Renata
tebaldi: "La mia vita è la mia voce, mai smetterò di ringraziare Dio per questo
dono"
Renata
Tebaldi nasce a Pesaro il 1° Febbraio 1922. La voce più originale del firmamento
vocale Italiano ha studiato pianoforte al Conservatorio di Parma e successivamente
canto con il Maestro Campogalliani.
Al Liceo "Gioacchino Rossini "di
Pesaro ha proseguito i corsi di canto con il celebre soprano Carmen Melis.
Ricordata come una delle cantanti liriche più amate di tutti i tempi, venne
acclamata in particolare come interprete di Verdi e Puccini. La sua carriera è
durata oltre trent'anni. Nel 1944 debutta a Rovigo nel ruolo di Elena nel
Mefistofele di Arrigo Boito. Nel 1946 partecipa al concerto di riapertura della
Scala di Milano, sotto la direzione di Arturo Toscanini, cantando nella Preghiera
del Mosè in Egitto di Rossini e nell'assolo del Te Deum di Giuseppe Verdi. In questa stessa occasione il Maestro
Toscanini definisce la voce della Tebaldi "voce d'angelo".
Nel
tradizionale repertorio di Verdi (Aida,
Otello, Falstaff), nel Puccini (La Bohème e Tosca, Manon Lescaut), in Adriana Lecouvreur di Cilea, in Andrea Chénier e Fedora di Giordano, la
Tebaldi seppe sfoggiare con calzante intuito espressivo, una
prodigiosa ricchezza di colori vocali. Renata Tebaldi possedeva uno strumento
di prodigiosa bellezza e morbidezza, da autentico soprano lirico spinto,
possedeva una voce dal timbro cristallino, morbida, vellutata (è stato coniato
il termine di "velluto della Tebaldi"). Dotata di presenza scenica di
assoluto prestigio e di un temperamento lirico, portato all'abbandono sentimentale
più che all'espressione tragica, riusciva a trasmettere con il suo bel canto
grandi emozioni. Il debutto americano avvenne con Aida alla San Francisco Opera nel 1950, e solo il 31 gennaio 1955
si presentò al Metropolitan di New York, trionfando come Desdemona nell'Otello a fianco di Mario Del Monaco.
Le sue
apparizioni al Metropolitan, diventata la sua sede principale a seguito della
temporanea rottura con il Teatro alla Scala, si susseguirono per anni con
grande regolarità; tra le sue interpretazioni: Bohème, Madama Butterfly, Tosca, Manon Lescaut e La Traviata. Quando rientra al Teatro alla Scala di
Milano, nel 1959, dopo quattro anni di assenza, con Andrea Chenier e Tosca, in
quest'ultimo ruolo riscuote quaranta minuti di applausi a fianco di Giuseppe Di
Stefano e Tito Gobbi. Sempre alla Scala dà il definitivo addio alle scene, con
un trionfale concerto del 23 Maggio 1976. Scompare all'età di 82 anni e riposa
a Mattaleto di Langhirano. Renata Tebaldi, da sempre la grande rivale di Maria
Callas, ma anche grande ammiratrice della Divina, è una delle più celebrate
"Dive" del 900 e contemporaneamente è tra le "persone
pubbliche" la cui intimità è sempre stata difesa dal più strenuo riserbo.
La Tebaldi, infatti, ha gioito,
sofferto e amato, facendo le sue scelte come tutti gli essere umani ma, pur sollecitata
come è possibile immaginare, non ha mai concesso al gossip alcuna dichiarazione
sulla sua vita privata. Donna dotata di una grande bellezza fisica, in aggiunta
al dono della voce, ella possedette anche quello d'un carattere sereno e
delicato, sebbene d'un imparagonabile senso della dignità personale. A questa
stregua la Tebaldi
non è stata una "diva". Renata è stata musica fatta voce, con il fascino
di una voce imparagonabile e la sapienza di musicista che hanno fatto
comunque di lei la "Diva" che tutto il mondo ha osannato e che oggi
rimpiange. La sua vita di musicista è stata un susseguirsi di trionfi, idolatrata
da fans irriducibili, contesa dai più importanti teatri del mondo, ma la
parsimonia con la quale si è concessa alla stampa, golosa di notizie che non
riguardassero il suo percorso di Artista, è stata proverbiale.
Renata Tebaldi
nel corso di una vita intensa e particolarmente esposta ha incontrato amori
corrisposti e delusioni, momenti di spensieratezza e giorni cupi,
gratificazioni appaganti e sgradevoli contrasti: come tutti ha vissuto appieno
il mondo del suo tempo ma di sé ha dato la più alta, irripetibile espressione
dell'Arte del canto e per se stessa ha gelosamente riservato il racconto delle
tappe della sua vita di donna. Renata Tebaldi è l'abbandono che porta a
rallentare i tempi, l'indugio voluttuoso su note di dolcezza paradisiaca.
Antonella Gallicchio
|