A MONTALBANO JONICO, PRESENTAZIONE DEL LIBRO DI SALVATORE E LEANDRO DOMENICO VERDE "LA DIEGESI FILMICA LUCANA E L'IMMAGINE CLICHÉ DELLA
BASILICATA", mercoledì 11 settembre, ore 19,30, nella Biblioteca comunale
Il cinema degli altri (non quello
realizzato in regione o di autori lucani) che guarda a noi, più o meno
fugacemente, ma in modo insistito dagli anni Cinquanta del Novecento a oggi,
fino a costituire uno stereotipo, da superare proprio anche attraverso la
Settima arte. Se ne discute a Montalbano Jonico, mercoledì 11 settembre alle
ore 19,30, nella Biblioteca comunale "
Filippo Rondinelli" (corso Carlo Alberto 41).
Complice la presentazione del
libro "La diegesi filmica Lucana e l'immagine cliché della Basilicata"
(Edizioni Giuseppe Laterza, Bari, 2013, pagg. 250), scritto da Salvatore e
Leandro Domenico Verde, padre e figlio, giornalisti di Tursi ed esperti di
cinema. Il testo si avvale della prefazione di Paride Leporace, già direttore
del Quotidiano della Basilicata e attuale direttore della Fondazione Lucana
Film Commission, e della copertina disegnata dall'artista tursitano Vincenzo
D'Acunzo, presente assieme agli autori.
Interverranno il sindaco Enzo Devincenzis e il presidente del consiglio
comunale Rocco Pontevolpe, patrocinatori dell'iniziativa, assieme all'assessore
all'Istruzione Rocco Leonardo Tauro, Moderatore Gianluca Pizzolla, giornalista
de ilMetapontino.it, e organizzazione di
Vincenzo Pierro, responsabile della Biblioteca e delle Attività culturali del
Comune.
Riflettere sui film del normale circuito cinematografico nazionale, con
un approccio critico e analitico del tutto originale dei Verde, significa
capire l'orientamento dei registi e sceneggiatori rispetto alla percezione che
essi (e l'opinione pubblica) hanno in generale della nostra regione, sovente citata con luoghi comuni, il clichè
appunto (la Lucania assimilata a entità semisconosciuta, piccola e povera, dunque
lontana), nelle modalità comico-grottesche e drammatiche, sia pure con
ascendenze artistico-letterarie e scientifico-antropologiche, quando l'opera è
di pregio autoriale.
Tuttavia, è lecito attendersi un mutamento di visione
prospettica nell'immaginario, proprio grazie anche al cinema e alla sensibilità
che si intravede nei nuovi cineasti.
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