Da Tursi
si guarda al Senegal e all'Africa
"L'attivismo
dell'ente locale, unito alla capacità tecnica e imprenditoriale italiana, per
favorire la cooperazione internazionale con le autorità e l'imprenditoria del
Senegal, paese africano (e non solo) dove si ricercheranno forme di
partenariato per la realizzazione di progetti socialmente rilevanti, con il
trasferimento delle nostre conoscenze tecniche, culturali e organizzative".
È
questa l'articolata sintesi di Giovanni Corradetti, noto architetto sessantenne,
alla presentazione dell'idea progettuale del "Polo scientifico culturale lucano"
che avrà sede nel centro storico di Tursi. L'ex municipio è stato messo
generosamente a disposizione dall'amministrazione comunale, "per una iniziativa
meritoria e dalle grandi prospettive anche sul piano turistico, per le quali ci
stiamo impegnando molto, proprio perché gli attribuiamo importanza, interesse e
valore", ha esordito il sindaco Giuseppe Labriola alla conferenza stampa di sabato
mattina. Corradetti, che ha concretizzato opere in molte parti del mondo, anche
partecipando a bandi e concorsi, è sicuro della scelta tursitana: "Il paese,
che frequento da un trentennio e dove ci sono amici, ha un panorama unico e una
posizione strategica nel Mediterraneo; esso calamiterà energie intellettuali e
forze giovanili.
E il polo svolgerà una
intensa opera di progettazione e di formazione, teorica ma soprattutto pratica,
oltre che di implicita promozione del territorio". L'incontro era finalizzato
anche alla illustrazione del convegno "Meeting Italia - Senegal: quali partenariati?",
in programma oggi e domani, nell'Hotel Villa Cirigliano di Panevino di Tursi,
con la prevista partecipazione di imprese e rappresentanti istituzionali delle
due nazioni, governativi e ministeriali,
regionali e locali, compreso il sindaco della capitale Dakar.
Salvatore
Verde
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