«L'importante non è vivere, ma vivere bene»
Platone
Isabella Morra: I parchi letterari, l'idea cinematografica, bibliografia ( I )
lunedì 29 ottobre 2001
Isabella Morra e il Parco Letterario.
Tutta la “questione Morra” parte certamente da De Gubernatis e trova in Croce l’approdo conoscitivo e critico fondamentale,che si rivela cosìcome unpercorsointellettuale imprescindibile ancora oggi, nonostante laprogressiva internazionalizzazione dell’approfondimento di studiosi e accademici intorno alla vicenda morriana. Successivamente si registraun solido e rinnovato interesse storico-culturale, letterario-poetico e critico con argute ed acute chiavi di lettura dell’opera “Il Canzoniere” (postumo, 1552), che contiene appena dieci sonetti e tre canzoni, 390 versi in totale, anche sillabicamente scandagliati da legittime ed autorevoli ricerche. Avvicina e commuovela stessa vicenda umana di Isabella Morra,con la sua breve vita(circa 1516 – 1545), tutta avvolta da indecifrabili misteri, morte compresa per mano presumibilmente di tre suoi fratelli, a causa di una presunta relazione epistolare e sentimentale con il giovane poeta di origini spagnole don Diego Sandoval De Castro, signore di Bollita, l’attuale Nova Siri,consumati nella residenza di Favale, l’odierna Valsinni. E sono molteplicile suggestioni dei luoghi morriani, vissuti dalla giovane poetessa in solitudine easprezzadolorosa, accentuati da un senso di infinita solitudine e da un immenso bisogno di uscirne. Tutto ciò ha costituito il retroterra ideale e intuitivo dal quale è nato il progetto del Parco letterario, cronologicamente il secondo in Italia ad essere stato formalmente costituito. Le radici progettualisi sono poi irrobustite con l’azione ultradecennaledi una Pro Loco tra lepiù attive in Basilicata, che ha lasciato una eredità indubbiamente assai positiva in termini di manifestazioni, iniziative, appuntamenti, sollecitazioni, coinvolgimenti, “sempre però nel segno e nel senso di Isabella”, ripetono praticamente a tutti i visitatori gli abitanti valsinnesi sensibili e orgogliosi al contempo, e non a caso il coordinatore del Parco è anche il presidente della stessa associazione, Rocco Truncellito, letterato, regista teatrale e medico, come vuole una certa tradizione da queste parti. Alsuo proficuo impegno si devono molte delle intelligenti, rilevanti e fascinose proposte di un programma valido e di livello nazionale,come la realizzazione della “Storia di Isabella Morra raccontata da Benedetto Croce”, lavoro teatrale di Dacia Maraini nel settembre del 1999,o i raffinati“Viaggi sentimentali” (nei luoghidell’ispirazione), cioè “La via del monte “ e“La via del fiume”, nell’estatesuccessiva, su testi di Aldo Mario Zaccone, studioso valsinnese di rara sensibilità intellettuale, che l’anno dopo ha scritto “La morte di Diego Sandoval”, messo in scenanella naturalità del bosco dal Teatro dei Sassi di Matera, con la regia di Massimo Lanzetta, che hanno richiamato ogni anno migliaia di turisti (in media oltre cinquemila annualmente) e centinaia di scolaresche nel piccolo comune situato a ridosso del Sinnie nel limite del parco naturale del Pollino. Il castello di famiglia, le vie del paese medievale, le rive del fiume, il paesaggio “selvaggio”,il monte Coppolo, sono ormai entrati nell’immaginario collettivo della popolazione e degli stessi studiosi, come i luoghi ‘sacri’ di una tragedia classica che ha originato il mito della vicenda umana e poetica di Isabella, ma che di essi avràsempre bisogno per alimentarlo, facendo appello ad un rapporto quasi empatico con i frequentatori del turismo culturale. Ecco dunque che il progetto di “Parco”, che ha coinvolto una trentina di giovanialmeno per un triennio e la intera cittadinanza, avesse quasi una intrinseca ragion d’essere ed è destinato probabilmente e realisticamente a durare, proprio per la scelta di legarsi a Isabella Morra. Molto si è fatto perla individuazionee valorizzazione dei luoghi d’ispirazione, la risistemazione di una serie di itinerari, opportunamente restaurati per quanto possibile, equalcosaè stata pure ripristinata,edanche per la realizzazione di un centro accoglienza, coerente con l’analisi della domanda potenziale dei i flussi turistici, per lo studio dell’immagine e della comunicazione del “Parco”, e soprattutto per l’organizzazione delle attività collegate, come i progetti di restauro e il recupero ambientale, i convegni di studio e le pubblicazioni, ipremi letterari elemostre,gli spettacoli e le stuzzicanti animazioni delle serate estive nel borgo, con costumi e canti di accompagnamento dei visitatori, tentati dalle attività artigianali locali e dai prodotti enogastronomici. Si tratta adesso di non disperdere questo patrimonio di esperienze, rapporti, cose realizzate, e anzi di andare anche oltre, consolidando l’inserimento nei normali circuiti turistici nazionali , matentando e sperimentandoanche innovazioni progettuali della fruizionemediatica, reale e virtuale.
