Rosy
Bindi (PD) visita il santuario di Anglona nel suo viaggio in Basilicata, per i
referendum di domenica e lunedì. Il sindaco Labriola, del PdL,
andrà a votare e annuncia almeno due "SI".
La
campagna elettorale a favore dei referendum abrogativi ha portato in Basilicata
Rosy Bindi, attuale Vice presidente
della Camera dei Deputati e presidente del Partito Democratico. Nel lungo e
faticoso giro in provincia di Matera, l'on. Bindi è stata nella città dei Sassi
e a Pomarico, prima di concludere in serata la manifestazione referendaria a
Scanzano Jonico. Verso le ore 19,30 di ieri (venerdì 10 maggio) è arrivata anche
nel territorio di Tursi per visitare in forma privata il noto santuario diocesano
di Anglona (sec. XI), dove ha sostato il tempo di una preghiera e di baciare,
come da tradizione, il manto della statua della Madonna.
Accanto
a lei come sempre Salvatore Russillo,
lucano di Pisticci, da anni responsabile della segreteria politica, nonostante
la giovane età, tra i nuovi talenti regionali della nostra politica. Con il
consueto garbo riconosciuto, proprio il primo collaboratore ha confermato che
presto ritorneranno insieme a Tursi per visitare la Rabatana.
Sull'omonimo
colle, tra i fiumi Agri e Sinni, l'illustre ospite era stata accolta con
sensibilità istituzionale da Giuseppe
Labriola, sindaco di Tursi, e dal rettore della Basilica minore don Saverio Zorzi, i quali hanno poi
offerto in dono, rispettivamente, dei libri di storia e un cesto di specialità locali, che l'on. Bindi
ha molto gradito, come il caffè preparato nell'adiacente episcopio medievale. Con
loro il mar. Giampiero Ricciardi, da
gennaio nuovo comandante della locale stazione dei carabinieri, e il
responsabile della Polizia municipale Giovanni
Sanchirico, fattivamente collaborati dalla Protezione civile "Gruppo
Lucano". Impeccabile anche il ruolo discreto del servizio di scorta e dei
militi dell'Arma, che da ore avevano presidiato il sito in modo precauzionale. Tra
i giornalisti tursitani, Salvatore Verde ha fornito notizie storiche sul luogo
e sul tempio normanno-svevo.
Nonostante
l'intensità degli impegni e il soffiare incessante del vento, l'illustre ospite
è apparsa in ottima forma e di gran lunga più carismatica dal "vivo" che in
televisione, dove il video non rende giustizia a una delle più impegnate e appassionate
interpreti in assoluto della scena politica nazionale e non soltanto nel
centro-sinistra, proveniente dall'Azione Cattolica.
Verdiana C. Verde
Scheda - La
carriera politica e istituzionale di Rosy Bindi
Eletta
deputato ininterrottamente dalla XII alla XV legislatura, oltre che componente
di diverse e importanti Commissioni parlamentari, la presidente Bindi è da anni
tra i maggiori protagonisti della politica italiana, essendo stata anche
ministro della Sanità (17 maggio
1996 - 26 aprile 2000, nei Governi presieduti da Prodi e poi D'Alema) e ministro
per
la Famiglia (17 maggio 2006 -8 maggio 2008,
Governo del Presidente Prodi). Laureata in Scienze Politiche e giovane
assistente universitaria di Vittorio
Bachelet (era con
lui quando è stato ucciso il 12 febbraio 1980), la toscana Maria Rosaria
Bindi (classe 1951) è ricercatrice in Diritto
amministrativo nella facoltà di Scienze Politiche dell'Università di Siena. La
sua carriera si è sviluppata nella Democrazia Cristiana fino al 1994, quando ha
contribuito a fondare sia il Partito Popolare Italiano sia la Margherita, dal
2002, prima di aderire al Partito Democratico nel 2007.
s.v.
Intervista
all'on. Bindi.
"Sollecitare
la partecipazione al voto per i SI"
Nel
pianoro di Anglona, prima della ripartenza, il nostro breve scambio di battute.
Nel mezzo, un gustoso siparietto tra l'on. Bindi e il sindaco Labriola (PdL),
noto avvocato, storicamente nel centrodestra (area Msi e poi AN) che ha dichiarato
di voler andare a votare ai referendum, per esprimere due "si", contro il
nucleare ("con il petrolio, la Basilicata ha già dato tanto in termini di
energia allo Stato, perché penalizzarla definitivamente?") e contro il
legittimo impedimento ("la legge deve essere sempre uguale per tutti"); due
incertezze, invece, per i quesiti sulla privatizzazione dell'acqua e la sua
gestione.
D. - On.
Bindi, è sorpresa dalla posizione chiara del sindaco di Tursi?
R.
- No, è solo la conferma positiva che il senso del referendum è questo, trasversale
rispetto ai partiti, e chiama in gioco i cittadini tutti, a prescindere dagli
schieramenti e dalle appartenenze.
- La sua sensazione
sul raggiungimento del quorum?
- Io penso
di si. E se non dovessimo raggiungerlo, lo mancheremmo di pochissimo, ma
sarebbe comunque un grande segnale di partecipazione. Il nostro quorum è un po'
bizzarro che non c'è in nessun altro paese. Tuttavia, bisognerà certo tener
conto dell'alto numero di votanti e dei ‘si' che si saranno espressi su tutti
quesiti.
- Lei sostiene, dunque, che la valenza
politica non si perderà anche se il quorum fosse mancato?
- È così. Al
di là del dato formale, chiunque dovrà assumere domani le decisioni, non potrà
ignorare un orientamento di larga portata, poiché rimarrà comunque il dato
rilevante dell'ampia partecipazione al voto e della valanga dei "si". E questo
non potrà non avere valutazioni di
ordine politico, soprattutto per la maggioranza, che non potrà ignorarlo.
- A Scanzano Jonico chiude la
campagna referendaria. A parte la storia recente del vanificato sito unico del
deposito di scorie nucleari, ci dica qualcosa di definitivo, se è documentato
negli atti parlamentari, riguardo alla scelta della cittadina Jonica come futura
sede di una centrale atomica, nel caso il Governo Berlusconi decidesse di insistere.
- Uno dei
motivi per andare a votare al referendum è anche questo. Negli atti del Parlamento
non sono ancora state formalizzate le conclusioni degli studi sulla questione
delle localizzazioni, cioè non è mai stata formulata una ipotesi concreta da
parte del Governo. Quindi, siamo nell'incertezza più assoluta. Motivo in più
per recarsi nei seggi e votare "SI".
Verdiana C. Verde
|