Tursi - Dalla scomparsa del premio annuale di poesia dedicato al poeta Albino Pierro, organizzato a Tursi per diversi anni e fino al 1998 da Rosa Maria Fusco, poetessa, quale presidente dall'Associazione culturale Amici di Tursi, i conterranei si affannano nel tentativo di rimediare ad una situazione ormai declinante. Non un impegno istituzionale locale o territoriale, generale o specifico, imminente o in prospettiva, non un progetto in grado di riattualizzarne l'opera e lo studio, a fini accademici o divulgativi, e neppure una sollecitazione rivolta alle scuole, circoscritta e intrecciata, per richiamare l'attenzione sul dialetto e sull'approfondimento storico delle origini, dello splendore e della decadenza della «Città di Pierro». Eppure, nel suo piccolo, quasi esiziale, la Pro Loco di Franco Ottomano, pur tra improvvisazioni e contraddizioni, tenta molto faticosamente di imporsi nello scenario localistico come unica erede di una significativa tradizione di «cose» pierriane. Si può contare sull'appoggio amichevole e incondizionato della figlia del vate, Maria Rita Pierro, sul contributo del giornalista Rai Rocco Brancati, che al poeta ha dedicato un libro, un cd-rom ed un sito internet, ma anche sul sostegno di alcuni appassionati del posto che, come Peppino Lasalandra e Elisabetta Boccardi, sono ormai dei riferimenti acquisiti con i loro recital ed animazioni teatrali tematici. Ed anche se qualcosa si manifesta senza continuità e coerenza, una volta l'anno, appunto, non sembri poco e ci si accontenti di tenere vivo il lumicino dell'ideuzza agguantata, perché prima o poi si tornerà a tributare a Pierro ciò che gli spetta letterariamente, creativamente, culturalmente. Domani, alle 18, nell'auditorium dell'ITCG «M. Capitolo», è in programma una tavola rotonda sul tema «Le "Carte" di Don Albino. Quale Futuro?», con la partecipazione di tutti i sopracitati e con l'assessore alla Cultura Domenico Liguori, con il sindaco Antonio Guida, che parlerà di «Don Albino. 'A Ravatena. Sogno-realtà», con il prof. Giorgio D'Elia, su «Archivi e biblioteche d'autore: gli "scartafacci" di Pierro», e quindi Brancati, su «Albino Pierro. Dalla civiltà contadina ad oggi». L'auspicio è che dall'iniziativa venga fuori una proposta concreta sulla biblioteca pierriana, su come renderla agibile, e non solo su prenotazione, sul futuro della catalogazione, conservazione e utilizzo delle migliaia di volumi, di decine di tesi di laurea, di centinaia di articoli, e di altro materiale disponibile. Salvatore Verde
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