Presentazione del libro "Vegliando oltre il cancello" di Gianpaolo Balsamo, domenica sera (15 aprile), ore 19, in piazza Plebiscito
Domenica 15
aprile alle ore 19, presentazione del libro "Vegliando oltre il cancello" di
Gianpaolo Balsamo, con la partecipazione della psicologa Carmela Vitale. Appuntamento nella sala della Società operaia di mutuo soccorso "Il Progresso", in
piazza Plebiscito. La serata davvero particolare è organizzata
dall'associazione socio-culturale "non solo ‘58", presieduta da Nuccio
Mormando. Moderatore dell'auspicato dibattito il giornalista Leandro D. Verde e conclusioni del sindaco di Tursi Giuseppe Labriola, avvocato penalista. Pubblicato da Secop Edizioni, l'intensa opera prima del giornalista
professionista Balsamo, cronista di nera della Gazzetta del Mezzogiorno, è più
di un'accurata inchiesta o un documentato resoconto della tragedia verificatasi
nell'estate del 2007 a Barletta.
Il 10 agosto, infatti, due delle anziane sorelle Tupputi,
Carla e Angela Teresa ("Titina"), entrambe
ultrasettantenni, furono ritrovate morte e in stato di mummificazione, dopo
essere state "custodite" per oltre un anno nella loro villetta dalla
terza sorella, Stefania, settantenne e nubile. La sopravvissuta, inoltre, ha
tenuto un quasi diario giornaliero di una vita dal 1984 al 2007, poi allucinata,
tra malattia, denutrizione, immondizia e oggetti religiosi. L'orrore del fatto con la
veglia funebre (Carla sarebbe morta addirittura alla fine del 2004 e Titina nell'aprile
del 2006), si impose nella cronaca nazionale e suscitò una reazione di curiosità,
inquietudine, pietà, sgomento, tristezza e incredulità nell'opinione pubblica e
in tutti coloro che si sono occupati del caso (forze dell'ordine, magistrati,
medici legali e giornalisti), anche perché dopo qualche giorno nello stesso
luogo si registrò un saccheggio e un incendio doloso, operati da ignoti.
Quello
di Balsamo, che si rivela dotato e maturo scrittore, è un lavoro rigoroso, di scandaglio, per capire e riflettere su un
incubo reale, che nulla concede alla sfrenata fantasia morbosa o al gusto del
macabro. In ogni pagina egli si rivela attento a capire l'umana condizione di
debolezza, sofferenza, fragilità psichica e solitudine, e sempre proteso alla
ricerca della verità, in un quadro criminologico semplice e complesso al
contempo, e senza altri colpevoli. L'autore, anzi, si pone l'amaro
interrogativo se tutto ciò si poteva in qualche modo prevenire ed evitare, pur di
fronte a persone in preda all'implosione del sentimento religioso e della fede,
trabocchevole di assurde credenze e aspetti misticheggianti degenerativi (dal
2000 le tre sorelle si erano autoescluse dal mondo e attendevano l'immediata
resurrezione del corpo).
Ma le donne furono vittime soprattutto di se stesse e
del proprio reciproco amore patologico, ma forse pure di una certa indifferenza
collettiva, come lasciano intendere dubbiosamente sia Luigi Scimè, sostituto
procuratore della Repubblica del Tribunale di Trani, nella sua prefazione, sia
Franco Bruno, criminologo, neurologo e psichiatra, nella postfazione. Esempio
paradigmatico della realtà che annichilisce la fantasia, e fa impallidire
perfino Edagr Allan Poe e tanti altri autori, sceneggiatori e registi del più
sfrenato e moderno filone horror.
Salvatore Verde
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