasformarla da dentro, significa
essenzialmente esercitare una pratica conoscitiva della propria anima e solo
grazie alla solitudine noi possiamo meglio interpretare noi stessi. L'enorme
potenza sensitiva, mentale della poesia di Emily Dickinson, ha dato vita al suo
mito. Il suo linguaggio è brillante, potente,
la sua luce illumina la letteratura dell'ottocento.
ANTONELLA
GALLICCHIO
"Morii
per la bellezza, ma ero appena
composta nella tomba
che un altro, morto per la verità,
fu disteso nello spazio accanto.
Mi chiese sottovoce perché ero morta
gli risposi "Per la Bellezza".
"E io per la Verità,
le due cose sono
una sola. Siamo fratelli" disse.
Così come parenti che si ritrovano
di notte parlammo da una stanza all'altra
finché il muschio raggiunse le labbra
e coprì i nostri nomi".
EMILY DICKINSON
|