Etnopsichiatria e Psicologia transculturale, Master dell'Istituto A.T. Beck di Roma sulla cultura popolare lucana
La cultura tradizionale in
Italia, soprattutto nelle regioni del Mezzogiorno, conosce da pochi anni una rinnovata
vitalità. Le feste popolari in particolare, superata la bassa parabola degli
anni Ottanta, con fenomeni di disgregazione e abbandono, sono in una fase di
forte ripresa, animata dalla volontà delle popolazioni coinvolte di rinsaldare
i legami e le tradizioni comunitarie, nonostante i cambiamenti pervasivi della
modernizzazione.
La ricerca e la riconsiderazione delle proprie radici, il
volersi sperimentare ancora come una comunità, anche da parte degli emigranti
in Italia o all'estero, rientrano appieno nei fenomeni legati alla
post-modernità osservati dagli studiosi in molti territori del pianeta.
Argomenti, motivi e questioni
che l'Istituto A.T. Beck di Roma sta approfondendo con il "Master in
Etnopsichiatria e Psicologia Transculturale, anno 2011-12", incentrato sulla
promozione di studi scientifici sul campo dei vari aspetti e forme della
cultura popolare lucana, così come sono osservabili oggi, e in particolare
delle feste popolari legate al ciclo dell'anno. Tra i moduli del programma del
Master: La storia delle migrazioni; Decolonizzazione e post-colonialismo;
Antropologia del sacro; Antropologia medica; Cittadinanza e immigrazione; La
famiglia immigrata: modelli familiari a confronti; Migrazione, omosessualità,
transessualismo; Generazioni seconde; Migrazione, criminalità e restrizioni.
L'equipe multidisciplinare di Etnopsichiatria ed Etnopsicologia
dell'Istituto Beck, diretta da Paolo
Cianconi, si occupa sin dal 2001 della ricerca sulle culture "altre", sui
saperi tradizionali, orali e legati al sacro, con attenzione particolare ai
cambiamenti culturali legati alla post-modernità. L'ingresso nel gruppo dell'etnopsicologa
Osvalda Cuccarese, lucana di
Policoro, impegnata dal 2004
in attività di ricerca storico-religiosa e antropologica
nel nostro territorio, ha coinciso con l'avvio dello studio sistematico del
patrimonio immateriale della nostra Regione, a partire dal ciclo delle feste
annuali. Tramite le spedizioni sul campo si indagano il vissuto e le
motivazioni dei partecipanti alle feste, ma anche la tenuta o meno del legame
comunitario. In tali circostanze e nelle attività conseguenti, gli studiosi valorizzano
il supporto locale, sostenendo le reti e le associazioni (ProLoco, Comitati
feste etc.) che si occupano di cultura "dal basso".
La documentazione prodotta (filmati, foto,
interviste), che è a disposizione (in master, seminari, lezioni) degli
studenti, incentiva non solo lo studio e la ricerca, ma anche la formazione del
patrimonio regionale italiano scientificamente fondato, oltre a far conoscere la Basilicata e la sua
cultura anche tra un pubblico "specializzato". Dopo i carnevali folklorici
(Tricarico), i riti arborei (Accettura) e i pellegrinaggi montani (Madonna del
Pollino), l'iniziativa prevede ulteriori mete e anche, parallelamente, l'attività
di ricerca di testimonianze e altri tipi di documentazione su vari aspetti
del mondo magico, dei guaritori
tradizionali e delle sindromi etnopsichiatriche (licantropia, possessione),
così come si presentano oggi, un cinquantennio dopo le storiche ricerche di Ernesto De Martino.
Verdiana C. Verde
Il senso della ricerca in Basilicata
"La promozione che
stiamo facendo della regione è già molto intensa, pur essendo il nostro lavoro all'inizio;
in futuro vorremmo portare in Basilicata quei professionisti che frequentano a
vario titolo le iniziative di formazione dell'Istituto Beck di Roma. Le
spedizioni effettuate saranno presto condensate in alcune pubblicazioni". Ci
sintetizza Osvalda "Dina" Cuccarese,
etnopsicologa lucana (
Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo
),
docente nel Master in Etnopsichiatria e Psicologia Transculturale in
svolgimento, sua la relazione su "Sacro e profano nella cultura popolare
lucana: sopravvivenze e distruzioni dall'età arcaica a oggi". La giovane studiosa fa parte dell'equipe
composta da Virginia Maloni, psicologa
e psicoterapeuta, Francesco Grillo,
fisico, e da Santina Calì,
psicologa, oltre che dal prof. Paolo Cianconi, direttore scientifico
del master e autore del recente libro sulla postmodernità, "Addio ai confini del mondo", edito
da Francoangeli. L'Istituto Beck di Roma è diretto dall'antropologa e psicoterapeuta Antonella Montano, docente nella Scuola di specializzazione in Psicologia del Ciclo di vita dell'Università degli studi di Milano - Bicocca, e si ispira agli insegnamenti di Aaron
Temkin Beck, il grande psichiatra americano dell'Università della
Pennsylvania, pioniere della "terapia cognitivo-comportamentale" (sito
ufficiale: www.istitutobeck.it).
Verdiana C. Verde
|