INTERVISTA
A FRANCESCO PERRINI, SINDACO DI TURSI DAL 19/12/1984 AL 5/7/1985
Un
cenno biografico.
Sono
nato il 3 dicembre 1938 a Tursi, dove abito da sempre. Sposato con Anna
Domenica Latrecchina, anche lei tursitana e maestra elementare in pensione, abbiamo
un solo figlio, Nicola. Geometra e bancario.
Come
e' iniziata la sua carriera politica?
Più
che di carriera, parlerei di vita politica che ha avuto inizio il 15 giugno
1963, giorno in cui sono stato assunto presso la Cassa Rurale ed Artigiana di
Tursi, allora presieduta dal dott. Mario De Santis, esponente di spicco del
Psdi tursitano e provinciale. Nel 1967 con l'elezione a primo cittadino di
Domenico Basile, ricopro la carica di vice-sindaco con una maggioranza
consiliare formata dal Psdi e dalla lista civica Aratro, di sinistra. Questo fu
il primo consiglio comunale di centro-sinistra che venne a formarsi a Tursi.
Tuttavia per vari motivi politici, questa coalizione ebbe breve durata. Dopo
questa esperienza, ho continuato a fare politica sempre nel Psdi, ricoprendo
all'interno del partito diversi incarichi, come vice segretario di sezione,
presidente dei probiviri provinciali e
componente dei direttivi di sezione. Nel 1981 sono
stato capolista del Psdi ottenendo il maggior suffragio tra i componenti della
lista. In quella tornata elettorale si impose la Dc ottenendo la maggioranza
assoluta. Questo, però, nel corso della consiliatura, non è servito a mantenere
una maggioranza solida, tant'è che questa si sfaldò e l'opposizione, formata da
Psdi e Pci, chiese il commissariamento del comune. Fu in quella occasione che
mi opposi a tale richiesta del mio partito, non ritenendola una buona idea in
quanto mancava poco alla scadenza naturale del mandato elettorale, e con i voti
dei consiglieri ancora rimasti fedeli alla Dc, fui eletto sindaco di Tursi nel
dicembre 1984.
Il suo
mandato, se pur breve, cosa ha lasciato in dote alla cittadinanza tursitana?
Sono
stati avviati e poi realizzati da altri amministratori, molte opere per
migliorare il nostro paese. Tra i tanti voglio citare l'ammodernamento dei locali che poi furono
destinati ad ospitare il distretto sanitario, dove ancora oggi ha sede; fu
progettata la piazza sottostante il campo di basket; il piano di illuminazione
per le frazioni per le frazioni di Caprarico e Panevino; venne data
l'autorizzazione alla Sip (l'attuale Telecom) per l'ampliamento della rete
telefonica e la ristrutturazione della scuola materna ed elementare, sempre
nella medesima frazione di Panevino, con gli annessi arredi di cui necessitava.
Un'attività
breve ma intensa, insomma. ha qualche
rammarico?
L'unico
rammarico è per non aver avuto il tempo necessario e sufficiente per realizzare
altre opere di ammodernamento di cui il paese aveva bisogno, basti pensare alle
strade che collegano il centro abitato alle campagne e la realizzazione delle
condotte per l'acqua potabile presso le frazioni di Anglona e Panevino, che
ancora oggi utilizza l'acqua del fiume Sinni.
Il
suo successore, nel corso degl'anni, poteva fare di più per Tursi?
Si
poteva fare molto di più sicuramente. Tuttavia, tanto è stato fatto e tanto
rimane ancora da fare per il bene del nostro paese.
Dopo
il suo mandato amministrativo, si e' poi quasi eclissato dalla scena politica,
perchè?
Dopo
l'esperienza di sindaco ho preferito abbandonare la mia attività, mettendo da
parte il desiderio di divenire amministratore, perché deluso da alcuni partiti.
Negl'anni successivi, più di recente, ho ripreso l'attività di partito, ma nel
Psi. Attualmente, però, non faccio parte di alcun schieramento, ma continuo,
come posso, a fare politica.
Salvatore
Cesareo
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