RINVIO A GIUDIZIO PER L'EX SINDACO
CAPUTO
Tursi - Tegola giudiziaria
sulla testa di Salvatore Caputo,
sanguigno ex sindaco della città della Rabatana
nel periodo dal maggio 2002 al 2007. In data 23 giugno è stato rinviato a
giudizio dal Gup del Tribunale di Cosenza, per il reato di diffamazione a mezzo
stampa, con l'udienza processuale fissata per il 6 novembre prossimo innanzi
alla Seconda sezione penale dello stesso tribunale monocratico di Cosenza. È
accusato, infatti, di aver diffamato i consiglieri comunali tursitani Antonio Lauria e Giuseppe Labriola, su un quotidiano regionale della Basilicata (per
un articolo a firma di Pierantonio Lutrelli su "Il Quotidiano", nel quale si
ribadiva, in sintesi ma a chiari lettere, la volontà di non interloquire con i
cretini, relativamente alla nota vicenda della costruzione del parco eolico,
ndr). Entrambi i politici erano anche nel consiglio della Comunità montana
Basso Sinni, rispettivamente come consigliere e
assessore. Costituitisi parte civile, i due sono patrocinati da Giuseppe Labriola, noto penalista
lucano. L'ex sindaco è difeso dai legali Brigitta
Caputo, sua figlia, e Francesco
Viviani, di Rocca Imperiale. I fatti contestati e impugnati
giudiziariamente risalgono proprio agli scampoli elettorali della passata
consiliatura, quando montò un'aspra polemica politica. All'epoca, il
consigliere Labriola era esponente della Casa della Libertà, come lo stesso
sindaco Caputo, ma poi finirono in rotta di collisione. La proverbiale veemenza
verbale di Caputo lo ha portato a travalicare i limiti consentiti e a nulla è
servita la presenza di tre testimoni sentiti per
avvalorare la sua tesi difensiva, sostanzialmente fondata sul fraintendimento
del cronista, poiché lui non si riferiva affatto ai consiglieri citati. Ma anche
di fronte alla registrazione della telefonata (tra l'allora sindaco e il
giornalista) presentata in aula dall'avv. Labriola, il giudice monocratico
dell'udienza preliminare, competente territorialmente, ha ritenuto del tutto
sussistenti gli elementi per il rinvio a giudizio.
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO, 07-07-2008
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