Un film già visto: l'ex sindaco GUIDA ritorna a casa per la terza volta con la sentenza del CdS
Tursi
- La sesta sezione del Consiglio di Stato (presieduta dal magistrato Giovanni Ruoppolo, relatore-estensore Maurizio Meschino, con i consiglieri Paolo Buonvino, Rosanna De Nictolis e Roberto
Chieppa) ha di fatto appena superato l'ordinanza di sospensiva emanata il 24 giugno
dal Tar per la Basilicata, sezione prima presieduta da Antonio Camozzi. Che aveva bloccato nientemeno che il decreto di
scioglimento del consiglio comunale di Tursi, emanato dal Presidente della
Repubblica Giorgio Napolitano, sulla
basse della relazione del Ministro dell'Interno Roberto Maroni e della precedente sospensiva concessa il 10 marzo
2009 appunto dal C.d.S.
Dopo aver riunito
le trattazioni delle due precedenti sentenze emesse dal Tar (che aveva sospeso l'impugnato
decreto prefettizio di sospensione del consiglio comunale), con la prima surroga
del dimissionario Annibale Santagata,
il massimo organo della giustizia amministrativa ha ribadito e deciso
definitivamente il sette luglio di
accogliere l'appello proposto dal dimissionario Antonio Lauria, difeso dall'avv.
Giuseppe Panio, che ha
ottenuto una vittoria piena su tutti fronti. In pratica, riafferma il C.d.S.,
Santagata non poteva essere surrogato e il (nuovo) decreto prefettizio (può) esplica(re) la sua validità ed efficacia.
Dunque,
clamorosa ma non imprevista la decisione del Consiglio di Stato sul mosaico
tecnico-giurisprudenziale, tursitano. Che si è sviluppato tra Potenza e Roma,
essenzialmente tra "formalisti" e
"contenutisti" del diritto, rispetto alle dimissioni del 6 marzo 2008 di nove
consiglieri comunali (poi surrogati in due tempi dagli otto rimasti in carica,
ma non tutti, anzi sempre meno avevano continuato a firmare i ricorsi,
controricorsi, istanze e appelli proposti dai loro avvocati).
Tra furberie e demenzialità,
ripicche e patetismi, l'ex sindaco Antonio Guida (eletto a maggio del 2007
nella Margherita, poi nel PD e oggi nel PS) e gli altri suoi amici faranno davvero
di tutto perché non sia ancora scritta la parola fine?
Salvatore
Verde
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