Hermann Hesse, la vita come continua ricerca
Hermann Hesse è
stato per tutta la vita un uomo alla ricerca. Lo testimonia non solo la sua
grande opera letteraria, per la quale ha ricevuto nel 1946 il Premio Nobel, ma
anche il suo percorso di vita. Il superamento di crisi personali è uno dei
punti centrali nell'opera di Hesse, nella quale vengono però anche trattate la
religione e la politica. Hermann Hesse (Calw,1877- Montagnola, 1962) è stato
uno scrittore, poeta, aforista e pittore tedesco.
Suo nonno, Herman Gundert,
era un famoso missionario, suo padre, Johannes, era stato un missionario
pietista in India, e quando tornò in Germania continuò a lavorare nel
ministero. Sua madre, Marie, era l'assistente di suo padre. Gestiva la Calw Publishing
House, una delle più importanti case editrici pietiste d'Europa. Entrambi i
suoi genitori erano molto religiosi e si dedicavano completamente alle loro
credenze. Hermann Hesse trascorse l'infanzia a Basilea, fu poi ammesso agli
studi teologici nel seminario evangelico di Maulbronn, ma cominciò a soffrire
di mal di testa e insonnia, finché lo abbandonò dopo una fuga e un tentativo di
suicidio nel 1892.
Fu allora condotto in una clinica per ragazzi affetti da
disagi mentali, in cui trascorse mesi disperati, finché i genitori non lo
riportarono nel 1893 a
Calw. Nell'ottobre del 1895 gli fu concesso di iniziare un apprendistato come
venditore di libri presso la Heckenbauer Bookshop, a Tubinga, una città
universitaria famosa per la sua tradizione culturale. Così, finalmente libero
dalle costrizioni familiari e dalla pressione scolastica, Hesse iniziò a
seguire la sua strada di scrittore. In lui cresceva sempre di più una nuova
forma di religiosità tendente all'ascetismo, il suo credo era quello di
Novalis: «Diventare un essere umano è un'arte», l'arte intesa come la faticosa
formazione di se stessi. Per i il grande scrittore: " ...e tutto insieme,
tutte le voci , tutte le mete, tutti i
desideri, tutti i dolori, tutta la gioia, tutto
il bene e il male, tutto insieme è il mondo, tutto insieme è il fiume del
divenire, la musica della vita, anche la vita più infelice ha le sue ore di
sole e i suoi fiorellini fortunati in mezzo alla sabbia e alle pietraie". La
sua produzione, in versi e in prosa, è vastissima e conta quindici raccolte di
poesie e trentadue tra romanzi e raccolte di racconti. I suoi romanzi più famosi
sono "Peter Gertrud", "Demian", "Siddharta", "Il lupo della steppa", "Narciso e
Boccadoro", "Il gioco delle perle di vetro". Lo spiritualismo, il misticismo e
la filosofia indù e buddhista sono sempre presenti nei suoi capolavori. Nel
1955 i dottori scoprirono che era malato di leucemia, grazie alle continue
trasfusioni di sangue potè vivere fino al 1962. Nel cimitero di Gentilino si
può visitare la sua tomba.
Antonella Gallicchio
Tienimi per mano al tramonto,
quando la luce del giorno si spegne e l'oscurità
fa scivolare il suo drappo di
stelle...
Tienila stretta quando non riesco a viverlo
questo mondo imperfetto...
Tienimi per mano... portami dove il tempo non
esiste...
Tienila stretta nel difficile vivere.
Tienimi per mano...
nei giorni in cui mi sento disorientata...
cantami la canzone delle stelle dolce cantilena
di voci respirate...
Tienimi la mano, e stringila forte prima che
l'insolente fato possa portarmi
via da te...
Tienimi per mano e non lasciarmi andare... mai...
H. HESSE
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