INTERVISTA
A GIUSEPPE LABRIOLA, SINDACO IN CARICA E PRIMO CITTADINO DI TURSI NEGLI ANNI NOVANTA (dal
6/08/1990 al 15/07/1991)
Sindaco,
qualcosa della sua biografia.
Sono
nato nel 1953 a Tursi e svolgo qui, da sempre, la professione di avvocato. Sposato
e padre di due figli. Ho ricoperto vari incarichi sia a livello politico che
professionale, infatti sono stato Presidente Provinciale del Movimento Sociale
Italiano, Presidente Provinciale di Alleanza Nazionale e Presidente del
Consiglio dell'Ordine degli avvocati di Matera. Da circa un anno e mezzo mi
adopero per amministrare la mia città (Labriola è dal 2009, candidato
presidente del PdL, nel consiglio Provinciale di Matera, dove, nel Collegio
Tursi-Craco, era stato eletto consigliere anche nel 1980, per il Msi, ndr).
Gli
inizi della sua carriera politica.
La
mia esperienza politica, perché la carriera riguarda solo chi della politica ne
ha fatto un vero e proprio mestiere, è iniziata come una grande iniziativa di
spontaneità, nel senso che appena sedicenne mi iscrissi al Fronte della
Gioventù, l'allora organo giovanile del Msi, ricoprendo cariche anche quando
ero studente universitario in giurisprudenza presso l'Ateneo di Napoli, quando
fui Presidente del FUAN (Fronte Universitario d'Azione Nazionale).
Lei
è uno dei pochissimi a ricoprire la carica di sindaco per due volte: ha notato differenze
tra i due mandati e cosa lascia in dote alla cittadinanza?
Il
mio primo mandato ha rappresentato la mia prima esperienza amministrativa, se
pur di breve durata. Ricordo che fu entusiasmante comunque, ma questo
entusiasmo si scontrò molto con un carattere farraginoso, individuabile nella
nostra comunità tursitana, che nel tempo non è cambiato poi molto, tanto che
allora non ho avuto neanche il tempo di rendermi conto della situazione in cui
mi trovavo. Pertanto, mi viene quasi naturale non considerarla quasi come
un'esperienza politica, vero è che c'è sicuramente una diversa tipologia
politica all'interno dell'amministrazione comunale con una diversa legge
elettorale, che ha "liberato" il sindaco dalla sua posizione di condizionamento
e limitazione in cui versava prima, con un peso troppo rilevante dei partiti. Senza
dimenticare che, nonostante le grandi litigiosità che si manifestavano
nell'ambito politico agli inizi degli anni Novanta, c'era comunque una grande
dialettica politica, che portava tutti a dare di più. Pensi che noi ci
preparavamo sugli argomenti da portare in consiglio comunale, a testimonianza
di quanto fosse importante discutere delle sorti del paese.
Non
so adesso, come pure prima di me, quante persone si preparano per affrontare in
maniera corretta e seria un consiglio comunale, che io ritengo sia il massimo
organo di rappresentanza politica all'interno dell'amministrazione, anche se
adesso, e questo per me è un fatto negativo che ho evidenziato più volte, nella
nostra comunità non è presente una minoranza politica, facendo venir meno la
dialettica di cui parlavo prima ed il confronto su tematiche importanti. Per la
verità, io ho anche spinto, sollecitato come iniziativa personale dal
segretario del Pd di Tursi il ragioniere Calcagno, affinché si costituisse una
Commissione esterna della Minoranza, perché è giusto che, essendo presente sul
territorio, partecipi nell'interesse della città alla gestione della cosa
pubblica. Spero di incontrare a breve il segretario di sezione del Partito
Democratico per definire al meglio la questione e per mettere su una struttura
di confronto finalizzata all'interesse esclusivo della città.
Alcuni
ex, hanno negato categoricamente che a Tursi ci sia (stata) una situazione
debitoria preoccupante. Qual è la sua valutazione da sindaco in carica?
Riguardo
a quello che hanno detto i miei predecessori, che rispetto in ogni loro dire,
invito l'intera popolazione di Tursi, facendo anche a turno, che vengano a
verificare la situazione reale esistente all'interno del comune, sia dal punto
di vista di tutta l'azione amministrativa che è stata fatta, sia sulla
correttezza dell'azione amministrativa. Quando i cittadini si saranno accorti
che a Tursi non esiste debitoria, che c'è un bilancio florido e favorevole, e
che tutto quello che è stato detto fino a oggi è solo frutto
dell'immaginazione, io ne prenderò atto e chiederò pubblicamente scusa ai miei
predecessori se mi sono permesso, con dati alla mano, con delibere alla mano,
di affiggere un manifesto (al quale seguirà prossimamente un altro, per
denunciare tutto quello che ho trovato appena insediato). Vadano i tursitani a
verificare tale situazione, perché la mia parola messa a confronto con quella di
altri, può valere anche nulla, ecco perché è giusto che la gente che vive qui
si renda conto dell'operato dei suoi amministratori.
