Lirica: Don Giovanni del geniale
Mozart. La musica accompagna e rispecchia le nostre emozioni, i nostri stati
d'animo
Il 27 gennaio 1756 nasce a Salisburgo
Wolfgang Amadeus Mozart. Un'infanzia da bambino prodigio, il primo linguaggio
che comprese fu la musica. La sublime bellezza delle sue composizioni ha da
sempre suscitato l'ammirazione dei più grandi. Per Goethe "un'apparizione come
quella di Mozart resterà sempre un miracolo che non sarà mai spiegato". La
genialità di Mozart è provata soprattutto dall'aver vinto il nemico più tenace:
il tempo!
Nel 250° anniversario della sua nascita, Mozart è considerato un'icona,
ma soprattutto occupa uno spazio in ognuno dei nostri cuori e anche coloro che
credono di non conoscerne altro che il nome, si sorprendono spesso ad intonare
una delle sue innumerevoli melodie. Una volta famoso abbandonò la composizione
dei concerti per dedicarsi all'opera. Per
Mozart il libretto d'opera era un mero pretesto per far musica. In tutte
le sue opere, la musica è protagonista assoluta. Da Ponte, che aveva già
scritto per lui le Nozze di Figaro, gli
propose Don Giovanni e Mozart ne
rimane profondamente affascinato.
Egli amava in modo straordinario il suo Don
Giovanni tanto che scrisse: "Il mio cervello s'infiamma... il soggetto si crea
davanti a me tutto intero... Io non sento una dopo l'altra le parti
dell'orchestra, ma tutte insieme. Con quale gioia, non posso esprimerlo. Mi
sembra di avere un meraviglioso sogno. E' forse il più grande dono del quale io
debba essere riconoscente a Dio". Così in uno stato di continua eccitazione nasce il Don Giovanni,
un'opera lirica in due atti, composta tra il marzo e l'ottobre del 1787, quando
Mozart aveva 31 anni (morirà nel 1791). Seconda delle tre opere italiane di
Mozart, Don Giovanni è un'opera buffa con la presenza di elementi tratti dall'opera
seria.
Ci troviamo a Siviglia nel XVI secolo. Il
Commendatore accorso in difesa dell'onore della figlia Donna Anna, viene ucciso
dal seduttore, il nobile Don Giovanni. Il duca Ottavio, promesso sposo di Donna
Anna, giura di scoprire l'assassino, mentre questi fugge nella notte buia
assieme al servo Leporello. Raggiunto da Donna Elvira, una delle passate
amanti, Don Giovanni abbandona la scena, lasciando Leporello ad elencare le
conquiste amorose dello straordinario seduttore. Intanto si stanno svolgendo i
festeggiamenti per le nozze di due contadini, Masetto e Zerlina, ma Don Giovanni
seduce la sposina e, con minacce e lusinghe, riesce a star solo con lei. Donna
Anna dopo aver riconosciuto dalla voce che è Don Giovanni l'assassino di suo
padre si dirige al castello di quest'ultimo con Don Ottavio e Donna Elvira, mentre
è in corso una festa organizzata in onore di Zerlina. Don Giovanni viene
smascherato e su di lui viene invocata la vendetta del cielo. Nel secondo atto,
dopo altri inganni perpetrati grazie allo scambio di abiti con Leporello, Don
Giovanni si rifugia in un cimitero, dove beffardamente invita a cena la statua
del Commendatore. Tornato al suo castello, Don Giovanni si siede a tavola,
respingendo l'ultimo tentativo di Donna Elvira di farlo ravvedere e resiste
anche quando persino la statua del commendatore che parla lo invita a pentirsi.
Ma è arrivata l'ora fatale: la terra si squarcia e Don Giovanni viene
inghiottito tra le fiamme.
Mozart seppe fondere numerose atmosfere
apparentemente incompatibili tra loro. Può un semplice uomo aver dato vita ad
una musica così complessa e straordinaria, classica e rivoluzionaria, diabolica
ed angelica? No, non un semplice uomo, ma un vero filosofo si. Perché Mozart fu
un filosofo; per tutta la sua vita lottò per superare l'umano che era in sé ed
elevarsi al divino. La musica, il più grande bene che i mortali conoscano, è tutto ciò che noi
umani abbiamo sulla terra. Le opere in cui splende il genio dell'intelligenza creativa
non appaiono vive e belle se non attraverso un'esecuzione anch'essa viva e
bella, passionale e delicata, graziosa, brillante e animata. Chi ascolta musica sente d'incanto la sua solitudine popolarsi;
essa accompagna e rispecchia le nostre emozioni, i nostri stati d'animo. Il
suono del vento,il canto del mare e della terra sono un inno alla gioia di
esistere.
Antonella Gallicchio
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