Maria sul Monte,
opera dimenticata di Riccitelli. La
Musica aiuta a vedere dove gli occhi non potranno mai
arrivare
Un'opera conosciuta solo da
chi ama davvero la lirica e non rappresentata da molti anni nei grandi teatri,
anche se ultimamente sta tornando alla ribalta fra le varie compagnie. Si
tratta di Maria sul Monte, presentata
con buon successo nel 1916 al Teatro Carcano di Milano, è una delle tante opere
che si sono pian piano dimenticate (io stessa la adoro, ma ho avuto modo di
conoscerla solo grazie ad una cara amica di Salerno che è un soprano).
Il
successo di pubblico allora fu immediato ed anche le critiche degli esperti
furono incoraggianti, ma questo lavoro non venne più ripreso e mai più messo in
scena. Composta da Pancrazio Riccitelli su libretto di Carlo Zangarini, basata
su un argomento a sfondo mistico-popolaresco, l'opera in due atti testimonia le
affinità del compositore con la scrittura di Mascagni, suo insegnante al
Conservatorio di Pesaro. Un linguaggio armonico ricchissimo, nel quale
ritroviamo le atmosfere e colori di un'epoca. Riccitelli nacque nel 1875 a Cognoli di Campli,
piccolo comune della provincia di Teramo, da Giuseppe, modesto proprietario
terriero e da Maria Maiaroli, gli viene imposto il nome del nonno Pancrazio, ma
Primo sarà il suo nome d'arte.
Le iniziali conoscenze musicali furono
impartite da Nicola Dati, maestro di cappella del duomo teramano, la svolta più
importante, però, si verifica nel 1896, quando Riccitelli deve ancora compiere
ventuno anni e soprattutto quando Pietro Mascagni, mentre trionfava con la sua
Cavalleria Rusticana, lo accoglie come allievo nel Conservatorio di Pesaro. Nel
periodo pesarese Primo Riccitelli, dotato di una ricca e feconda vena inventiva,
compone la musica di Francesca da Rimini;
un melodramma, pure in tre atti, Lory,
del quale Riccitelli fornì anche le parole; una scena siciliana: Nena; nonché una quantità di pezzi vari
di cui purtroppo si è perduta ogni traccia. Dopo la brevissima malattia Primo
Riccitelli muore a Giulianova, dove viene sepolto. Da qualche anno stava
lavorando alla composizione del Capitan Fracassa
su libretto di Giuseppe Maria Viti.
L'opera, rimasta incompiuta, andava a
rilento a causa della salute malferma e delle difficoltà economiche che
imponevano al musicista una vita piena di stenti e di amarezze. Maria sul Monte venne rappresentata due
volte e poi venne inspiegabilmente accantonata, forse perché nel libretto vi
sono forse troppi luoghi comuni del melodramma. Siamo intorno al 1800, Maria è
una bella fanciulla che vive nella riviera ligure di Ponente, è affascinata
dalle parole mistiche di un cantastorie di nome Angion, mentre da sempre
rifiuta l'amore di Beppe. Lo stesso Angion confessa di averla sognata e di aver
visti in lei la Madonna
e di avere intenzione di costruirle un tempio in cima a un monte. Beppe scopre
Maria e Angion in una grotta, cerca di convincere la giovane a tornare in paese
e vuole addirittura rapirla, ma improvvisamente un fulmine celeste colpisce
Angion e l'apparizione di Maria sembra proprio quella di una Madonna.
Nonostante
l'oblio che l'avvolge, è un' opera sobria ed elegante, i cori non sono
semplici, ma dotati di rara intensità e bellezza. La Musica aiuta a vedere dove
gli occhi non potranno mai arrivare, la musica è la pura espressione della propria
anima, segue i battiti del nostro cuore. Riuscire a prendere il meglio dalla
musica lasciandosi trasportare dalla fantasia, coinvolgendo mente, corpo e
anima, tutto circondato da dolce poesia, può solo arricchire la nostra vita, donandoci
indescrivibili sensazioni: tutto questo è l'opera lirica, quest'arte
straordinaria quasi impossibile da spiegare la si può solo vivere sulla propria
pelle!
Antonella Gallicchio
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