INTERVISTA A GENNARO CIPOLLA, PRESIDENTE DELL'ACS TURSI
Qualcosa della sua vita fino a oggi.
Sono nato nel 1963 a Tursi dove la mia
famiglia, di origini abruzzesi, si era trasferita da più di mezzo secolo. Dopo
aver conseguito il diploma di geometra presso l'Itcg di Tursi, ho iniziato a
lavorare in uno studio tecnico, rimanendo sempre impegnato nel sociale.
Da
ragazzino ho frequentato l'oratorio "San Filippo Neri" con il caro parroco don
Peppino Labanca e ho sempre avuto la passione per il basket, sport che seguo e
praticavo fino a qualche anno fa, prima di diventare presidente dell'Associazione
culturale sportiva Tursi nel 2007; ho seguito da vicino le vicende del
volontariato, avendo fatto parte della Croce D'Oro negl'anni 90, e pure il calcio nostrano. Anzi, ricordo che
assieme a Gennaro Tauro di Gaetano, nel 1998, abbiamo ridato vita al calcio locale,
poiché, a causa di vari contrasti, per anni non si feceva l'iscrizione ad alcun
campionato. La sfida è partita dal settore giovanile, avendo sempre sostenuto e
creduto che la fortuna di una squadra deriva dalla crescita e dalla valorizzazione
dei suoi giovani. Con un pizzico di malinconia, voglio ricordare che di quella
scuola calcio, facevano parte anche tre giovani che purtroppo non ci sono più:
Nicola Russo, Fiore Russo e Vito Truncellito. Quindi, senza presunzione, posso
dire che se il calcio tursitano oggi ha raggiunto una certa solidità, un po' di
merito è anche il nostro che abbiamo deciso di credere in uno sport che gli
altri avevano fatto decadere. Ma dopo questo parentesi dedicata calcistica, il
richiamo verso la mia grande passione, ossia il basket, è stato troppo forte e dal
2007 tutto ha avuto inizio.
Perchè questa associazione e quali sono gli
obiettivi raggiunti?
L'idea
di fondare una società che creasse un alternativa per chi non ama o non segue
il calcio, è nata insieme con due cari amici, Antonello Palermo e Filippo
Ragazzo di Matteo. Erano due gli sport su cui volevamo puntare: la pallavolo ed
il basket. Nel corso del tempo, però, era palese a noi il fatto che il basket potesse avere più
successo e cosi iniziamo a puntarci. Tuttavia, la mancanza di una "casa" tutta
nostra, dove poter allenarci e disputare le partite, si sentiva ed anche se ci
fu messa a disposizione la palestra dell'Istituto tecnico "Capitolo" di Santi
Quaranta, c'era la volontà di riportare il basket là dove era nato: nel campo
"sotto la piazza", come tutti in paese lo chiamavano. Il primo campionato a cui
partecipammo fu l'Under 15 maschile,
che iniziò a ottobre e ci classificammo terzi; un risultato apprezzabile,
considerato che erano solo cinque mesi che avevamo allestito la società. Partecipammo
poi al Joint game e due delle nostre
squadre si qualificarono per la fase regionale. Nel 2008 abbiamo partecipato a
due campionati, Under 17 maschile e
femminile, con risultati egregi, visto anche il maggiore tasso tecnico che
queste categorie comportano e così anche per il 2009. Quest'anno non
parteciperemo ad alcun campionato, anche se i ragazzi possono sempre venire a
fare allenamento, con la promessa che l'anno venturo parteciperemo al
campionato di Promozione nella nuova e tanto agognata struttura, inaugurata la
sera dell'11 dicembre, intitolata a Pinuccio Di Tommaso, che era una giovane
promessa del basket tursitano. Voglio rivolgere un pensiero doveroso al prof.
Salvatore Martire, che per anni è stato il fautore del basket a Tursi e che può
essere considerato unaguida non solo per la sport, essendo sempre prodigo di
consigli e suggerimenti.
Quale il costo della quota associativa e quanti
tesserati avete?
Abbiamo
una quindicina di iscritti, anche se stiamo cercando di allargare la struttura
societaria, d'accordo con il vice presidente Filippo Ragazzo e il segretario
Antonello Palermo. Nel mini-basket sono tesserati circa cinquanta bambini,
allenati dal nostro tecnico Salvatore Cavallo (anche consigliere comunale con
delega allo Sport). Dobbiamo a lui in prima persona la riqualificazione della struttura
che finalmente torna al fascino che gli compete. Il costo mensile è di 25 euro
al mese, mentre la quota associativa "simbolica" è di 20 euro annui. Senza
dimenticare che queste somme servono per permettere ai ragazzi di affrontare i
campionati, di usufruire di tutti i comfort della struttura e dell'occorrente
per allenarsi.
Lei si è adoperato molto nel successo di
questa realtà?
Non
voglio prendermi meriti, perché vanno ripartiti nelle giuste proporzioni e
ognuno di noi ha dato il suo apporto, un'idea. Posso dire che ho ricevuto dalle
istituzioni, sia a livello locale che regionale, e dall'ambiente sportivo, l'attestazione
di qualche merito, poiché il mio modo di fare ha smosso un po' le acque ed ha
fatto si che, soprattutto il campo, fosse terminato in tempi ragionevoli. In
verità, in tal senso avevo strappato un impegno morale al giovane candidato
consigliere Salvatore Cavallo alla vigilia delle passate elezioni
amministrative.
Si ritiene soddisfatto del rapporto con le
istituzioni? Inoltre, l'associazione è ben radicata nel territorio?
Senza
dubbio, l'attuale amministrazione si è dimostrata molto vicina alle nostre
esigenze. Ci tengo a sottolineare che proprio il sindaco Giuseppe Labriola in
prima persona e di tasca sua ha finanziato l'acquisto di materiale utile per
l'attività. Anche le amministrazioni passate hanno dato il loro contributo,
perché una casa si costruisce mattone su mattone, ma forse si poteva fare
qualcosa in più, perché trent'anni per completare questa struttura sono
francamente troppi. Per quanto riguarda il nostro radicamento sociale, posso
ritenermi soddisfatto di come i ragazzi e la cittadinanza tutta rispondono alle
manifestazione che organizziamo e alle stesse attività sviluppate nel
quinquennio circa, in termini di
attenzione e di partecipazione. Anche se con il tempo e con la nuova struttura,
spero che le cose vadano sempre meglio.
Come vi finanziate?
Oltre
al contributo dei tesserati, una mano ce la danno gli amici, che ci affiancano
e che ogni anno aumentano sempre più. Cito l'importante aiuto di Michele Russo
e Gino Ancora, che sono gli ultimi in ordine di tempo che ci affiancano. Tuttavia,
stiamo valutando un possibile sostegno anche da imprese e banche del territorio,
in modo da migliorare pure i servizi da offrire ai ragazzi: penso alle divise
nuove oppure ad un mezzo per le trasferte, sollevando le famiglie da tali spese,
che pazientemente hanno sostenuto in questi anni.
Salvatore
Cesareo
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