Lirica: La Traviata di Verdi è una immortale opera romantica
"Sarò là, tra quei fior presso a te sempre. Sempre, sempre presso a te. Amami, Alfredo, quant'io t'amo. Addio". In quest'aria Violetta sta scrivendo la lettera d'addio ad Alfredo, dopo aver parlato con suo padre, ma nel momento in cui scrive la lettera entra Alfredo e Violetta gli canta tutto l'amore che nutre per lui. La Traviata è una famosa opera in tre atti di Giuseppe Verdi (Roncole Verdi di Busseto, Parma, 10 ottobre 1813 - Milano, 27 gennaio 1901), su libretto di Francesco Maria Piave, ispirata dalla pièce teatrale La Signora delle camelie (1848) di Alexandre Dumas figlio (Parigi, 27 luglio 1824 - Marly-le-Roi, 27 novembre 1895), e fu rappresentata la prima volta al Teatro La Fenice di Venezia, il 6 marzo 1853.
Violetta
Valery è una donna famosa nei salotti parigini per la sua dubbia
moralità. Un giorno le si presenta Alfredo Germont e i due ballano
stretti, l'uno nelle braccia dell'altro. Alfredo le dice di essere
innamorato di lei e Violetta gli regala una camelia, invitandolo a
tornare quando il fiore sarà appassito. Comincia la storia d'amore tra
Violetta e Alfredo e lei vende tutte le sue ricchezze per riuscire a
vivere con lui. Ma i problemi economici spingono Alfredo a parlare con
suo padre, Giorgio Germont, che va da Violetta e la prega di lasciare il
figlio. Violetta non vorrebbe ma alla fine accetta, perché crede che
sia la cosa migliore per Alfredo. Ad una festa Alfredo incontra Violetta
e le lancia dei soldi, trattando la donna come una prostituta. Violetta
però è malata, la tisi la sta uccidendo. Il padre di Alfredo allora
dice tutto al figlio che corre da Violetta. La donna è felice di
rivederlo. I due parlano dei giorni felici trascorsi insieme e sognano
il futuro, ma ormai Violetta è stanca, vinta dalla malattia. La donna
augura ad Alfredo di vivere felice, le regala il suo medaglione e muore
tra le sua braccia. Alfredo, per sempre amerà la sua Violetta.
La prima volta che vidi
quest'opera romantica ero andata a teatro con la convinzione di versare
un fiume di lacrime e non posso smentire questa cosa. Effettivamente, è
un'opera commovente, ma la Traviata non è solo questo, perché Verdi
mette anche del divertimento. La musica è maestosa, carica di forza;
prima ancora che si alzi il sipario si sentono le note dell'orchestra
che danno inizio al preludio. Credeteci, quando dico che l'opera lirica
non è sinonimo di noia, soprattutto se sul palcoscenico un uomo e una
donna si giurano amore eterno, sospesi tra note e respiri, tra pause e
acuti. Come un gabbiano che libero va verso l'orizzonte, così la musica
può donare le ali ai nostri pensieri, perché la vera musica parla il
linguaggio del cuore.
Antonella Gallicchio
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