Il ritorno di John Giorno a Tursi, cittadino onorario in agosto-settembre
John Giorno, uno dei più grandi autori
della pop art letteraria americana e fra i massimi esponenti della beat
generation e dell'underground newyorchese, sarà cittadino onorario di Tursi a
fine agosto-settembre. Il sindaco Giuseppe
Labriola gli ha ufficializzato la decisone nel municipio, al termine della
visita, la terza negli ultimi cinque anni, che il poeta-performer
italoamericano ha fatto ieri nella città di Pierro.
Mister John era da sempre affascinato dall'idea di ricostruire le proprie origini lucane,
esattamente alianesi
della madre (deceduta nel 2004), ma nel nostro primo incontro (Gazzetta, 17 maggio 2005) gli suggerii
anche l'ipotesi della derivazione familiare tursitana, dove i Panevino (con i
possedimenti e le scelte politiche e religiose) hanno rappresentato un pezzo di
storia locale assai significativa. L'illustre ospite era in compagnia
dell'amico barese Manlio Capaldi,
artista e autore di programmi sperimentali per la Rai,
da Francesca Romana Recchia Luciani,
docente di filosofia, e da Rosanna
D'Angella, trentenne, ricercatrice
archivistica.
Proprio da costei è arrivata la documentata conferma della genealogia della
famiglia. Durata un quinquennio, la monumentale ricerca confluirà nel progetto
editoriale della discendenza
dei Panevino, antica e nobile famiglia di origine normanna, vissuta in Puglia
tra la contea di Lecce e quella di Andria nella seconda metà del secolo XII e sicuramente
stabilitasi in Tursi almeno nel Quattrocento. Già nel 2007, e in modo davvero
solo intuitivo da parte di John Giorno, nella sua tappa di Tursi, aveva voluto
visitare il centro storico, dove ancora esiste il palazzo principale con lo
stemma nobiliare, e la masseria dell'omonima frazione di Panevino. Il viaggio
nella storia dei propri avi è iniziato con l'omaggio all'Istituto comprensivo
"Albino Pierro" e il saluto alla dirigente scolastica Carmela Liuzzi.
Il gruppo si recato poi nell'ex convento di san
Francesco, con l'impressionante ossario ancora abbandonato, e nella Rabatana,
dove si è fermato nel Palazzo dei Poeti della famiglia Popia, prima della visita alla chiesa di Santa Maria Maggiore. Collaboratore, tra gli altri, di W. Burroughs, Laurie
Anderson, Patty Smith, dei pittori Jasper Johns, Robert Rauschenberg, Keith
Haring e di Andy Warhol per il film "Sleep"
(1963), Giorno è stato protagonista declamatore inconfondibile delle sue
liriche nel premiatissimo video d'arte "Nine
Poems in Basilicata" (2005), che il regista potentino Antonello Faretta ha girato in nove comuni lucani. Il piano
sequenza nella Rabatana di Tursi vinse il Festival di Poesia di Berlino.
Un
groviglio di forti sentimenti ed emozioni si è dipanato nell'animo dell'iniziatore della poesia- performance, che ha elevato la
forma artistica della "spoken word"
(poesia sonora).
Salvatore Verde
(Foto di Leandro Verde)
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