Giuseppe
Modarelli e Rosa Sarubbi, gìà consiglieri comunali di
TURSI, hanno inviato al Prefetto di Matera e alla Corte dei Conti di Basilicata la seguente lettera:
Sul bilancio di previsione 2008 Comune di Tursi.
Premesso che avete invitato
i consiglieri comunali ad approvare, entro quindici giorni dalla data di
notifica (nota datata 06/06/2008), il bilancio di previsione per l'esercizio
finanziario 2008; portiamo a conoscenza delle SS.LL. che proprio l'approvazione
consiliare degli equilibri del bilancio di previsione 2007 (delibera n. 28 di consiglio comunale del
11/10/2007) fu la causa delle rimostranze di noi sottoscritti assessori (Sarubbi - Modarelli) della
maggioranza , che sfociò poi nella crisi amministrativa e
successive dimissioni contestuali per lo scioglimento del consiglio.
Già all'epoca i due
assessori evidenziarono la non sussistenza degli equilibri al bilancio di
previsione e chiesero di adottare, a partire da quel momento, misure correttive
al fine di non far ricadere sui contribuenti (cittadini) misure penalizzanti, come ad esempio la
maggiorazione dell'aliquota Irpef per tutti i cittadini di Tursi dello 0.3%,
oltre all'aumento della pressione tributaria (Tarsu etc,). Evidentemente,
quanto contestato e ostinatamente
confermato, anche in fase di assestamento finale il 29/12/2007, è stato
sottovalutato ed oggi si è nelle condizioni di non poter rispettare già a
preventivo il patto di stabilità interno,
così come prevede la legge n. 244 del 24/12/2007 (finanziaria 2008), in quanto
lo stesso bilancio di previsione per il
2008 deve essere redatto secondo il criterio di competenza mista, praticamente
un sistema che premia i comuni che risultano con un saldo medio positivo nel
triennio (2003-2005) .
Tursi,
come preannunciato dai due assessori, ha
un saldo medio negativo di -285.000 euro (triennio 2003-2005) ed è inserito,
dal Ministero degli Interni, tra i comuni che non hanno rispettato il patto di
stabilità per l'anno 2006 (dati desumibili dal sito del Ministero degli interni
area finanza locale). È naturale e matematicamente consolidato che
avendo registrato riscossioni inferiori agli accertamenti ed avendo effettuato
pagamenti superiori agli impegni assunti per gli anni precedenti, nella
redazione del bilancio di previsione 2008 si riporterà con certezza un peggioramento
della propria situazione in termini di saldo, questo è dovuto al nuovo sistema
di competenza mista che modifica parzialmente il sistema e che permette alla
Ragioneria Generale dello Stato di monitorare, senza più fare i furbi,
l'andamento del patto di stabilità. Anche il collegio di revisione (finanziaria
2008) è tenuto ad evidenziare la difformità del bilancio rispetto alle norme
sul patto di stabilità interno e questo sia nel parere al bilancio che nella
relazione da inviare (per legge) alla Corte dei Conti. Pertanto a partire dal
2008 (legge finanziaria), il rispetto del patto di stabilità è elemento di
legittimità del bilancio di previsione in quanto le entrate e le spese vanno
iscritte in misura tale da garantire, non più creativamente altrimenti vi
sarebbe danno erariale, il raggiungimento dell'obiettivo programmatico.
Obiettivi che vengono desunti mediante una valutazione secondo le procedure
definite dalla legge finanziaria 2007 - strumentale per l'applicazione del
comma 681 bis della Legge finanziaria 2008. Norma che è diventata giustamente regola
e vincolante (grazie alla finanziaria redatta dal Ministro Padoa Schioppa) per
gli Enti locali al fine di far fronte al risanamento del debito pubblico Nazionale. Per
chiarezza si allegano i calcoli così come previsti dal Decreto del Ministero
dell'Economia e delle Finanze n. 0039840 Dipartimento della Ragioneria generale
dello Stato - I.GE.P.A., da dove si evince chiaramente che il Bilancio di
previsione redatto ed approvato in Giunta, ma ancora da approvare in Consiglio
Comunale, non rispetta i dettami della legge, in parte confermato anche nel
parere dei revisori dei Conti nel ritaglio
delle osservazioni e suggerimenti del parere stesso, ma manca, da parte degli
stessi, l'evidenziazione del rispetto o
meno del patto di stabilità interno, elemento divenuto fondamentale, vincolante
ed obbligatorio.
Pertanto, al fine di
tutelare i cittadini, comunque rappresentati , da possibili aggravi (come
l'aumento dell'Irap) si chiede al Prefetto ed alla Corte dei Conti di intervenire,
con la massima urgenza (il consigli9o comunale è convocato per il 19 giugno),
sul collegio dei revisori affinché esprimano il parere sul p.s.i. (patto di
stabilità interno) così come per legge, e di suggerire eventualmente, opportune
misure correttive che non incidano sui cittadini contribuenti.
Rosa Sarubbi - Giuseppe Modarelli
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