Ci
si poteva adoperare di più per Tursi?
Secondo
me si. Si poteva fare e si può fare ancora di più, purché ci sia la chiarezza
dell'azione amministrativa, fissando le priorità di cui questa città necessita.
Dopo di che, le idee devono essere manifestate in modo corretto e supportate
dalle risorse finanziarie, che hanno subìto un ulteriore abbattimento
nell'ultimo anno. In un anno e sei mesi di amministrazione, abbiamo speso con
questa ottica per il bene della collettività, in base anche alle possibilità
finanziarie, senza tralasciare le inevitabili lamentele di qualcuno, circa
700.000 euro che ho lasciato esclusivamente a Tursi, assumendoci anche una
responsabilità. Tutti i nostri artigiani ed imprenditori, hanno lavorato per il
Comune di Tursi per realizzare le opere che servono. Eppure qualcuno dice che sbagliamo,
ma lo verificheremo quando andremo a ripresentarci, cosa che sicuramente faremo
se agiremo bene. Sarà la popolazione che eventualmente ci boccerà, consentendo
magari di nuovo qualche ritorno o, come io mi auguro, dando spazio ai giovani
che avranno più interesse e passione a guidare questa città.
Prima
di concludere, come giudica fin qui il suo operato?
Non
riesco a dare, per un fatto mio caratteriale, un giudizio positivo, perché
avrei voluto fare io personalmente di più e ci sono tantissime cose da
aggiustare, soprattutto per quanto riguarda la funzionalità corretta di tutto
l'apparato amministrativo e mi riferisco a tutti i dipendenti comunali, i quali
hanno bisogno ancora di più stimoli per dare maggiore impulso alla macchina
amministrativa. Tutti dobbiamo spremere le meningi affinché le cose migliorino;
abbiamo tanti giovani senza lavoro: è questa una delle priorità assolute da
affrontare. Creare posti di lavoro. Io spero e sono convinto di portare avanti
la mia amministrazione, senza dietrologie però, perché sono una persona diretta
e leale e pretende altrettanto. Se cosi non è io mi faccio da parte, perché in
fondo a me non l'ha ordinato nessuno di fare il sindaco. Lealtà ed interessi
della comunità: queste sono le cose a cui tengo di più e che pretendo dalla mia
squadra di governo. Se ci sono, o dovessero esserci, altri interessi, io non ne
faccio parte e non ne voglio sapere.
Ritornando a quello che abbiamo realizzato
o che stiamo per realizzare, le riferisco che sto per firmare finalmente,
perché sono stato io a pretenderlo, al di là di quanto fatto dai vecchi
amministratori e con i quali si può aprire un confronto su questo argomento,
una polizza fidejussoria a garanzia dell'ente, cosa che altri non hanno fatto
sulla tanto discussa vicenda del parco eolico. Sono riuscito anche ad ottenere
maggiori vantaggi ed una volta che noi chiuderemo ufficialmente la trattativa
con la mia firma e quella della società che dovrà gestire l'eolico, inizieremo
contestualmente un paio di grosse opere, che seguiranno le due già iniziate (relative
all'ampliamento del cimitero con l'adeguamento della strada per arrivarci e all'illuminazione
del centro storico). Avvieremo così lo sbocco di viale Sant'Anna a Petto di
Coppe, in modo tale da definire una volta per sempre un flusso maggiore della
viabilità nella città, ed inizieremo l'appalto per dare corso ad una grande
idea, che è quella dell'ascensore, chiamato cosi volgarmente ma il cui vero
nome tecnico è pista alternativa, per poter raggiungere il centro storico e
ritornare a dargli quella vitalità che ci permetterebbe di compiere un grosso
balzo in avanti.
Chiarisco che quest'ultimo progetto non nasce di recente e
nemmeno dall'idea di qualche ex sindaco che pur se ne vanta. Per questo ci
tengo a dire che la questione della pista alternativa non è frutto
dell'invenzione di alcuni grandi signori che mi hanno preceduto, è un'idea che
è sempre stata mia e di qualche mio amico come l'ing. Antonello De Santis,
quando ancora si interessava di politica, poiché volevamo trasferire la sede
della Comunità montana Basso Sinni nel vecchio municipio. I tursitani, però,
devono capire che gli investimenti che devono fare li devono concentrare nel centro
storico: piccole botteghe, attività commerciali e tutto quello che possa dare
vitalità ed essere una cornice adeguata alla storia e alla cultura del nostro
invidiabile patrimonio. Per quanto riguarda la differenziata, devo dire che i
tursitani si sono comportati in maniera egregia, rispondendo in un solo mese
con un risultato del 30% di raccolta corretta della differenziata, anche se c'è
ancora tanto da fare, e ci vuole la buona volontà di tutti. Ad esempio, bisogna
vigilare sulle discariche abusive e rendere uguali le due comunità di Tursi e
Panevino che non hanno una raccolta corretta, lottando con determinazione per
raggiungere tutti insieme gli obiettivi.
Salvatore Cesareo
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