Le Acli per la promozione dello spettacolo musicale di qualità dal vivo di Giuseppe Bruno
Come presidente
del circolo Acli di Tursi, in occasione della inaugurazione della sala
conferenza Benedetto XVI, esprimo un doveroso ringraziamento al
presidente provinciale delle Antonio Lagala, per la collaborazione
e l'organizzazione congiunta della serata, assieme alla parrocchia della
cattedrale dell'Annunziata e al Comune, in primis al sindaco Giuseppe Labriola.
Grazie anche alla Corale Regina Anglonensis diretta dal maestro Francesco
Muscolino, per il concerto offerto in onore del vescovo della diocesi di
Tursi-Lagonegro, monsignor Francescantonio Nolè, nonché a tutte le
autorità presenti. A loro esprimo una sincera gratitudine. Aggiungo solo che
fra i tanti scopi delle Acli vi è anche quello ricreativo e culturale, quindi
quello di rilanciare e diffondere anche la musica e lo spettacolo dal
vivo, ovvero le attività artistiche fondate sui rapporti diretti, tra l'artista
e lo spettatore, anche ponendoci in dura polemica verso certa moda musicale
"disco, techno, house etc.", oggi imperante in tante discoteche e nei
disco-bar.
Lo scopo nostro è anche quello di contrastare la diffusione e la
pratica di certe forme d'intrattenimento scadenti e degenerativi, di ricreazione
e di spettacolo diseducativi e asociali, purtroppo assai diffusi soprattutto
tra ragazzi e adolescenti. I rischi delle conseguenze sono evidenti e alla base
di comportamenti e di costumi anche poco consoni, talvolta irresponsabili e non
di rado luttuosi sulle strade. Invece, proprio da qui l'urgenza di
promuovere forme attive di sensibilizzazione, in particolare tra i giovani, nei
confronti dei veri valori della vita, della conoscenza, dell'arte e della
cultura, nonché della ricreazione sana, autenticamente e serenamente festosa e
sociale.
Noi riteniamo che questo aspetto positivo, del divertirsi con
intelligenza e sensibilità, possa essere agevolato anche attraverso il rilancio
e la difesa, dovunque sia possibile ed opportuno, dello spettacolo "dal vivo",
con l'impegno primario di ricercare e favorire le maggiori aperture di
possibilità artistiche e di spazi fruibili nel territorio. In tal modo, assieme
alla valorizzazione della ricchezza del patrimonio artistico italiano e della
produzione di livello, non si limitano la molteplicità di linguaggi creativi e
le nuove occasioni di espressività e operatività, beninteso anche per gli
operatori culturali. In questo campo,
perciò, sollecitando l'impegno di tanti giovani, anche la Chiesa funge da attenuatore
delle tensioni sociali e incanala, come ha sempre fatto secondo lo spirito del
Vaticano II,il desiderio e la voglia d'impegno di tante, ma tante persone nel volontario,
per i quali si aprirebbero esperienze di vita che segnano e arricchiscono.
Fra
i tanti, questo è un altro punto meritorio delle attività sociali della Chiesa,
perché toglie parecchi giovani dalle strade, mentre si diffondono le attività e
iniziative a favore della conservazione
del patrimonio artistico e culturale e librario, di cui la Chiesa è sempre stata la
principale depositaria. Ben si inserisce, dunque, nel caso nostro attuale, il
recupero del patrimonio musicale e dei canti, dell'usanza dei primi secoli di vita
della Chiesa, quando era tutta l'assemblea a cantare inni e salmi, secondo il
costume ebraico. Ormai, nella parrocchia della nostra diocesi, la corale
Regina Anglonensis è una bella e incoraggiante realtà, e lo è
sicuramente anche per merito di questo evento "Aspettando l'Epifania", che ha
assunto una funzione, diciamo così, "promozionale" e funge da traino e da
traccia per quanti, giovani e meno giovani si sentono incoraggiati a seguire la
strada della musica in generale e di quella sacro-religiosa in particolare.
La
proposta di tale repertorio classico, quindi, è occasione di ampliamento dei
nostri interessi e della cultura musicale, che non deve rimanere ristretta nel
solo ambito della musica moderna, come in troppi casi e per troppa gente
accade. Non in ultimo, ovviamente, un saluto particolarmente caloroso va al
vescovo Nolè per l'attenzione che presta e l'incoraggiamento che dà a questa
come alle altre attività protese all'elevazione spirituale, culturale e sociale
della comunità diocesana. Al contempo, auspico che la manifestazione musicale (e del concerto)
prosegua nel tempo e sia sempre più seguita con attenzione, simpatia e
incoraggiamento da parte dei cittadini, degli enti locali e territoriali,
sollecitando la partecipazione numerosa dei giovani alle attività e confidando
nella disponibilità dei parroci, don Battista e don Giovanni, nonché sul
sostegno del nostro circolo.
Giuseppe Bruno, presidente Acli di Tursi
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