Il solstizio d'estate chiarirà l'origine Templare della cattedrale dell'Assunta di Montepeloso? Sabato 21 giugno, appuntamento a Irsina
Appuntamento
imperdibile per gli studiosi degli insediamenti Templari nella regione e gli
esperti di storia locale. Nel giorno del solstizio d'estate (sabato 21 giugno),
per l'intera mattinata, un gruppo di tecnici e appassionati cultori della
materia, provenienti da diversi comuni lucani, sarà a Irsina, per verificare la
fondatezza di una ipotesi relativa alle origini della grande cattedrale
dell'Assunta.
Si vuole verificare se la "margherita dei Templari", posizionata
nel pavimento della cripta (del XII sec.), è perfettamente in asse con raggi
del sole. In tal caso, dovendosi escludere una mera casualità, sarebbe
difficile non ritenerla una prova della tecnica costruttiva a moduli,
utilizzata all'epoca delle crociate e anche dai priori francesi inviati nel
luogo (la Cattedrale
o Santa Maria Vecchia fu assegnata alla Chaise-Dieu in Francia sin dal 1133,
per volere di Ruggero II). I costruttori dovevano avere, probabilmente, una
memoria strutturale del Santo Sepolcro di Gerusalemme, come ha suggerito
l'architetto Francesco Silvio Di Gregorio.
L'escursione
è organizzata dalla nuova associazione culturale di Tursi "Radici Motrici",
presieduta da Giuseppe Grieco, e da Tursitani.it, giornale on line diretto da
Salvatore Verde. Proprio il giornalista tursitano, autore del saggio "Il
cavaliere Templare di Tursi" (Edizioni Giuseppe Laterza, Bari), ritenuto uno
dei migliori libri sull'argomento del 2012, ha ipotizzato un percorso di ricerca
nella direzione dei Cavalieri Templari, nella più che millenaria storia di
Montepeloso, nome mutato in Irsina dal 1895.
Fino a oggi la cattedrale era nota
per la statua e un quadro attribuiti al Mantegna. Tracce importanti, invece,
del passaggio dei Templari (1119-1314) sono state ritrovate nell'antica cripta,
che evidenzia nella struttura la croce Templare perfettamente allineata con la
sovrastante croce dell'Ordine di San Giovanni (poi di Malta), oltre allo stemma
lapideo con la tradizionale croce patente, una statua di san Bernardo di
Chiaravalle e il "fiore della vita" o, appunto, "margherita dei Templari".
La
questione irsinese è controversa, poiché gli studiosi locali hanno
sostanzialmente obliato l'epopea delle crociate e la storia degli ordini
monastico-cavallereschi, compreso il testo fondamentale "Memorie storiche,
critiche e diplomatiche della Città di Montepeloso" (Matera, 1901), dello
storico Michele Janora (1867-1910) che non approfondì le implicazioni di talune
notizie da lui stesso rilevate.
Anticipata
durante l'assemblea annuale dell'Assostampa di Basilicata, svoltasi proprio a
Irsina la scorsa settimana, la visita sarà effettuata con Eufemia Verrascina,
assessore comunale alla Spettacolo e Promozione turistica, e con Antonio
Buonanno, studioso di cultura religiosa, tradizione e folclore, assieme agli
aspiranti fotografi del corso "Laboratorio di fotografia digitale" di Radici Motrici, coordinati da Donato
Fusco, noto visual artist.
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