Vincenzo il "gigante"
in pensione
Se Tursi ha avuto
per decenni un aspetto più pulito e gradevole, almeno nel chilometrico tratto
di via Roma, lo si deve all'infaticabile lavoro di Vincenzo Domenico
Rondinelli, affettuosamente noto a tutti come "Vincenz u Gigant". È andato in
pensione dal primo di dicembre, a 66 anni (compiuti in agosto), con l'augurio
davvero unanime che possa godersi a lungo questa fase della vita, nel popolato
rione Piana, dove risiede.
Una figura a buon diritto collocato nell'immaginario
collettivo tursitano, addirittura come elemento nel paesaggio urbano. Figlio di
Nicola Rondinelli (1915-2006) e Angela Anglona Targiani (1919-1997), Vincenzo è
il terzo di sette figli (Filippo, Maria Giuseppa, Maria, Piera, Delio e Emma).
Single, a turno si occupano di lui le sorelle
Maria Giuseppa e Piera.
Manovale dal 1970, nove anni dopo inizia nella
"nettezza urbana" e nel 1986 è assunto dal Comune, fino al 2001, quando si
privatizza il servizio di raccolta dei rifiuti urbani, passando alle dipendenze
delle varie ditte che si sono alternate nell'appalto (Basilicata Pulita,
Avvenire, Gruppo Jula e Tecknoservice).
Puntualissimo come pochi lavoratori del
pubblico impiego in ogni stagione, con i suoi attrezzi del mestiere, scopa,
pala e carrellino, fermato solo dalle ostative condizioni meteo, lui è sempre
stato al suo posto di lavoro, nella strada, talvolta anche in anticipo
sull'orario estivo, all'alba. Sovente sorridente e fisico imponente, voce
possente e andatura inconfondibile, davvero una persona bonaria d'altri tempi.
Da
spazzino a netturbino a operatore ecologico, l'evoluzione linguistica e
contrattuale non l'ha colto impreparato
e ha continuato a fare le cose di sempre, un lavoro che ha dato senso e
motivazioni alla propri esistenza. Che le strade fossero pulite è una
sacrosanta verità, mentre distribuiva sorrisi e saluti ai tanti amici,
praticamente a tutti, talvolta canticchiando motivetti arcinoti della musica
popolare italiana.
Personaggio unico, perché, come diceva il grande Edoardo De
Filippo, "tutti siamo importanti a questo mondo". Da alcune settimane fa un
certo effetto non trovarlo in attività, mancherà il suo senso dell'ordine, la
meticolosità dell'operare e il suo riempire i silenzi dei passanti,
automobilisti compresi. Vincenzo il Gigante ama(va) dire: "Se devi fare
qualcosa o la fai bene o non la fare proprio". E non si può dargli torto,
perché c'è sempre da imparare, ma proprio da tutti.
Salvatore Verde
La Gazzetta del Mezzogiorno
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