- Importante serata d’onore dedicata al poeta Albino Pierro (morto a Roma nel 1995, ma sepolto nella tomba di famiglia del cimitero di Tursi, dov’era nato nel 1916), con tanti ospiti illustri e in una doppia circostanza di valore istituzionale. A conclusione dei lavori, infatti, ci sarà il conferimento della “Cittadinanza onoraria” all’esimio prof. Cosimo Damiano Fonseca, che del Vate tursitano, più volte candidato al premio Nobel per le sue liriche dialettali, è stato grandissimo amico e tra i primi estimatori in assoluto. Organizzato dall’Amministrazione comunale, in collaborazione con la Provincia di Matera e le Università degli studi della Basilicata e della Calabria, il pubblico seminario dal titolo “Pierro: progettando il Decennale” si svolgerà sabato 27 marzo, alle ore 18,30, nella sala della “Società operaia”, opportunamente restituita all’agibilità di iniziative pubbliche, situata all’interno del noto e misterioso “palazz’ du Barone” (Andrea Brancalasso, ndr) che fu luogo non secondario dell’ispirazione poetica, dunque nel centro storico di piazza Plebiscito, proprio a lato della dirimpettaia dimora dove visse non per non molto lo stesso Pierro. Dopo i saluti del sindaco Salvatore Caputo e dell’assessore alla Cultura Francesco Ottomano, che hanno “attivato specifici obiettivi amministrativi e puntato molto proprio sull’eredità poetica e letteraria pierriana”, lo studioso e critico Giorgio D’Elia introdurrà gli interventi di Anna Maria Andreoli e Rita Enrica Librandi, entrambe dell’Università lucana, e di Nicola Merola e Franco Iusi, di quella calabrese. Coordinato dal giornalista Rai Rocco Brancati, dallo scorso anno anch’egli cittadino onorario di Tursi, che a Pierro ha dedicato un libro, un cd-rom e un sito internet, alla manifestazione culturale parteciperà Maria Rita Pierro, figlia del poeta. Opportune le conclusioni congiunte dell’on. Gianfranco Blasi, impegnato a sostenere con altri parlamentari lucani specifiche iniziative a favore della Rabatana di Tursi, l’antico quartiere arabo-saraceno, dove tra l’altro è realmente nato Pierro, e di Giovanni Carelli, presidente dell’Amministrazione Provinciale, vera destinataria del lascito testamentario della casa pierriana, da gennaio oggetto di impegnativi interventi manutentivi da parte dell’ente materano (per la revisione e il risanamento del tetto di copertura, l’adeguamento dell’impianto elettrico e la dotazione di servizi igienici). Nella stessa abitazione, infatti, è stato ricostituito lo studio privato originale di don Albino e vi è custodita la sua corposa biblioteca, mentre le altre carte private e inedite lasciate alla figlia sono state da lei donate all’Università di Cosenza, che sta lavorando con l’Università della Basilicata alla catalogazione dell’intera documentazione e dei carteggi. Insomma, a nove anni dalla morte, mentre in Regione si valutano significative riproposizione editoriali e si constata un continuo interesse all’estero, con traduzioni in tedesco e prossimamente in olandese, si vuole ragionare congiuntamente su come sia meglio preparare le rilevanti e qualificate iniziative che si preannunciano nel decennale, per onorare e salvaguardare la memoria e la poesia del più famoso tursitano di sempre. Salvatore Verde
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