La Divina Maria Callas, il Mito che scorre nel fiume dell'eternità
Maria Callas, nome d'arte di Anna Maria Cecilia Sophia Kalogheròpoulos (New
York, 2 dicembre 1923 - Parigi, 16 settembre1977), è stata un soprano greco con
nazionalità statunitense e naturalizzata italiana fino al 1966.
La Callas,
concepita in Grecia, nacque il 2 dicembre, durante una fitta nevicata. Si dice
che la madre, che avrebbe voluto un maschio (che avrebbe battezzato Vasili, come
il fratellino morto nel 1923), per quattro giorni rifiutò di vederla ed esitò a
lungo prima di trovarle un nome. La bambina venne battezzata a tre anni d'età,
nel 1926, presso la chiesa greco-ortodossa di New York. A quest'età, sempre
stando ai racconti di sua madre, sembra già ben avviata alla carriera musicale:
a tre anni ascolta arie d'opera grazie alla pianola del padre e della madre, a
quattro si è già arrampicata sul pianoforte, dove comincia a mettere assieme le
prime melodie.
Nel 1928, sfuggita al controllo della madre, la piccola Maria
tentò di raggiungere la sorella Yakinthy, intravista dall'altra parte,
attraversando la strada di corsa: un'automobile la colpì in pieno, trascinandola
sotto per molti metri prima di riuscire a fermarsi.
Trasportata subito all'ospedale di St. Elizabeth, dopo 22 giorni uscì dal coma.
Questo fu un fatto al quale sia la
Callas che Evangelia Dimitriadou (sua madre) addussero molta
importanza. La Callas
dichiarò che durante il lungo stato d'incoscienza strane musiche le ronzavano
nelle orecchie. La madre, sostenne che dopo l'orribile incidente Maria sviluppò
un carattere completamente diverso da prima e fece risalire il "cattivo
carattere", che sarà famoso nel mondo, umbratile, ostinato e ribelle,
proprio a questa circostanza.
Dotata di una voce particolare, che coniugava un
timbro unico a volume, estensione e agilità notevoli, la Callas contribuì alla
riscoperta del repertorio italiano della prima metà dell'Ottocento, in
particolare Vincenzo Bellini e Gaetano Donizetti, di cui seppe dare una lettura
personale, in chiave
tragica e drammatica, oltre che puramente lirico-elegiaca. Maria aveva piegato alla
sua volontà il suo organo vocale per poter interpretare ruoli per ogni tipo di
vocalità femminile, passando dal repertorio del soprano coloratura al lirico. Con
lei torna in auge il soprano drammatico d'agilità dell'Ottocento. In questo mio piccolo omaggio è impossibile descrivere tutte le sue qualità vocali
ed artistiche. Tra i suoi cavalli di battaglia vi furono Bellini (Norma, Puritani, Sonnambula), Donizetti
(Lucia di Lammermoor), Verdi (Traviata, Trovatore,Aida), Ponchielli (La
Gioconda) e Puccini (Tosca,
Turandot). Si dedicò inoltre con successo alla riscoperta di titoli usciti
di repertorio a causa della mancanza di adeguate interpreti soprani, quali Armida e Il Turco in Italia di Rossini,
Il pirata di Bellini, Anna Bolena
di Donizetti.
Le sue straordinarie doti di soprano e attrice, il successo, artistico e mediatico, il
mito costruito attorno a lei, le sono valsi l'appellativo di Divina. Il più talentuoso
e rivoluzionario soprano del ventesimo secolo ha avuto una vita travagliata cha
passa attraverso cadute e trionfi, dai giovanili successi in patria ai primi
contratti con la scala di Milano, dalle scintillanti vetrine internazionali ai
templi della lirica mondiale, dai rapporti umani e artistici con Visconti e
Pasolini all'amore a senso unico con il magnate greco Aristotele Onassis, un
rapporto quest'ultimo che la condusse ad abbandonare le scena e a chiudersi sempre
di più in una triste solitudine.
Era venerdì 16 settembre 1977, intorno alle
13.30, quando la Callas
cessò di vivere. Nonostante sia stato varie volte ripetuto, la Callas non si è suicidata;
le sue condizioni fisiche erano da tempo estremamente compromesse. Il referto
medico indicò l'arresto cardiaco come causa del decesso. Resta irrisolto il
mistero sui gioielli della Divina, i famosi collier, gli orecchini con
brillanti e rubini, a quanto pare scomparsi dopo la sua morte. Forti divisioni
creò anche la decisione della cremazione (condivisa dalla Callas da viva;
"Fai spargere le mie ceneri nel mare Egeo. Abbraccerò il mio Aristo
attraverso il mare...", disse a Bruna, fedele governante). Vivo è il
sospetto che le ceneri della Callas siano andate perdute o peggio ancora
trafugate durante la loro permanenza al cimitero Père Lachaise di Parigi, e che
non fossero effettivamente sue le ceneri sparse in mare dal ministro della
Cultura della Grecia, durante una cerimonia nel 1979.
Era nata per cantare e
per stare sulla scena. La musica e la sua voce entravano dentro il cuore, lei
produceva melodia. Aveva dentro di sé, nella sua voce, la vita. La sua grande
rivale, la meravigliosa Renata Tebaldi di lei disse:: "La cosa più
straordinaria era che potesse eseguire il canto di coloratura con quella voce
enorme! Fantastico, davvero"; la voce, "pioggia sulla terra riarsa,
manna celeste, tragedia, romanticismo,dolcezza". Indimenticabile Maria, l'anima
e il cuore di una donna che è stata annientata dalla solitudine. La sua anima
scorre in quel fiume chiamato eternità, la sua voce corre da cielo a cielo,
l'emozione di quel suono e la sua voce giungono alle cellule più segrete della
mente e del cuore.
Antonella Gallicchio
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