"Poesia
e fede in Albino Piero", il libro di Trifuoggi
e un convegno ad Anglona. Il poeta (non) si convertì?
Non è bastato "Poesia
e fede in Albino Pierro", un libro appassionato dello scorso anno del
prof. Franco Trifuoggi, a chiarire
un aspetto discusso della poetica pierriana: la presunta conversione, almeno
negli ultimi anni del Vate tursitano. "Certo è frequente la presenza di
riverberi d'ispirazione religiosa che percorrono l'intera produzione, già nelle
sillogi in lingua", scandisce l'autore, che in vita fu maturo amico del grande
poeta del Novecento.
"Per sei volte candidato al Nobel, che mancò solo per
‘tradimenti' e giochi di consorterie", è stato ricordato dal presidente della
Provincia di Matera Franco Stella,
che ha pure omaggiato l'astante mons.
Francescantonio Cuccarese, arcivescovo emerito di Pescara-Penne,"un altro
lucano di valore". Una opportuna lettura è stata fornita da Rocco Brancati, giornalista Rai e
biografo "mancato" di Pierro, al quale ha dedicato un "ritratto" notevole, che
dipana talune "Ombre a Stoccolma", appunto, sostenendo che "la religione del
poeta si inscrive nel più generale sentimento religioso popolare". Si è spinto oltre
mons. Francescantonio Nolè, dal 4
novembre del 2000 vescovo della diocesi di Tursi-Lagonegro, affermando "il
convincimento di un cammino quasi ultimato del poeta, come si deduce dalla
lirica inedita ‘Véne, Maronne' che Pierro donò negli ultimi tempi a mons. Gerardo Pierro (solo omonimia,
ndr.), già vescovo a Tursi (1981-1987), trasferito ad Avellino".
La serata
culturale, di venerdì 3 settembre, nel santuario di Anglona si è avvalsa,
inoltre, di ricordi e testimonianze, come quella del presidente della Giunta
regionale Vito De Filippo: "Da
giovane volevo fare il poeta e venni a Tursi dove sapevo di Pierro. Mi recai
dalla poetessa Rosa Maria Fusco con
un amico. Mi decisi così a pubblicare venti poesie in un libro, che però è
stato anche l'ultimo. Ma la poesia può essere molto utile alla valorizzazione
di un territorio". Il sindaco Giuseppe
Labriola, che ha conosciuto il poeta, ha rivendicato "l'orgoglio della
‘tursitanità', perché don Albino ci ha dato tanto, che è destinato a durare nel
tempo". Parte dei proventi del libro
saranno devoluti all'Unicef.
Corollario della
manifestazione, la mostra (aperta fino all'8 settembre) di ritratti (non in
vendita) intitolata "Equilibrio sopra la follia" di Vincenzo D'Acunzo, che a Pierro ha dedicato "forse il migliore
ritratto", parola di Luna Donvito,
critico d'arte e curatrice dell'eccellente catalogo.
Come nelle migliori
tradizioni, non è mancato il colpo di scena: l'attesa costituzione del Parco
letterario "Albino Pierro" con Stanislao
De Marsanich, amministratore delegato di Paesaggio Culturale Italiano, firmato
il contratto davanti alle massime istituzioni territoriali, presenti anche Rosa Mastrosimone e Rosa Gentile,
assessori regionali. Un risultato importante e a lungo inseguito da Francesco Ottomano, consigliere
comunale e presidente sia del Centro studi "Albino Pierro" che della locale Pro
Loco.
Salvatore Verde
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