Tursi - In pieno clima estivo scopriamo la già lunga carriera nel “liscio” di Maurizio RUSSO, virtuoso musicista di tromba e fisarmonica e prolifico autore di brani. “I miei genitori sono in pensione e hanno comprato casa proprio qui, nel paese d’origine di mio padre Antonio (figlio di Maurizio Russo ed Eleonora Crispino), perciò adesso verrò più spesso”, con trattenuta emozione lo dice Maurizio Russo, 39 anni, musicista di talento e piacentino d’adozione. Stimato quanto versatile strumentista di tromba e fisarmonica, è una sicurezza nel genere “liscio”, per l’intrattenimento popolare nelle balere, con una già lunga carriera anche come prolifico compositore: circa trecento i suoi brani, con musiche e testi, una cinquantina dei quali per collaborazioni a lp e cd di decine di colleghi, ma sono appena tre le iniziative discografiche che lo riguardano direttamente. Tra gli esperti anche locali e soprattutto dell’Emilia Romagna, è artista noto per lo stile maturo e affidabile, oltre che persona gentile e serio professionista. Maurizio ha iniziato giovanissimo a suonare nella Banda della natìa Genova-Sestri Ponente, dove il padre operaio nel 1956 emigrò e conobbe poi la moglie, la cagliaritana Maria Carla Marchese. Con gli studi di Tromba al Conservatorio musicale del capoluogo ligure e molto lavoro nelle orchestre da ballo, girando nella penisola, la passione per l’esibizione sul palco diventa totale. Negli anni Ottanta, moltissime le serate nei locali, poi due anni con il cantante Sandro Giacobbe in tournèe, “mi ricordo di Alianello”, e nelle orchestre “Antonella” di Asti e “Pinino Libè” di Piacenza. Arriva qui la svolta nel 1989, a 24 anni: la chiamata dall’Orchestra Bagutti, “la più grande del nord Italia e forse la migliore ancora oggi, per struttura e produzione discografica, per sette anni un’eccellente esperienza e un biglietto da visita perenne, tant’è che la collaborazione continua tuttora”. Sono anni di notevoli riconoscimenti professionali e nel settore è richiestissimo, anche da “Titti Bianchi”, “Patrizia”, “Mauro Rizzi”, “Macho e Ringo”, “nomi di gruppi orchestrali sconosciuti al grande pubblico, ma di peso tra gli addetti ai lavori, avendo una loro dignità nella ‘musica leggera all’italiana da ballo’, il cosiddetto ‘liscio’, appunto”. Nel 1999 fonda il trio “Maurizio Russo-Gilian”, che comprende un batterista, la compagna al violino e lui che si esibisce con tromba e tastiere, tutti anche cantanti. Bisogna ribadire che Maurizio è pure un virtuoso fisarmonicista (ma ignorava di aver rinverdito la straordinaria “scuola tursitana di fisarmonica”, a livello nazionale il più famoso è certo il M° Sandulli, ndr.). Da sempre autore, la sua ispirazione trova sostanza, non senza sorprese, nell’intera produzione musicale di Charlie Chaplin (gli ha reso omaggio con il valzer “Charlot”), nella tradizionale “polka” (di “Pagliacci” e “Circo”) e nel M° Castellina, “grande fisarmonicista, uno dei veri caposcuola del liscio”. E’ del 1993 “Eternamente”, la sua prima raccolta di dodici brani, seguita due anni dopo, da “Sprintissima”, una collana che ne comprende diciotto. Poi un periodo di lavoro per altri artisti e di serate, con il rapporto diretto con il pubblico, “ma soprattutto un sincero approfondimento del mio fare musica, che solitamente nasce prima delle parole”. Una riflessione di crescita sintetizzata nell’imminente uscita del cd “Rabatan”, 14 pezzi al ritmo della “charda”, tipico ballo russo, “dedicati a Tursi, già dal suono onomatopeico del nome dell’antico borgo dei Saraceni, emblema di un Mezzogiorno che è dentro di noi”, con la rivisitazione personalissima del celeberrimo “Silenzio”. Da notare, in questo progetto, la consolidata collaborazione, nata lo scorso anno, del paroliere Corrado Castellacci, storico autore della musica popolare italiana (ha scritto per Mina, Vanoni, De Andre’ e altri), da un ventennio circa nel “mondo del liscio”, anzi socio editoriale della Bagutti. “Progetti futuri? Mi ritengo fortunato, appagato e tranquillo, perciò vorrei continuare a comporre seguendo solo l’ispirazione”.
Tursi - Nella breve vacanza di giugno a Tursi, ma ritorna ogni dure-tre anni, Maurizio RUSSO era accompagnato dalla matura partner artistica Lilian Gilian, del trio“Maurizio Russo-Gilian”. Lei è figlia del noto musicista Ivo Gilian, con un diploma di Violino al Conservatorio di Piacenza e tanta gavetta, prima del triennio al seguito di Fred Bongusto e dell’incontro fortunato con Russo. C’è pure una precedente serata lucana a Grumento Nova. Conduce da tre anni, dal 1° ottobre al 30 giugno (dal lunedì al venerdì, dalle ore 12 alle 14), una seguita trasmissione televisiva in diretta per l’emittente regionale “Teleducato Parma-Piacenza”. Ci riassume così alcuni aspetti del loro lavoro: “Dalle nostre parti c’è una costante e solida tradizione, con molte scuole e sale, sviluppatesi dagli anni Settanta in poi, quando aveva successo Raul Casadei. Il vasto repertorio, incluso quello latinoamericano, ci permette di offrire uno spettacolo di tre ore, accentuato da una maggiore scenografia d’estate. Il ballo, e il liscio in particolare, è quasi abbinato all’idea di festa, offrendo giovamento fisico e una sensazione di serenità psicologica, partecipato da coppie e famiglie e da tanti giovani. E’ un settore che fa vivere dignitosamente tantissimi operatori, ma gli artisti cercano soprattutto l’applauso e sono gratificati dal divertimento puro del pubblico, assorbito dal ballo. I testi di oggi sono più curati nei contenuti, perché ci si può divertire con spensieratezza e intelligenza. Se una Tv locale ce lo chiedesse, gli offriremmo volentieri il nostro programma, perché il buon umore è contagioso, casomai … ”.
Salvatore Verde
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