Tursi - Archiviata positivamente la seconda edizione del Concorso nazionale di poesia in lingua dialettale “Albino Pierro”, articolato in tre sezioni. La cerimonia di premiazione si è svolta domenica 20 agosto nella struttura turistica “Palazzo dei poeti” in via Manzoni, nel borgo della Rabatana di Tursi. Per la “poesia singola”, al primo posto si è classificato “A nostalgia” di Cesira Ambrosio di Potenza (ma non ha potuto essere presente), seguita da ‘U paiso’ mio” di Amalia Marmo di Marconia e da “P’ l’utima vot’” di Vito Puppio di Santarcangelo. Composta dalla prof.ssa Maria Cera, dalla poetessa Antonella Santulli e dai giornalisti Donato Mastrangelo (de La Gazzetta del Mezzogiorno) e Carlo Abbatino (de Il Quotidiano della Basilicata) , la giuria selezionatrice presieduta da Antonio Valicenti, poeta e scrittore nativo di Rotondella, ha riconosciuto attestati di merito anche dal quarto al settimo posto, nell’ordine a: “Ur’cord’di n-amor’ puuit” del tursitano Antonio Bernardo, “Mammanonn” di Francesco Nigro, nato a Gorgoglione e residente a Rosate nel milanese, “J’è timb” di Maria Logrippo, di Lavello, trasferitasi a Borgaro, e “Rascatedd’ del torinese Valerio Cascini. Quest’ultimo vincitore nella sezione “libro edito o inedito”, con “A pueta…i…casa mia”, e al piazzamento d’onore nella sezione “silloge”, vinta da Antonio Scarpone di Galdo degli Alburni, in provincia di Salerno. Altro premio speciale per la poesia singola a ”A vera poesij” di Francesco Gallicchio, preceduto dalla consegna del premio per la lirica in lingua dialettale al saggista e scrittore Pasquale Montesano, pubblicista e collaboratore della Gazzetta. Il Premio speciale per la collaborazione giornalistica dell’anno è stato attribuito a Simone Bertin di Torino (assente giustificato) e al pubblicista Salvatore Verde, collaboratore della Gazzetta e direttore del bimestrale Tursitani. Premiato anche l’architetto e fotografo torinese Angelo Allegretti, originario di Grottole. A tutti sono stati donati delle pregevoli targhe a sbalzo su rame, realizzate dall’artista piemontese Giuseppe Dimichino, 84 anni, originario di Montescaglioso, raffigurante il volto del grande poeta Albino Pierro (1916-1995) o la Mole Antoneliana, logo dell’associazione culturale onlus “Magna Grecia Lucana” di Torino. Che ha organizzato il premio, presieduto dalla valsinnese Maria Domenica Celano, presidente della stessa associazione, e da Rocco Campese, poeta ed esperto del dialetto tursitano, con il patrocinio della Regione Basilicata e del Piemonte e delle Province di Matera e Potenza, oltre che della Provincia e Comune del capoluogo del Piemonte. Nella calda serata sono intervenuti il sindaco di Tursi Salvatore Caputo e il suo vice Vincenzo Popia, il fine dicitore Michele Ascoli, con il cantautore Antonio Labate, che ha impreziosito di musiche alcune struggenti liriche pierriane, e la partecipazione straordinaria, tanto imprevista quanto gradita, del prof. Paolo Persichetti, medico-chirurgo estetico di fama, che ha proferito parole cariche di “ammirazione per il luogo incantevole, per la bontà dell’iniziativa culturale autentica e per la struttura ospitante, davvero notevole”. I profumi “seduttivi” di Carmelina Guastamaccia, i cappelli di Angela Rivelli e la mostra di bei quadri arabeggianti del pittore Antonio Farina, hanno arricchito la coreografia di un premio in crescita per quantità e qualità degli autori, che in mattinata hanno visitato la casa del Vate Tursitano. Nella circostanza, l’animazione del borgo antico si è protratta con l’esposizione di prodotti dell’artigianato locale, con l’allestimento-arredo di una tipica casa contadina all’aperto e con la proiezione del lungo video-film amatoriale “Sapori e nostalgie di una ricca povertà” (1995), realizzato da Antonio Popia, poeta, vincitore lo scorso anno della prima edizione del premio Pierro. Leandro Verde
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