INTERVISTA A
FILIPPO DIGNO, PRESIDENTE DEL CENTRO SOCIALE ANZIANI POLIVALENTE DI TURSI
Non
chiamateli vecchi. Il Centro Sociale Anziani Polivalente (Csap) di Tursi è un
vero e proprio alveare di idee, manifestazioni e progetti che lasciano
positivamente colpiti chiunque ne venga a conoscenza. Per meglio avvicinarci a
questa piacevole realtà tursitana, abbiamo posto alcune domande al suo
presidente, il dinamico e sempre giovane Filippo Digno.
Presidente
Digno, un suo accenno biografico.
Sono
nato nel 1942 a Tursi da una famiglia del cosiddetto ceto medio. Ho frequentato
le scuole elementari e conseguito la licenza media in età adulta. Ho lavorato
sin da bambino, facendo il garzone e il muratore, poi sono emigrato a Genova.
Ritornato a Tursi, a seguito della morte improvvisa di mio padre, per dare
sostegno alla famiglia, trovai lavoro nello stabilimento Enichem Fibra di Pisticci,
l'Anic per intenderci, con vari ruoli, da operatore chimico a quello di capo
reparto terfiocco, fino al prepensionamento nel 1992, a causa della chiusura
della fabbrica per la crisi delle fibre in Italia. Negl'anni pisticcesi ebbi
modo di prendere contatti con i sindacati, Cgil e Cisl soprattutto, visto che
la Uil nel nostro comune non ha mai avuto un rappresentante. Ricoprii cosi la carica
di rappresentante sindacale della Camera del Lavoro di Tursi e di capo lega dell'associazione
dei pensionati. Aggiungo che sono felicemente sposato e padre di due figli, che
mi hanno reso anche nonno.
Come
nasce l'idea del Centro sociale polivalente e la sua struttura associativa? Quali
sono le attività maggiori?
Avvicinandomi
al sindacato, da sempre tesserato Cgil, si rafforzò l'idea che già avevamo di
far nascere un centro sociale per i pensionati. Con Maurizio Agata della Cisl,
entrambi capi lega, nel 2002 sottoscrivemmo un accordo con il Comune, alla
presenza del primo cittadino, per la nascita di questo centro sociale, a tale
scopo ci vennero dati in comodato d'uso i locali a Santi Quaranta, che abbiamo
nel tempo ammodernato, rendendo migliori gli stessi ambienti. Anche grazie
all'aiuto delle amministrazioni locali e con la ferma volontà dei sindacati, abbiamo
portato avanti questa associazione, formatasi con un atto costitutivo di 15
tesserati. L'obiettivo era quello di mettere i pensionati nelle condizioni
migliori durante il tempo libero, in un modo associativo, ricreativo e
culturale.
Il
primo presidente fu Maurizio Agata, per questioni anagrafiche e anche di
amicizia, che poi si è incrinata. Durante il percorso fatto insieme, infatti, stilammo
uno statuto in cui ci impegnavamo, assieme ai sindacati, nella rotazione
triennale dei presidenti. Però, alla scadenza del suo mandato triennale, Agata
non voleva essere avvicendato, come stabilito anche con i sindacati, forse perché
accentratore, rifiutandosi in seguito di fare il mio vice, come invece io ho
fatto nei suoi confronti, durante il suo mandato. Questo portò alla sua uscita
dall'associazione. Durante la mia presidenza, il Csap è cresciuto in maniera
esponenziale negli anni, arrivando a 80 soci nel 2005, poi divenuti 180 oggi. Mi
piace sottolineare che la presenza femminile è quasi il 50%, mentre la grande
maggioranza dei tesserati è formata da coniugi.
La quota associativa annuale
individuale è di dieci euro, più tre euro di assicurazione, perché è giusto che
chi frequenta la nostra struttura sia assicurato contro qualsiasi evenienza. Per
le coppie, abbiamo previsto delle agevolazioni: moglie sette euro e marito dieci.