I Parchi Letterari nel Mezzogiorno.
Dalla fine degli anni Ottanta ad oggi ben sedici iniziative di crescita imprenditoriale, turistica e culturale, si sono concretizzate nel Meridione, nell’ambito del progetto “Sovvenzione Globale I Parchi Letterari” della Commissione Europea, attraverso anche cospicui finanziamenti finalizzati alla riscoperta delle radici, valorizzazione del territorio e fruizione attualizzata dei luoghi, chiaramente caratterizzati dai protagonisti della nostra storia letteraria e dai rimandi forti delle loro opere. Nei casi migliori ciò si è rivelato un impulso notevole, in termini progettuali, organizzativi, comunicativi e creativi, per una nuova e diversa forma di intraprendenza imprenditoriale, per giovani soprattutto che hanno deciso di restare e di impegnarsi a fianco di professionisti ed esperti, per assecondare potenzialità e ricchezza vocativa locali. Insomma una vera scommessa innovativa, che solo il prossimo futuro potrà sancire circa il loro grado di effettiva tenuta, autonomia e lungimiranza, proprio perché vicini all’esaurimento della prima fase incentivata. Ma l’idea è auspicabilmente destinata a riproporsi, magari con altri coinvolgimenti istituzionali, grazie anche all’impulso fondamentale e primario della Fondazione Ippolito Nievo, insieme all’azione di Ig – Sviluppo Italia e del Touring Club Italiano, ormai collaudati sostenitori dei Parchi Letterari, e sollecitati, in tale direzione, dai tantissimi progetti, stante l’abbondanza di letterati “meritevoli”, candidati al finanziamento e che, per varie ragioni, non hanno superato la delicata e difficile selezione precedente. Dopo il Parco “Isabella Morra” con sede a Valsinni, avviato formalmente dal 1983, secondo in Italia e primo nel Sud,sono stati istituitigli altriquindici, e precisamente: “Carlo Levi” ad Aliano; “Francesco Iovine. Il contado del Molise” a Campobasso; “Francesco De Sanctis” a Morra De Sanctis (Av); “Grazia Deledda” a Nuoro; “Giuseppe Tomasi di Lampedusa” a S. Margherita Belice (Ag); “Salvatore Quasimodo. La terra impareggiabile” a Modica (Rg); “Luigi Pirandello. Nel Cerchio del Caos” a Agrigento; “L’Isola di Arturo” (Elsa Morante) a Procida (Na); “Formiche di Puglia” (Tommaso Fiore) a Noci (Ba); “Lo Cunto de li Cunti” (Giambattista Basile) a Bracigliano (Sa); “Ettore Fieramosca” (Massimo D’Azeglio) a Barletta (Ba);
“Horcynus Orca” (Stefano D’Arrigo) a Reggio Calabria; “Old Calabria. Norman Douglas e i viaggiatori del Grand Tour” a Camigliatello Silano (Cs); “Vesuvio. Da Plinio a Leopardi, scritture dalla terra del Fuoco” e“Giordano Bruno” entrambi a Napoli.