Maria Caldararo, tecnico-chimico di valore, autrice di 28
brevetti, l'ultimo sulle celle solari
Una tursitana nell'Eni Award 2009, l'annuale appuntamento milanese dei "Riconoscimenti all'innovazione". Il
premio internazionale istituito dall'Eni, sotto l'alto patronato del Presidente della Repubblica, ha lo
scopo di sviluppare un migliore utilizzo delle fonti energetiche, promuovere la
ricerca sull'ambiente e valorizzare le nuove generazioni di ricercatori. Quest'anno sono stati attribuiti riconoscimenti ad Alan G. Marshall e a Tony
Settari ex aequo (Premio Nuove Frontiere degli Idrocarburi), Martin Green (Energie Rinnovabili e non
Convenzionali), Gerard Ferey (Protezione
dell'Ambiente), Alberto Cuoci
e a Loredana De Rogatis (Debutto
nella Ricerca), e tre premi all'Innovazione
Eni, per sostenere la ricerca innovativa e applicata sui temi
dell'energia e dell'ambiente sviluppata in ambito Eni.
Proprio per
l'innovazione, quest'anno è stata premiata Maria
Caldararo, nativa di Tursi, fino a
oggi coautrice di ben 28 brevetti industriali (all'inizio pure nel settore farmaceutico), alcuni estesi in
gran parte del mondo. La cinquantunenne ricercatrice lucana, residente a
Trecate (NO), dopo il diploma di perito chimico industriale, dal 1982 si è occupata
sempre di sintesi chimica organica nel prestigioso Istituto "Guido Donegani" di
Novara, il più
importante centro di ricerche chimiche (dal 2007 sotto il controllo dell'Eni). La Caldararo ha sviluppato uno studio sui "Polimeri coniugati a basso gap e
procedimento di preparazione" con Riccardo
Po', Anna Maria Cardaci e Giuliana Schimperna, del gruppo di Direzione strategie e
sviluppo. (Gli altri insigniti sono Clara Andreoletti, "Dva:
piattaforma per l'analisi di velocità sismica e l'imaging in profondità", e
Giuseppe Bellussi, Roberto Millini, Caterina Rizzo,
Daniele Colombo, "Processo di cracking e catalizzatori
migliorati per detto processo").
Già più volte premiata in passato
dalla stessa Eni, il nuovo brevetto della
signora Caldararo, tecnico-chimico di primordine, si riferisce "all'individuazione
e alla sintesi di nuovi polimeri coniugati (materiali con molte caratteristiche
in comune con le note plastiche) e di altre sostanze organiche impiegabili per
la costruzione di celle fotovoltaiche innovative, in grado di convertire in energia
elettrica anche la radiazione solare a più elevata lunghezza d'onda". Tale
invenzione ha vinto, sempre nel corrente anno, anche la seconda edizione del
Premio nazionale per l'innovazione nel settore Industria e Servizi, Grandi
Gruppi, istituito dal
Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio
Berlusconi e dal Presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano.
Vivono
tuttora in Basilicata, tra Policoro e Tursi, la madre, i fratelli e le sorelle
di Maria Caldararo, che ritorna spesso a visitarli e per le vacanze al mare. "Di
origini modeste, il mio è stato un percorso scientifico un po' anomalo,
sicuramente non speculativo o accademico, ma con molti risvolti di concretezza,
come si addice agli inventori che brevettano le loro scoperte e applicazioni.
Quando sono andata via, tra sacrifici e rinunce, non pensavo di raggiungere certi
traguardi, però mi piaceva studiare, questo si.
L'azienda privata (l'Eni è tra le massime società italiane, presente in
circa 70 paesi con 76.000 dipendenti) e un gruppo affiatato mi hanno aiutata
molto".
Salvatore
Verde
dal
quotidiano LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO
|