Ci
è pervenuto il testo che pubblichiamo integralmente. Firmato da sette
consiglieri comunali dimissionari, è una
"segnalazione" inviata alla procura Generale della Corte dei Conti di Potenza e alla Procura della Repubblica di c/o il Tribunale di Matera.
I sottoscritti, già consiglieri comunali
del comune di Tursi, Caldararo Antonio nato a Tursi il
16/05/1970 ed ivi residente alla piazzetta Doria sn, Cosma Salvatore nato a Tursi il 20/05/1977 ed ivi residente alla
via Norvegia n. 25, Castronuovo Angelo
nato a Tursi il 19/05/1957 ed ivi residente alla via Roma n. 24, Modarelli Giuseppe
nato a Tursi il 20/06/1975 e residente in Tursi alla via Roma n. 290, Ragazzo Salvatore Mario nato a Tursi il
4/11/1946 e residente in Tursi alla via Cristiano n. 27, Santagata Annibale nato a Tursi il 15/11/1947 ed ivi residente in
via Roma, Sarubbi Rosa nata a Salandra
il 22/01/1962 e residente in Tursi alla via Roma n. 257 premesso:
- che in data 6
marzo 2008, contestualmente e contemporaneamente, presentavano insieme ad altri
2 consiglieri (per un totale di 9) le proprie dimissioni dalla carica al fine
dello scioglimento del Consiglio
Comunale di Tursi.
- che il Prefetto
di Matera, in base agli atti acquisiti, il successivo 17 marzo 2008, disponeva
la sospensione del Consiglio comunale di Tursi, in attesa dell'adozione del
decreto di scioglimento del Presidente della Repubblica e nominava un
commissario per la provvisoria gestione dell'ente.
- avverso il
decreto prefettizio, il Sindaco e gli altri consiglieri hanno proposto ricorso
al TAR Basilicata il quale, dapprima con decreto n. 133/08 del 18 aprile 2008 e
successivamente con ordinanza n. 162 dell'8 maggio, ha accolto la domanda
sospensiva.
In merito a quanto sopra riportato:
1. è accaduto che i consiglieri
ed il Sindaco che hanno proposto il ricorso su menzionato lo hanno fatto formalmente
incaricando a rappresentarli ed a
tutelare la loro posizione personale e quindi privata l'avv. Donatello
Genovese.
2.
è accaduto che appena
"tornati in carica" il Sindaco e gli
altri consiglieri affidano allo stesso legale, avv. Donatello Genovese, il compito di difendere le stesse posizioni
personali, ma come legale di fiducia a spese del Comune di Tursi con (da
questo momento in poi, come è possibile leggere dai verbali di udienza e dalle
sentenze l'avvocato non si costituisce più in giudizio come difensore dei
singoli consiglieri in carica, ma come legale del Comune di Tursi). Tutto
questo è possibile? Non si ha il timore dell'utilizzo di soldi pubblici per
difese personali e quindi private? Come mai si inizia come un procedimento a
titolo personale, in qualità di ex consiglieri comunali, e si prosegue lo
stesso procedimento con lo stesso legale ma che rappresenta il Comune di Tursi?
3. è accaduto che i
sottoscritti hanno presentato, contro le proprie surroghe, un ricorso
straordinario al Presidente della Repubblica, in quanto lo stesso meno oneroso di
quello dinnanzi al TAR perché esente da € 500,00 di diritti per ogni ricorso.
