Tursi - Nella ricorrenza dell’ottavo anniversario della morte di Albino Pierro non sono mancate le iniziative pubbliche per commemorare degnamente la sua figura. È il più grande poeta tursitano, e durante alcune iniziative svoltesi per ricordarne l’uomo e soprattutto le sue opere, è del 31 marzo appena la serata dedicatagli insieme ad Ernesto De Martino da parte del circolo materano «La Scaletta», è avvenuta la presentazione a Tursi dell’ultima traduzione. È la prima in lingua tedesca e raccoglie 39 liriche in dialetto tra le più suggestive dell’universo poetico pierriano, tratte dalla migliore produzione ormai nota in tutto il mondo. Fortemente voluto dall’editore Clemens-Tobias Lange, «Messer in der sonne (Curtelle a lu soue)», questo il titolo che riprende una famosa raccolta del 1973, si avvale della traduzione frontale e alcuni schizzi stilizzati al massimo e oniricamente mossi di Tobias Eisermann, con un omaggio del giovane poeta lucano Domenico Brancale, nato a Santarcangelo di Potenza e stabilizzatosi a Bologna dove dirige la esclusiva rivista «a camasce». L’iniziativa editoriale è in duplice versione, in formato libretto di 152 pagine e per bibliofili, di numero quasi doppio, con stampe al torchio su carta «antichizzata» di foto e disegni in perfetta sintonia con la vita interiore, sovente pervasa dal senso incombente della tragedia, di un poeta vero che sfiorò il Nobel più volte attraverso una piccola, musciale, quasi ipnotica lingua dialettale, ai più incomprensibile o quasi, tursitani compresi. Alcune poesie riproposte hanno tuttavia la fortuna, soprattutto per chi ascolta, di essere state declamate dallo stesso Pierro e sono state anche videoregistrate dalla Rai, quando era già in là con gli anni e proprio per questo con una potenza espressiva ed una suggestione interpretativa sciamanica, che, in un futuro non lontano, sarebbe bene diffondere in cofanetto multimediale, per motivi di studio, per gli estimatori, ad uso scolastico, come vibrante testimonianza di un caso poetico più unico che raro al mondo. Salvatore Verde
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