Caso Tursi: il silenzio delle istituzioni distrugge la democrazia |
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luned́ 20 luglio 2009 |
TURSI E LA DEMOCRAZIA
Il silenzio delle Istituzioni uccide la democrazia. Quello che accade a Tursi a livello istituzionale, politico e giuridico è incredibile, unico ed incomprensibile per tutti i cittadini elettori. Il silenzio della Prefettura dopo la Sentenza del Consiglio di Stato (n.618/2009) è increscioso; eppure le motivazioni sono chiarissime: le dimissioni di nove consiglieri del consiglio comunale di Tursi del 06/03/2008 sono valide e la surroga del consigliere Annibale Santagata è illegittima, il dispositivo è esecutivo, eppure tutto tace.
Il silenzio della Prefettura è assordante, inspiegabile ed ingiustificato. Forse non tutti sanno che in democrazia il rapporto tra cittadini e Istituzioni deve essere fiduciario poiché investe reciproche relazioni e l'esecuzione di una sentenza pubblica non può essere ritardata, ma deve essere, come ordinato nello stesso dispositivo del Consiglio di Stato, " .. eseguita dall'autorità amministrativa", in quanto tutto è conseguenza di un corretto funzionamento dello stato di diritto. Ogni titubanza è sinonimo di vulnerabilità e debolezza ed investe la pubblica opinione, i cittadini elettori e rappresenta un pericolo per la credibilità della democrazia. Sappiamo che le istituzioni sono rappresentate, comunque, da persone e la fiducia si instaura tra il popolo ei soggetti istituzionali. È doveroso, quindi, per chi amministra i poteri nelle istituzioni assumersi le proprie responsabilità e prendere i legittimi provvedimenti che sono consequenziali ad una sentenza inappellabile del Consiglio di Stato.
Arch. Francesco Silvio Di Gregorio
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