Anche in questo caso, il Sindaco e gli
altri consiglieri rimasti in carica continuano a farsi difendere "dal legale di
fiducia dell'Ente" si costituiscono in giudizio affidando incarico con
determina del Responsabile P.O. n. 200/A dell'1/09/2008 (allegato n.1). Inoltre per i
ricorsi in parola, in data 21/10/2008 con determina n. 217/A (allegato n. 2) si prevede l'affiancamento dell'avvocato Genovese con l'avv. Gaetano
Scoca per "una più efficace difesa degli interessi del Comune di Tursi" recita la
determina. A
tutto questo si aggiunge che con
delibera di Giunta Comunale n. 146 del 2/10/2008 (allegato n. 3) avente per
oggetto "Richiesta trasposizione in sede giurisdizionale dei ricorsi
straordinari al Presidente della Repubblica di n. 6 Consiglieri dimissionari
ex. Art. 10 DPR 1199/71 e sent. N. 142/82 della Corte Costituzionale", si chiede, di spostare il giudizio di
organo giudicante ma con un aggravio di spesa pari ad € 3.000,00 per il
pagamento dei diritti per discutere il ricorso al TAR anziché davanti al
Presidente della Repubblica dove era esente dagli stessi. Inoltre il giudizio affronterà un doppio
grado con conseguenze onerose sulla casse anche comunali oltre che con un uso
sproporzionato che lede la difesa di chi è costretto a difendersi con mezzi
propri rispetto a chi appare utilizzare denari pubblico. Tutto questo è
possibile? Non si ha l'utilizzo di soldi pubblici per difese personali e quindi
private? Per quale motivo si è deciso di
chiedere la trasposizione in sede giurisdizionale, affidando mandato da parte
del Comune ad un legale del libero foro, dei ricorsi amministrativi proposti da
6 ex consiglieri comunali le cui dimissioni furono protocollate in data 14
marzo 2008 ed i cui atti di surroga adottati dal consiglio comunale in data 24
aprile 2008? I ricorsi
amministrativi, infatti, sarebbero stati decisi senza costi a carico del Comune
che non ha uno specifico interesse in materia di surroghe sicché non appare
improntata al pubblico interesse la decisione di affrontare ben sei ricorsi
giurisdizionali dinanzi al TAR Basilicata i cui costi dovrà sopportare l'intera
comunità.
4.
è accaduto che ad un certo punto della vicenda,
intrecciata di ricorsi e controricorsi, succede un altro fatto: con determina
n. 213/a del 13/10/2008 oggetto: - Ricorso al Consiglio di Stato dei sig.ri
Viviano e Vallone - Nomina legale difensore del Comune "ad adiuvandum"- Due
consiglieri Comunali Viviano Angelo e Vallone Natale, fanno ricorso come "terzi
interessati" contro un'ordinanza del Consiglio di Stato favorevole ai
sottoscritti e nella quale i suddetti non avevano alcuna veste processuale, il
Sindaco avutane notizia ritiene opportuno sostenere i due Consiglieri, che
hanno proposto il ricorso come cittadini, nominando "ad adiuvandum", con
determina n. 213/A del 13/10/2008 (allegato n. 4), l'avvocato Gaetano Scoca per
un importo di € 5.000,00. Ricorso tra l'altro risultato irricevibile.
5.
è accaduto che gli assessori si sono recati in "missione"
(allegato n. 5) per seguire le udienze dei riscorsi come nel caso dell'assessore Natale
Vallone che in data 08/07/2008 si reca al Consiglio di Stato con missione a
Roma autorizzata dal Sindaco. È possibile? Non si ha l'utilizzo di soldi
pubblici per scopi personali e quindi privati?
Quindi
a nostro avviso vi è un ripetuto
utilizzo dei fondi comunali per tutelare posizioni private in quanto legate non
all'attività di consigliere comunale, bensì alla conservazione delle loro
cariche.da una parte troviamo consiglieri eletti che sono costretti, per
tutelare il proprio status a pagare di
tasca propria i legali. Dall'altra troviamo consiglieri che utilizzano
soldi pubblici (in gran quantità) per tutelare non l'ente pubblico bensì la
difesa della propria posizione personale. Per cui,
Addirittura in alcuni casi, sempre con
soldi pubblici si occupano della tutela di consiglieri che non vorrebbero essere
assistiti imponendo, sempre con soldi pubblici e per delibera, la scelta
forzata del legale (allegato n. 6).
Per cui si ritiene urgente il ripristino
dell'agibilità democratica del Comune in preda ad un vero e proprio corto
circuito istituzionale con gravi fenomeni di prepotenza e rilevante e
disinvolto utilizzo di soldi pubblici.
Preliminarmente
i sottoscritti, specificato che intendono perseguire finalità di giustizia e
non di giustizialismo rimettendosi totalmente all'autorità di questa
eccellentissima procura nella enucleazione giuridica dei fatti.
Si chiede alle
S.V. di verificare se per i fatti esposti sussistono ipotesi di reato e/o
responsabilità patrimoniali degli amministratori in carica.
Chiedono,
infine, con esplicita richiesta di ricevere rituale avviso, ai sensi dell'art.
408 c.p.p., nella denegata ipotesi di archiviazione o del prosieguo delle indagini.
Tursi 12/02/2009 - Firmato:
Caldararo Antonio
Castronuovo Angelo
Cosma Salvatore
Modarelli Giuseppe
Ragazzo Salvatore Mario
Santagata Annibale
Sarubbi Rosa
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