I
CAPUTIANI HANNO PERSO LA TESTA... MA TROVANO UNA QUERELA
Con
modalità volontaria e gratuita, quale giornalista iscritto all'Ordine Nazionale
dei Giornalisti - Pubblicisti di Basilicata, scrivo articoli anche sul sito web
www.tursitani.it,
attivo dal 1° novembre 2006. Tale spazio on line è chiaramente del tutto
privato eppure aperto, condividendolo sovente con altri collaboratori esterni
(i loro scritti non hanno mai avuto forme totali, parziali, minime o aggiuntive
di censura, come a nessuno è stata mai negata l'opportunità di intervenire,
essendone io il responsabile).
Questa
campagna per le elezioni provinciali annovera tra i protagonisti mio figlio, LEANDRO DOMENICO VERDE, 28 anni,
giornalista anch'egli, candidato nel collegio n. 23 Tursi-Craco, nella lista Di PIETRO-ITALIA dei VALORI. Come ogni
padre in tale situazione, nessuno al mondo potrebbe essere immune dal semplice dubbio
di voler favorire in qualche modo il proprio familiare, direttamente o meno,
attraverso i discorsi e soprattutto con gli scritti in qualunque ambito
politico, culturale e mediatico. Per correttezza estrema, pertanto, sia lui
(ovviamente) che io ci asteniamo dallo scrivere articoli di carattere politico
sul quotidiano LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO,
giornale per il quale collaboriamo in forma esclusiva, io dal 1998 e Leandro dal
2004. Non così sul sito www.tursitani.it, che, ribadiamo, è una
(apprezzata) iniziativa privata: lo offriamo liberamente, nessuno è obbligato a
consultarlo e delle eventuali negligenze ne rispondiamo personalmente con piena
assunzione di responsabilità. Fermo restando che alla verità e oggettività
della notizia, accompagnata dal commento, uniamo l'onestà di chiarire sempre il
punto di vista, senza infingimenti, per rispetto dei nostri assidui e crescenti
lettori-visitatori. La formula giornalistica ha trovato il consenso del
pubblico (in ogni parte del mondo), comunque dimostrando di gradire la
professionalità, serietà e correttezza del nostro modo di agire.
Nel
precedente lungo articolo (il primo di una serie) di presentazione delle
candidature tursitane ("Elezioni
provinciali: cronistoria, dati e notizie", su www.tursitani.it del 15
maggio), tra le altre cose scrivevo: "Occorre, poi, riflettere sul dato
specificamente di Tursi delle quasi tutte travagliate e improvvisate
candidature. ... La candidatura del PD di Salvatore
Caputo è la più critica e a rischio, con un gigantismo di forzature e di isolamento
oggettivo, essendosi il partito smembrato al suo interno, per un resa dei conti
che in modo inevitabile si farà successivamente. Solo un miracolo di
clericalismo, trasformismo e trasversalismo salverà il Partito Democratico da
un tracollo ipotizzabile, ma giammai potrà evitare una caduta che appare certa
del candidato autoimpostosi con giochi di basso profilo politico. Quanto
accaduto nel PD sembra un inno al tradimento, che gli elettori potrebbero
punire senza appello nel segreto dell'urna, magari con un pensiero collegato
pure al futuro prossimo (come ricandidare ancora qualcuno che accampa pretese a
sindaco dopo una sonora bocciatura?)...".
Una
severa critica politica da addetto ai lavori, insomma, che riprendeva gli
stessi concetti espressi da Luciano
Virgallito (primo degli eletti alle primarie del PD dello scorso anno per
eleggere i membri del direttivo locale), ufficializzati in un clamoroso
articolo-intervista della settimana scorsa (mai smentito da nessuno ad alcun
livello del PD lucano) e a firma di Pierantonio
Lutrelli, ottimo collega giornalista del quotidiano "IL QUOTIDIANO DELLA BASILICATA". In sostanza lo scritto anticipava
e significa(va) questo: più che alla frutta, come usa dire, il vecchio Caputo sembra
alle noccioline, essendo solo e abbandonato da tutti (come lui stesso,
peraltro, va ripetendo!), perciò è facile prevedere che probabilmente non sarà
eletto, salvo prodigi che implicherebbero un alto tradimento delle proprie
idealità e ideologie (essendo in atto una indotta mutazione genetica
dell'elettorato di riferimento, proveniente dal centrodestra), dopo la classica
vittoria di Pirro nel partito, meglio di quello che resta del Pd, cioè il nulla
o quasi. Ovvero, con queste elezioni egli si gioca tutto, compresa la parte
restante del suo futuro. Opinioni? No, anche i ciechi vedono cosa sta
accadendo. Alle citate primarie del partito hanno votato circa 700 persone,
formando poi un direttivo di 32 membri, ma dopo la candidatura provinciale di
Caputo nel PD quasi tutti si sono dileguati (tranne i familiari, e neppure
tutti). I caputiani, ormai, sono più rari dei panda cinesi in via di estinzione.
