La Wally, opera di Alfredo Catalani. Niente può
cambiare la potenza dell'amore
La Wally è un'opera lirica in quattro atti di
Alfredo Catalani, musicata su libretto di Luigi Illica. Musicista e
compositore, Catalani nacque a Lucca il 19 Luglio 1854, da una famiglia di
musicisti. Abbandonò gli studi forensi per dedicarsi completamente alla musica.
L'opera "La Wally",
tratta da un romanzo d'appendice tedesco, andò in scena nel 1892 e portò all'autore
il successo alla Scala e poi a Lucca con la direzione di Toscanini. Subito
dopo, l'opera venne rappresentata con ottimo esito anche in altre città,
nonostante l'opposizione di Giuseppe Verdi, che accusava Catalani di scegliere
soggetti tedeschi e perciò lo vedeva come un traditore della patria (ma il
maestro Verdi in seguito si pentirà di tale giudizio).
Alla sua formazione
concorsero elementi diversi: l'ascendente wagneriano, i riflessi malinconici
che circondavano Bellini, Schubert, Schumann, Chopin; c'era poi in Catalani una
dolce e sensuale apertura per la melodia unita a un gusto per il colore orchestrale;
e c'era, infine, il fattore umano da non trascurare, di una infelicità rara,
per la consapevolezza del suo male che non riusciva a combattere e per la scarsa
fortuna ottenuta dalle sue opere. Questa tonalità è la più autentica di Catalani,
che un anno prima di morire, con La Wally, aveva
veramente raggiunto il suo stile. Nell'estate del 1893, prostrato dalla
tisi (di cui erano già morti sia la sorella che il fratello), Catalani decise
- come d'abitudine - di andare in montagna per ristabilirsi, ma il 7 agosto,
dopo alcuni giorni di agonia, moriva a soli 39 anni. Si spegneva così una vita
drammatica e tormentata. La Wally è stata
sempre considerata come la migliore di tutte le opere catalaniane, sia per la
bellezza della musica che per la coerente tenuta drammaturgica. Soprattutto in
Italia, la fama dell'opera si è nel tempo un po' ridimensionata, al punto che
di essa si conosce solo la splendida romanza " Ebben? Ne andrò lontana."
Siamo nell'alto Tirolo, nel 1800, la bella Wally è innamorata del
cacciatore Giuseppe Hagenbach, figlio del nemico implacabile di suo padre. Si
festeggia il settantesimo compleanno di Stromminger, padre di Wally, che si
complimenta con Gellner per avere vinto la gara di tiro al bersaglio in suo
onore. Walter amico caro di Wally canta una triste canzone composta dalla
giovane, che parla di una fanciulla travolta da una valanga. Giunge Hagenbach
con una preda appena uccisa; fra lui e il padre di Wally nasce un litigio,
ma arriva la giovane che riporta la calma.
Lei è affascinata da Hagenbach, suscitando
la gelosia di Gellner, che riferisce tutto a Stromminger. Questi allora,
chiamata a sé Wally, le propone la mano del giovane Gellner ma la figlia rifiuta
e allora il padre le dice di sposarsi o lasciare la casa. La fanciulla rifiuta
e prende la via della montagna, seguita da Walter. E' trascorso un anno, il
giorno del Corpus Domini si fa festa nella taverna di Afra, la fidanzata di
Hagenbach. Wally è tornata dopo la morte del padre, tutti sanno che la
fanciulla non ha ancora concesso a nessuno il suo primo bacio. Hagenbach si
vanta con i presenti che inviterà alla danza del bacio Wally, che appena
arrivata conquista i presenti con la sua bellezza.
Quando Gellner le rivela il
legame di Hagenbach con Afra, l'ingelosita Wally offende la fanciulla. Tutti
danzano, Wally rivela il suo amore a Hagenbach che, fingendo di ricambiare, la
bacia. La giovane capisce e, mortalmente offesa, promette a Gellner di concederglisi
in cambio della vita di Hagenbach. Gellner tenta di uccidere Hagenbach
gettandolo in un burrone, ma Wally lo salva affidandolo alle cure di Afra.
Wally vive in una capanna sulle montagne e riceve la visita di Hagenbach
che, pentito, le dichiara il suo amore. I due, l'uno nelle braccia dell'altro,
non si accorgono delle nubi minacciose. Quando Hagenbach torna in sé capisce il
pericolo e cerca una via di scampo, ma una valanga lo travolge. Wally,
disperata, si precipita nel burrone.
Sono dolcemente legata a La Wally, creatura dotata di eterea
bellezza e poesia, venata di sognante nostalgia, perché in lei il maestro ha
trasmesso tutta la profonda tristezza per la sua vita che ancora giovane
scivolava via. Il mondo può cambiare completamente la tua vita ma niente può
cambiare la potenza dell'amore, perché dovunque tu vada, qualsiasi cosa
tu faccia, ovunque ti chiama e ti aspetta; qualsiasi cosa accada, anche quando
il cuore si spezza è lì che ti aspetta, perché
l'amore è forte come una catena e un amore tormentato diventa ancora più
forte e desiderato. La voce inconfondibile e le espressioni del viso, il modo
in cui l'artista racconta la vita e l'amore dei suoi personaggi, la loro
delicatezza e la sensibilità, tutto scivola magicamente su un pentagramma
trasformandolo in dolce poesia.
Antonella
Gallicchio
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