L’idea cinematografica.
Attualmente è in fase di stallo l’ipotesi di realizzare un film sulla vita di Isabella Morra. Tuttavia è interessante per la sociologia del cinema seguire i tentativi di ideazione, progettazione e produzione di un testo – prodotto - opera dalle marcate caratteristiche territoriali e comunque fuori dal circuito ufficiale e dai modi tradizionali. Tutto nasce dalla consapevolezza dell’esaurimento dell’esperienza del Parco Letterario, del quale è stato artefice primario ed insostituibile il prof. Aldo Mario Zaccone, uno dei maggiori conoscitori della vicenda morriana, che ha ritenuto maturi i tempi e le circostanze per lanciare la sua proposta di film dedicato a Isabella, in verità apparsa subito a parecchi di difficile attuazione ,per una serie di obiettive ragioni essenzialmente di ordine finanziario, e poi perché già il regista potentino Rivelli ne ha in mente uno, avendo depositato il soggetto e richiesto il finanziamento al credito bancario per il sostegno alla cinematografia nazionale (il famoso per alcuni e famigerato per altri art.28). Per tentare di dare ordine metodologico al prosieguo dell’iniziativa si è cercato il coinvolgimento del coordinatore del Parco Letterario Isabella Morra, Rocco Truncellito, insieme al collaboratore Fabio Olivieri, e al critico cinematografico Armando Lostaglio, poi concretizzatosi in un incontro proprio a Valsinni nello scorso luglio. Dalla franca discussione preliminare sono emerse con chiarezza almeno due impostazioni divergenti, ma entrambe orientate al superamento del principale e manifesto ostacolo di carattere produttivo. Due perciò le possibili soluzioni individuate che rinviano con immediatezza alla destinazione del prodotto finale, se per il cinema o direttamente per la televisione. Nel primo caso si sono ritenuti i costi e i rischi dell’investimento maggiori di quelli ipotizzabili per la tv, che al contrario consentirebbe per un certo pubblico la garanzia del passaggio visivo e la compartecipazione finanziaria. (Cinema contro televisione). Diversi i nomi considerati per la regia, tutti di rilievo e significativi nel panorama cinematografico italiano, e per la interpretazione femminile da affidare ad una delle giovani attrici emergenti e di talento, come assicurazione preventiva sulla bontà del progetto e rassicurazione per gli esiti. (Film d’autore o prodotto del mercato televisivo). Ma anche da questo sono venuti fuori due linee parallele: se film o fiction d’autore, con ispirazione e sceneggiatura ristretta, coinvolgendo per quanto possibile risorse ed apporti regionali ed interamente sviluppato nelle sue varie fasi in Basilicata; o fare piuttosto un prodotto dignitoso ma “commerciale”, per il grande pubblico, che dia “certezze” di audience. (Cultura alta o cultura di massa). E comunque, si è convenuto, bisognerà decidersi subito se proseguire nella definizione dettagliata del lavoro di pre-produzione e di scrittura e poi contattare con immediatezza alcune persone amiche, non escludendo i politici lucani interessati, o se diversamente invertire la procedura di poc’anzi. I sostenitori dell’ipotesi cinematografica si sono trovati in difficoltà sull’obiezione anche fatta di realizzare prima un documentario, per saggiare il terreno delle reazioni e della curiosità (sulla scia del bellissimo “Carlo Gesualdo da Venosa” di Werner Herzog). I fans del prodotto televisivo hanno sbandato sulle obiezioni “interne”, non ritenendo il progetto in grado di reggere neanche le due puntate di durata, né sulle reti Mediaset né sulle emittenti della Rai. (Film intimista o spettacolare). Entrambi i gruppi hanno dovuto convergere alla fine sul fatto che un film di qualità nelle sue varie fasi interseca le impostazioni e si propone come godibile sia al cinema che in televisione, fermo restando un audiovisivo di massa esclude a priori produzioni non elitarie ed autarchiche, a meno di cambiare prospettiva ed obiettivi in base allo stato dell’arte, appunto. (Pragmatismo culturale contro visionarietà parolaia).
Bibliografia essenziale.
A. De Gubernatis, “Isabella Morra, Le Rime”, 1907, Roma, Forzani e C.; B. Croce, “Isabella di Morra e Diego Sandoval de Castro”, 1929, Bari Laterza; D. Bronzini, “Isabella Morra”, 1973, Roma, Gabrieli; G. Caserta, “Isabella Morra e la società meridionale del ‘500”, 1976, Matera, Meta; M. Sansone (a cura di), “Isabella Morra e la Basilicata”, 1981, Matera, Liantonio (Atti del Convegno di studi del 1975); B. Croce, “Isabella di Morra e Diego Sandoval De Castro”, 1983, Palermo, Sellerio; R. Lista, “Valsinni e Isabella Morra”, 1985, Matera, Paternoster; R.M. Fusco, “Le lucane. I percorsi della scrittura femminile in Basilicata”, 1987, Moliterno (Pz), Romeo Porfidio Editore; A.M. Zaccone, “Itinerario poetico di Isabella Morra”, 1989, Matera, Paternoster; G. Caserta – A. Cambria, “Isabella, la triste storia di Isabella Morra”, 1996, Venosa, Osanna; D. Sandoval De Castro, “Rime” (a cura di T.R. Toscano), 1997, Roma, Salerno; P. Montesano, “Isabella di Morra. Storia di un paese e di una poetessa”, 1999, Matera, Altrimedia; G. Caserta, “Pellegrinaggio morriano”, 2000, Rotondella (Mt), Archivia; N. De Giovanni (a cura di), “Isabella Morra e la Poesia del Rinascimento Europeo”, 2001, Alghero, Nemapress Editrice (Atti del Convegno internazionale di studi del 1999).
Salvatore Verde
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