Smentiscano se possono, se ci riescono, oggi. Domani, nel prosieguo della
campagna elettorale, si vedrà se le cose cambiano e in che senso, perché in
politica come nella vita tutto è in divenire. Noi saremo pronti a prenderne
atto e registrarlo.
Contro
tale analisi politica, l'inviperito giovane Antonio Caputo, l'ultimo dei caputiani, primo dei figli di cotanto storico
"scienziato della politica" (cito l'ex sindaco Antonio Guida che, in un
memorabile comizio, ha distrutto l'immagine stessa di Caputo, "longevo" ex sindaco
sconfitto e oggi candidato, il quale, battendo in ritirata, non ha mai saputo
replicare), il piccolo Caputo, dunque, ha avuto la furbata, si fa per dire
(forse perché al padre pensionato, con la vecchiaia, gli difettano ormai i
cosiddetti attributi politici), di indirizzare una pseudo "lettera aperta al candidato Leandro Domenico Verde", dopo aver invano
tentato di far pubblicare la nota (che riportiamo integralmente, tanto è ilare
e dannosa per sé e per suo padre), infine riuscendoci solo in internet. In
verità, com'è ampiamente noto a tutti, Leandro D. Verde non ha ancora fatto
dichiarazioni, rilasciato interviste, espresso commenti, sulla situazione
politica tursitana e provinciale o sui candidati. Avrà tempo e modo per farlo,
se e come vorrà, per quanto gli compete, dipende unicamente da lui e non da
altri. In fondo, la svolta di Leandro in politica comporta per me non uno ma
due passi indietro (sono senza tessera di alcun partito dal 1995), con tutta
probabilità definitivamente in caso di sua elezione, come mi auguro.
Inoltre,
a scanso di equivoci, esplicitiamo un nostro convincimento profondo (che non
muterà neppure adesso): colpe e meriti dei padri non possono e non debbono
ricadere sui figli (e viceversa); ognuno ha la sua identità, integrità e
personalità. Anche nel diritto la responsabilità è sempre personale. Tuttavia,
le idiozie scritte vorrebbero trascinarci in uno scontro (che i caputiani conoscono assai
bene, da collaudati esperti scienziati) di infimo livello dialettico, intriso
di volgarità, personalismo, menzogna, tradimento, scaltrezza e affarismo
politici. I caputiani, che parlano a vanvera anche di "guerra" e "pugni", devono pur darsi pace: il ciclo politico di
Salvatore Caputo volge al tramonto, a nostro avviso. Se le cose andranno
diversamente, ripeto, ne prenderemo atto, poi la vita continuerà come prima,
per altre più incisive battaglie.
Al
Caputo piccolo solo una osservazione, ovvero la differenza tra lui e Leandro: mio
figlio appare ed è giovane capace, intelligente, sensibile e libero (ha le sue
idee come io ho le mie), mentre il primo sembra ancora caratterizzato da
mentalità sottomessa verso il padre del quale si sente oppresso e strumento. Sinceramente,
a noi dispiace che lui (Antonio) continui così, a farsi del male, da solo.
Dimenticavo,
ovviamente gli annuncio querela (assieme allo sprovveduto curatore del
piccolo sito ospitante) per diffamazione
e/o calunnia, causata dai palesi riferimenti falsi contenuti nella citata nota
e riconducibili alla mia persona e professionalità. Altrettanto farà anche Luciano
Virgallito.
Nella
sua famiglia è già in ottima compagnia, appunto. (Per la cronaca, anche il sessantenne pensionato Salvatore Caputo è
imputato presso il Tribunale di Cosenza nel processo in svolgimento per il
reato di diffamazione a mezzo stampa
intentato da Giuseppe Labriola e Antonio Lauria. Noi seguiamo con attenzione
gli attuali sviluppi e soprattutto gli esiti futuri di tale vicenda giudiziaria).
In caso di eventuale condanna di Caputo, la somma servirà a organizzare una
bellissima e intensa estate tursitana, per la gioia dell'intera comunità. Ma
non gli faremmo lo sgarbo di non invitarlo, essendo proprio lui il maggiore,
anzi, l'unico ingenuo finanziatore.
Alla
prossima, cioè molto presto.
Salvatore
Verde
<<Lettera aperta a Leandro
Domenico Verde di Antonio
Caputo
Caro Leandro,
approfitto dello spazio gentilmente concessomi..., per chiarire alcune questioni
emerse nel corso degli ultimi giorni. Mi riferisco, in particolar modo,
all'articolo apparso su www.tursitani.it dal titolo "Elezioni
Provinciali: cronistoria, dati e riflessioni", a firma di tuo padre Salvatore
Verde.
Lungi da me,
in questa sede, affrontare una discussione di carattere politico (probabilmente
non ne avrei nemmeno le capacità) ma quello che mi preme sottolineare è la
mancanza di etica dello scrivente l'articolo che ha tanto esaltato l'avvento di
un giovane come te, utilizzando modi e metodi di un vecchio pseudo-giornalismo
e di conseguenza vecchia politica.
