Lirica: Il Trovatore di Verdi. La musica nasce dal mistero profondo della
vita
Il 1851 fu un anno di grande impegno
per Giuseppe Verdi (1813-1901) che da Parigi, dopo il successo del Rigoletto, lavorò con il napoletano Salvatore Cammarano al libretto dell'opera Il Trovatore, tratto dal dramma El trovador di Antonio Garcia-Gutiérrez,
datato 1836 e ambientato nella Spagna del XV secolo. Due anni dopo, l'opera
drammatica in quattro parti venne rappresentato (il 19 gennaio 1853) all'Apollo
di Roma e per Verdi fu un successo senza precedenti: il pubblico rimase
profondamente colpito da questo capolavoro fatto di superstizioni e credenze
popolari.
La rappresentazione si apre nei
giardini del Palazzo dell'Aliaferia, dove vive la principessa D'Aragona che ha
una dama di compagnia di nome Leonora. Costei è la protagonista della vicenda
perché il suo amore è conteso da due rivali, Manrico e il Conte di Luna, che
nel dramma si fronteggiano fino alla morte come nemici, ignorando di essere
fratelli. Il vecchio conte Di Luna ha due figli. Un giorno una zingara viene sorpresa
vicino alla culla del più piccolo dei
fratelli, il bambino si ammala e la zingara, accusata di stregoneria, viene
condannata al rogo. Azucena, la figlia della zingara, per vendicare la madre decide
di rapire il figlio più piccolo del conte e di gettarlo tra le fiamme del rogo,
ma nel farlo commette un terribile errore, scambiandolo con il suo bambino. Il
conte Di Luna per tutta la vita non vorrà mai credere alla morte del figlio
minore che in realtà verrà cresciuto da Azucena come se fosse il suo, dandogli
il nome di Manrico. In quel tempo la Spagna è sconvolta da una sanguinosa
guerra civile per la successione al trono D'Aragona. Il destino vuole che il
figlio maggiore del conte di Luna ed il giovane Manrico si trovino a combattere
su fronti opposti, l'uno in favore dell'Infante, l'altro con
i ribelli. Il conte Di Luna è innamorato di Leonora e veglia tutte le notti il
suo balcone perché teme che possa giungere il Trovatore che ha rapito il cuore
della giovane. In realtà il Trovatore altro non è che il giovane Manrico, suo
fratello.
Un breve
riassunto difficilmente può rendere appieno la trama, oltremodo intricata e
romanzesca, mentre si esalta subito la bellezza, l'originalità dei personaggi e
la potenza della musica
di Verdi, in quella che all'apparenza è l'opera più cupa e tetra del
Maestro, in realtà la migliore del musicista grazie alla poesia del libretto. La
passione per la musica è straordinaria perché capace di creare percorsi comuni
a persone che vivono luoghi, realtà e interessi molto diversi. L'amore è il
tema centrale dell'opera lirica, questa meravigliosa forma d'arte che riesce a
strapparci una lacrima e un sorriso e che al tempo stesso riesce ad essere
spensieratezza, ricordo, speranza, amore, odio, indifferenza, pazzia. La musica
nasce dal mare, dal cielo, dal mistero profondo della vita, e il suo dolce e
suadente canto raggiunge i cuori e le menti più ostili. Il canto dell'amore,il
canto della vita,in musica si chiama opera lirica.
Antonella Gallicchio
|