Lirica:
Lucia di Lammermoor di Donizetti nel ricordo di Antonella Gallicchio
L'opera
lirica è un posto dove un uomo viene pugnalato e, invece di morire, canta.
Forse è stato questo a colpirmi profondamente quando molti anni fa solo per
semplice curiosità ho avuto il grande onore e piacere di assistere alla
rappresentazione di Lucia Di Lammermoor
al Teatro Verdi di Salerno. È un'opera in tre atti del Maestro Gaetano
Donizetti, nella quale sono presenti tutti gli elementi tipici romantici:
l'amore contrastato ed impossibile, la rivalità tra due famiglie, la
separazione, il matrimonio forzato, il delirio, la pazzia e la morte. Quest'opera
e' il ritratto musicale della forza e allo stesso tempo della fragilità e
sofferenza tipica della figura femminile. Mai dimenticherò Lucia ed il suo
amato Edgardo che divisi nella vita sperano di ricongiungersi dopo la morte.
Il
ricordo di quella sera e' ancora vivo dentro di me, ho sentito vibrare il cuore
ad ogni acuto della protagonista e ho pianto. Da quel momento la curiosità
verso il bel canto è cresciuta sempre di più. L'opera lirica è per me la più
grande forma d'arte concepita dalla mente umana, poiché riunisce in sé la
poesia,il dramma,la recitazione,la danza,la musica e la finzione scenica, dove
i protagonisti cantano con note melodiose le proprie sventure. Sarebbe
grandioso veder rinascere al giorno d'oggi un autore come Puccini, Verdi, Donizetti
o un Mozart,capaci di creare e portare avanti un lavoro colossale che richiede
il costante lavoro di tante persone, dai cantanti al direttore d'orchestra,dai
danzatori al direttore del coro, ai costumisti, dove il risultato sarebbe un
meraviglioso godimento per l'occhio, l'orecchio, la mente e lo spirito.
Purtroppo,
l'opera lirica trova spazio con grande difficoltà, soprattutto fra i giovani
che ancora non riescono a capire quanto nella vita sia importante
l'accrescimento culturale. La poesia,la danza, la pittura, la musica, il
cinema, insomma, ogni forma d'arte ci aiuta a non fermare lo sguardo
all'orizzonte noto, ma a volgerlo sempre all'infinito. Dalla notevole agilità
della grande voce di Maria Callas alla più acuta delle voci maschili di Luciano
Pavarotti, dal timbro cristallino di Renata Tebaldi, tanto da essere definita
voce d'angelo, a Mario Del Monaco, la cui voce aveva un volume enorme, nonché
una grande quantità di armonici, sono davvero tanti tanti altri ancora gli
artisti che hanno contribuito a fare della lirica il fiore all'occhiello della
cultura della nostra bella Italia, le loro voci corrono da cielo a cielo, ci
attraversano come il vento e ci fanno librare in aria.
Antonella
Gallicchio
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