Sia chiaro,
nulla da ridire sulla tua candidatura e sul fatto che giovani come te entrino
in politica. Anzi, hai tutta la mia ammirazione (considerata anche l'amicizia
che ci lega), fermo restando che essere giovani non è garanzia di qualità (a
Tursi abbiamo avuto due pessimi esempi nell'avventura amministrativa da poco
conclusa).
Tuttavia
ritengo che, per esaltare le tue qualità (che pure avrai, ma dall'articolo non
si capisce quali siano, se non quelle anagrafiche), sia abbastanza sconcertante
dover attaccare, più o meno pesantemente, tutti gli altri candidati,
utilizzando una "penna" (tastiera) molto pesante soprattutto nei confronti di
mio padre (Salvatore Caputo, candidato PD alle prossime elezioni provinciali).
Sicuramente
mio padre non ha bisogno della mia difesa (sa difendersi molto bene da solo),
ma oramai, da figlio, non tollero più gli attacchi frontali e di carattere
personale, più o meno meschini, nei confronti di una persona che ha dimostrato
di avere una passione ed un impegno politico fuori dall'ordinario.
Mio padre,
volenti o nolenti, è nella storia di Tursi: è stato il Sindaco più longevo, in
5 anni di amministrazione ha realizzato opere di varia natura (ovviamente in
collaborazione con tutti i suoi amministratori, perché quella era una squadra
vera) che a Tursi ci siamo sognati in almeno 10 anni delle precedenti
amministrazioni (a testimonianza presente e futura è ancora online il sito
dell'ultima campagna elettorale, www.salvatorecaputo.it)
e soprattutto ha cercato di cambiare il modo di fare politica.
Prova ne è lo
stesso Salvatore Verde, che è stato messo a capo di un progetto di notevole
importanza (il bimestrale "Tursitani", organo ufficiale del Comune di Tursi)
pur essendo considerato un avversario (o nemico?) politico. Infatti Salvatore
Caputo amava (ed ama) coinvolgere tutti, a prescindere dalla fede politica, e
non solo quelli del suo entourage, al contrario di ciò che dicono molte persone
la cui unica arma è quella di gettare discredito sugli altri.
E per questa
sua condotta ha ricevuto tante critiche dai suoi stessi sostenitori, prova ne
sono le e-mail ricevute, che indicavano, tra le cause della sconfitta elettorale
del 2007, anche l'aver dato troppo spazio e potere a Salvatore Verde che, tra
le altre cose, aveva ridotto gli ultimi numeri di "Tursitani" ad organo di
propaganda del suo film, nonché ad una rivista di carattere cinematografico (lo
stesso dicasi per il sito web frutto di quella esperienza che ora utilizza per
uso personale).
Altro esempio
da citare potrebbe essere colui che mirava alla segreteria locale del PD
tursitano, il quale, non essendoci riuscito, ora sputa veleno attraverso la
penna dello stesso Salvatore Verde (lo stile è molto riconoscibile), non
avendone lui le capacità.
Ma d'altronde
a Tursi è una consolidata prassi politica e sociale sputare nel piatto in cui
si è mangiato, in questo caso per 5 anni (aggiungo anche l'anno con l'ultimo
Sindaco Guida: è stato tenuto lo stesso atteggiamento nei suoi confronti).
Ad ogni modo,
caro Leandro, al posto tuo (consentimi il consiglio) inviterei tuo padre ad
avere un po' più di stile evidenziando nei suoi articoli quelli che sono i tuoi
pregi e le tue qualità, magari spiegando quali sono gli impegni che ti assumi
in caso di elezione. Prenda esempio dal già citato sito www.salvatorecaputo.it dove, nel
periodo della trascorsa campagna elettorale, non si faceva nessun accenno agli
avversari politici, né li si screditava ma semplicemente si elencava quanto di
buono era stato realizzato nei 5 anni di amministrazione ed il futuro programma
politico.
Tanto ormai lo
sappiamo tutti che lui sta cercando di accreditarsi come futuro candidato
Sindaco alle prossime comunali, bussando a destra e a manca (e poi fa la morale
sull'etica e sul profilo politico....) e, giustamente, crede che la tua elezione alla
Provincia possa essere un buon viatico. Ma non è screditando ed attaccando gli
avversari politici che ci riuscirà.
Pur tuttavia
ti rivolgo un invito: se davvero vuoi cambiare il modo di fare politica, inizia
da queste piccole cose, parti dal presentare il tuo programma e non dallo
screditare i tuoi avversari politici, nonché dello stesso schieramento; non è
la giovane età che cambierà la politica (soprattutto se ci sono i vecchi
dietro) ma prima di tutto lo stile e poi ciò che si è realmente in grado di
fare. Perdonami, ma in partenza ti hanno fatto fare un mezzo passo falso.
Chiedo scusa
per lo sfogo e ti auguro il più sincero in bocca al lupo.
Con amicizia,
Antonio Caputo
PS: per
mettere a tacere subito le malelingue, tengo a precisare che questo lettera non
vuole assolutamente essere da prologo ad una mia futura discesa in campo, lungi
da me il solo pensiero....>>
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