Tra il 2007 ed il 2008, abbiamo fatto pressanti richieste al sindacato per avere
una nostra autonomia, modificare lo statuto e permetterci di fare più attività,
evitando cosi che ci fossero "pressioni"
alla nostra associazione. Dopo reiterati inviti ai sindacati, caduti nel vuoto,
affinché venisse modificato lo statuto, decidemmo di sottoscrivere noi uno
statuto interno e di invitare le parti a prenderne atto in quanto avevamo un
numero notevole di persone favorevoli a questi cambiamenti. Il nuovo statuto ci
ha permesso di diventare un'associazione Onlus, iscritta al libro regionale
delle libere associazioni no-profit, è stato registrato nel 2009 e prevede che
il presidente non debba essere scelto dai sindacati ma dall'assemblea, potendo
essere riconfermato più volte al termine del suo mandato triennale.
La
struttura definita nello statuto si compone del presidente, vice presidente (Luigi
Di Noia), cassiere (Rosa Liguori), segretario (Nino Curci) e due consiglieri. A
questi cinque membri vanno aggiunti un rappresentante del comune ed uno dei
sindacati, che tuttavia non è mai stato indicato. Le attività svolte sono tante
e mi inorgoglisce sottolinearlo, perché è una testimonianza della nostra realtà
viva e radicata nel territorio. Si inizia con il pranzo di carnevale a base di
prodotti tipici della nostra cucina, come si faceva un tempo in tutte le case
tursitane il giovedì grasso, perché essendo un'associazione di anziani è giusto
non far perdere le tradizioni alle quali tutti siamo legati. Poi la Festa della
Donna, l'8 marzo, dove festeggiamo tutte le associate. Pochi giorni poi, omaggiamo
i papà, il 18 marzo, con il tradizionale falò e tanta allegria. In tale data,
si svolge la Festa della Focaccia, con le tipicità del nostro comune tutte
preparate rigorosamente dai soci che poi vengono servite la sera del falò a
coloro che partecipano, in cambio di un'offerta libera. In seguito ci
prodighiamo per la cosiddetta Marcialonga, iniziata anni fa da Flori Fortunato,
indimenticato vigile urbano pugliese-tursitano. L'idea di riprendere questa
tradizione ci fu data da Arcangelo Sanchirico, un nostro consigliere scomparso
da poco e che ricordo con affetto.
Tutta la cittadinanza può prendere parte
alla camminata, dal centro abitato fino a Ponte Masone, per poi ritornare alla nostra
sede e festeggiare insieme la bella mattinata con un pranzo. Più importante di
tutte, però, resta la giornata di festa del centro sociale (talvolta anche in
due giorni), all'insegna della gioia, della fratellanza e dell'allegria. Inoltre,
la nostra associazione svolge quotidianamente altre attività, dai corsi di
ballo una volta alla settimana all'Università della cultura permanente,
promossa in cinque paesi della regione, alla semplice partita a carte. A
proposito dell'università, mi piace ricordare che il 17 aprile abbiamo svolto
un incontro nel salone parrocchiale con un docente universitario di Bari che ci
ha parlato dell'Illuminismo. Tutto ciò fa meglio capire la denominazione "polivalente",
anche in virtù del fatto che è aperta a tutti, pure ai più giovani che vogliono
avvicinarsi alla nostra bella realtà. Che sicuramente è il fiore all'occhiello
dell'amministrazione tursitana, con una mole di lavoro notevole e molto
apprezzata, anche per la limpidezza e lealtà con il quale viene svolto.
Esaustiva
panoramica, direi. Ci dica del rapporto con le istituzioni e con le altre
associazioni presenti sul territorio?
Con
l'amministrazione comunale il rapporto è ottimo, non solo con nell'attuale
consiliatura, ma in tutte quelle che si sono susseguite negli anni. È vero che
ciascuno di noi ha la propria idea politica, ma l'associazione è del tutto
apolitica e rispetta le istituzioni, a prescindere dai rappresentanti o dallo
schieramento in carica. È nato così un rapporto chiaro e limpido, dove ogni
nostra attività e bilancio viene inviato all'ente perché sia informato di
quanto è stato fatto nel corso dell'anno. Voglio sottolineare anche che la
collaborazione con le altre associazioni è ottima e abbiamo uno scambio
continuo e costruttivo.
Salvatore
Cesareo
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