Il libro di Salvatore e Leandro Domenico Verde a Tursi, sabato 8 giugno, ore 19, sala consiliare del Municipio
Prima presentazione del saggio
"La diegesi filmica Lucana e l'immagine cliché della Basilicata" (Edizioni
Giuseppe Laterza, Bari, 2013, pagg. 250, euro 32), scritto da Salvatore e
Leandro Domenico Verde, padre e figlio, giornalisti di Tursi ed esperti di
cinema. Il libro si avvale della prefazione di Paride Leporace, attuale
direttore della Fondazione Lucana Film Commission, e della copertina disegnata
dall'artista tursitano Vincenzo D'Acunzo.
Appuntamento proprio nella Città
della Rabatana, sabato sera, alle ore 19, nella sala consiliare del municipio,
consigliato l'ingresso da viale Sant'Anna. Oltre agli autori, al prefatore Leporace e
all'editore Giuseppe Laterza, interverranno in rappresentanza delle istituzioni
il sindaco di Tursi Giuseppe Labriola, il vice presidente della Provincia
Angelo Garbellano e l'assessore della Regione Basilicata Nicola Benedetto, con
il giornalista Franco Rina, presidente della Lucana Film Commission, e l'attore
professionista Domenico Fortunato (il noto commissario della serie televisiva
"Rex"), originario della provincia di Matera.
Moderatore della serata il
giornalista Filippo Mele. Gli ospiti, assieme agli autorevoli addetti ai
lavori, si confronteranno sull'assoluta particolarità editoriale dei Verde, che
è scaturita da una attenta riflessione sull'immagine della nostra regione veicolata dal
cinema dagli anni Cinquanta del
Novecento ai giorni nostri, nel senso che appartiene ad autori non lucani e non
include minimamente i film girati in Basilicata, in tutto o in piccola parte.
Insomma, sono film "esterni", del normale circuito, i cui autori (e
sceneggiatori) sono diversissimi tra di loro.
L'emblematicità del titolo,
tuttavia, lascia intendere in modo chiaro su quale versante si siano
indirizzati i registi con il loro insistito riferimento, cioè attraverso i
luoghi comuni, la citazione, il cliché appunto. E questo è accaduto sia sul
versante comico-grottesco sia sul versante drammatico, con ascendenze
artistico-letterarie e scientifico-antropologiche, anche quando la fattura è
pregevole e autoriale.
Che la Lucania sia (stata) considerata una regione
piccola, lontana, povera e semisconosciuta, anche nel cinema è un dato
acquisito, ma un ribaltamento del punto vista può venire proprio dalla Settima
arte, luogo privilegiato dell'immaginario e della riconoscibilità finzionale,
simbolica e metaforica.
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