Tursi - Il Consiglio di Stato
in sede giurisdizionale, nella udienza straordinaria del 26 agosto ha ritenuto
fondate le argomentazioni di appello degli avvocati e docenti universitari Aldo Loiodice e Ignazio Lagrotta di Bari, per conto del consigliere comunale Annibale Santagata. Questi si era
dimesso il 6 marzo, solo al fine di ottenere la sospensione e lo scioglimento
dell'organo consiliare unitamente ad altri otto consiglieri (Salvatore Mario Ragazzo, Giuseppe
Modarelli, Rosa Sarubbi, facenti parte con Santagata della maggioranza
scaturita dalle elezioni del 27 maggio
2007, con gli esponenti dei due gruppi della minoranza: Angelo Castronuovo, Antonio Lauria, Antonio Caldararo, Salvatore
Caputo, Salvatore Cosma). Tale procedura era stata attuata il 17 marzo dal
Prefetto di Matera con la nomina del Commissario prefettizio. Gli stessi nove
dimissionari, invece, sono stati tutti surrogati, in due tempi (Santagata il 15
e gli altri il 23 aprile) dai sette consiglieri più il sindaco rimasti in
carica.
Il collegio giudicante ha
ritenuto illegittima la prima surroga di Santagata e fatto chiarezza definitiva
sull'iter formale e sostanziale delle sue dimissioni. Ma il Tar per la Basilicata, che aveva
già fissato al prossimo 20 novembre la sentenza definitiva, era stato di
diverso parere, tanto che il 18 aprile e il 7 maggio, aveva reintegrato con
ordinanza tempestiva e provvisoria il sindaco Antonio Guida e la maggioranza di centro-sinistra (con gli
assessori Natale Vallone, Francesco De
Simone, Angelo Viviano, Pietro Santamaria, Tommaso Tauro, Francesco Salvatore
Marra e il presidente del consiglio comunale Filippo Palermo), assistiti in giudizio dall'avvocato Donatello Genovese.
Con l'attuale
valutazione del Consiglio di Stato, l'intricata vicenda
giuridico-amministrativa e istituzionale pare giunta al termine. Le dimissioni,
infatti, erano state reiterate il 6 marzo ("contemporaneamente e con atti separati")
e il 14 (nelle forme "congiunte e contestuali").
l.v.
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