"Il cavaliere
Templare di Tursi" di Salvatore Verde, Edizioni Giuseppe Laterza di Bari, da lunedì 19 marzo nelle
librerie italiane.
Dopo anni di ricerche, arriva nelle librerie italiane il libro "Il Cavaliere
Templare di Tursi" di Salvatore Verde, esperto di storia locale, oltre che insegnante
tursitano della scuola dell'Infanzia, giornalista e autore di cinema. Pubblicato
da Giuseppe Laterza di Bari, il saggio di circa 160 pagine si avvale della
prefazione del giovane storico lucano Giovanni D'Andrea e del disegno di copertina
dell'artista Vincenzo D'Acunzo; inoltre, contiene una sostanziosa bibliografia
e un'esplicativa appendice fotografica, con la cronotassi dei vescovi della
diocesi di Anglona (Tursi), dal 1050 al 1320.
Dopo
l'ampia introduzione storica, l'indice dei capitoli (I maggiori Ordini religiosi militari; I Cavalieri Templari; I Normanni
nel Meridione d'Italia e i Concili di Melfi; Una ricerca senza fine; Insediamenti
dei cavalieri religiosi in Lucania; Una controversa ipotesi sul fondatore
italiano dei Templari; Il mosaico delle tracce tursitane; La prova
archeologica, l'intuizione toponomastica e, soprattutto, la testimonianza; Una
interpretazione possibile, anzi probabile), fornisce già la chiave di
lettura dell'ipotesi di Verde, supportata da una serie di elementi, tracce e
segni univoci, in un viaggio interpretativo che dal generale arriva al
particolare in modo coerente.
Insomma,
la storia del cavaliere Templare di Tursi (ancora senza nome) prende corpo e
consistenza storica, senza cedimenti sul piano del rigore scientifico ed
evitando di scadere nella facile argomentazione. L'autore, infatti, supporta la
sua tesi storico-giornalistica, con un serio ragionamento, scontando una minima
bibliografia regionale e la mancanza assoluta di scavi archeologici finalizzati
(nell'intero Meridione), avendo all'opposto una densa coltre di inestricabili misteri,
fantasiose leggende e azzardi di ogni tipo. Dunque, una ipotesi di lavoro non
facile, tutta da dimostrare, ma assolutamente verosimile, a oggi, che ha avuto
nella prof.ssa Bianca Capione Ferrari, una delle maggiori studiose italiane
sugli insediamenti Templari, una convinta ed entusiasta sostenitrice del
templare di Tursi (con riferimenti al territorio di Anglona,
Cantarato-Labriola, Caprarico, Pandosia,
Panevino, Pantoni, Pantoni-Sole, Pescogrosso, Ponte, Ponte Masone, Rabatana, San
Lazzaro, San Michele, San Teodoro).
Il
saggio offre nel testo anche una vasta panoramica delle presenze
monastico-cavalleresche nella regione Basilicata/Lucania, con notizie,
riferimenti e citazioni di oltre cinquanta località: Potenza, Matera (e
Picciano), Abriola, Acerenza (Acheruntia),
Agri, Alto Jonio, Avigliano (e Lagopesole), Balvano, Banzi, Basso Sinni, Calvello,
Cancellara, Carbone, Castelmezzano/Castrum
Medianum, Cersosimo/Kirzosimo,
Chiaromonte, Colobraro, Corleto Perticara, Forenza, Genzano, Grassano,
Grumento, Latiniano, Lavello, Marsico Nuovo, Melfi, Mercurion, Metapontino, Metaponto/ Metapontum, Miglionico, Montescaglioso,
Muro Lucano, Murgia Materana, Noepoli (Noia),
Nova Siri/Siris, Oppido Lucano, Palazzo
San Gervasio, Pecopagano, Pietragalla, Pignola (Monte San Bernardo di Chiaravalle), Policoro/ Heraclea, Pollino, Ripacandida, Roccanova, San Fele (casale in Armaterra), Satriano, Senise, Sinni,
Tolve, Tricarico, Vaglio (e Serra di
Vaglio/Serra San Bernardo),
Venosa (contrada di Boreano, la
scomparsa Cisterna), Vulture.
Salvatore Verde
Salvatore Verde è nato nel 1955 a Tursi (Matera), dove lavora e
risiede con la famiglia. Intellettuale impegnato, esercita a tempo pieno le
professioni di insegnante della scuola dell'Infanzia e di giornalista, ma è
anche autore di cinema ed esperto di storia locale. Dal 1980, è una rarissima presenza maschile non soltanto in Italia di
insegnante della Scuola statale dell'Infanzia, prima a Milano e poi a Tursi,
dal 1982 nell'Istituto comprensivo "A. Pierro". È collezionista e critico cinematografico, presidente della giuria del
festival "CinemadaMare" (2007-2011) e regista. Ha scritto, diretto,
interpretato e co-prodotto il lungometraggio di ricerca Modo armonico
semplice - L'asilo di un Maestro (2007), un autentico saggio sulla
complessità della didattica e sull'arte e vocazione dell'educatore, apprezzato
dalla critica. Per le sue specchiate qualità umane e
professionali in oltre trent'anni di onorata carriera, è stato premiato in Toscana
con la "Goccia d'Oro al Merito della
solidarietà con l'Infanzia" (2007), Premio internazionale e nazionale delle Pie
Confraternite di Rapolano Terme (Siena). Iscritto all'Ordine dei
Giornalisti pubblicisti di Basilicata dal 2001, collabora con il quotidiano La Gazzetta del
Mezzogiorno e con Mondo Basilicata, rivista trimestrale del
Consiglio Regionale della Basilicata, nonché su altri periodici. L'esperienza
di addetto stampa del Comune di Tursi e di direttore responsabile della rivista
di informazione Tursitani, dal
2004 al 2008, è poi confluita nella
fondazione del giornale on line "Tursitani.it". Proprio il costante e accurato
lavoro di scavo, rilettura e valorizzazione delle radici, gli ha consentito di
approfondire negli anni i molteplici aspetti della storia del paese, fino alla
scoperta dei diversi segni e particolari che ha collegato con la cultura della
tradizione orale e che sono alla base dell'intuizione dispiegata in questo
libro.
Dalla prefazione di
Giovanni D'Andrea
"Uno studio,
affrontato con competenza e umiltà storica, ... che vuole essere un lineare e quanto
mai prezioso tassello di un mosaico relativo ad un aspetto della storia
regionale della Basilicata, molto complicato per la scarsezza e la difficoltà
nel reperire informazioni storiche, ma agevolato dalla grande presenza di
riferimenti simbolici che, tuttavia, fanno muovere cautamente le ricerche in un
quadro d'insieme in cui tutto è ancora da completare. Il presente lavoro
dimostra che qualcosa nel campo della ricerca, ai fini della ricostruzione
della memoria storica regionale, si sta muovendo".
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