Tursi
- Il "Palazzo dei Poeti" conferma la
"forchetta" d'eccellenza (ottenuta dallo scorso anno) nella reclamizzata "Guida del Gambero Rosso. Ristoranti d'Italia '09. 1950 locali
classici e innovativi" (chiusa in redazione il 10 settembre), curata per le
omonime edizioni da Stefano Bonilli e
Marco Bolasco. In quattro anni, la struttura turistica della ormai nota
famiglia Popia, situata nella Rabatana di Tursi, riafferma l'apprezzamento e i consensi
del selezionato pubblico non soltanto italiano e i lodevoli successi della
critica specializzata.
Dopo l'inserimento in diverse pubblicazioni, oltre che nella
"Guida dei Ristoranti d'Italia de L'espresso" e in quella "Alberghi e
ristoranti d'Italia del Touring Club Italiano", consolida la sua appetibilità
nel sempre crescente turismo enogastronomnico proprio nella guida del Gambero
Rosso che riconosce al rinomato locale tursitano l'elitario riconoscimento (per
informazioni : www.palazzodeipoeti.it,
chiuso il lunedì e ferie dal 5 al 25 novembre). Al Palazzo dei Poeti (con un
annesso albergo di livello), che ha ampliato notevolmente i coperti (da un centinaio
agli attuali 230), sono assegnati in totale 75 punti: per la cucina (53/70),
per la cantina (13/20) e per il servizio (7/10), con due bonus (su 3) per
l'ambiente, che "in alcuni casi si aggiunge, per una sorta di indice di
piacevolezza".
Pur a fronte di enormi sacrifici, tra i tanti meriti conquistati
sul campo dalla struttura turistica tursitana, è da non sottovalutare l'effetto
"traino" di attenzione e sensibilità che ha saputo imporre ad altri soggetti
privati e anche agli enti pubblici locale e regionale, nella difesa e
valorizzazione di un patrimonio architettonico e ambientale che molti pensano
meritevole di una proposta di salvaguardia all'Unesco. Insegue il sogno della
rivitalizzazione dell'antico borgo arabo-saraceno il giovane Paolo Popia, che (insieme con altri
operatori del materano) è stato nei giorni scorsi in Gran Bretagna "per un
breve ma intenso soggiorno di promozione, finalizzato alla crescita sociale e
allo sviluppo turistico di Tursi e del Basso Sinni".
Nonostante
i selettivi criteri e gli standard di qualità, per Gambero Rosso la evolutiva
"nuova cucina italiana" é orientata verso il Sud, "che così bene sta tessendo
le fila della cucina mediterranea e che oggi trova espressione anche nelle
grandi tavole e non solo della nonna". Insomma, la (territorialità della)
Basilicata fa comunque bella mostra di sé nella prestigiosa Guida del Gambero
Rosso.
Con la segnalazione complessiva di ben 23 ristoranti distribuiti in 16
comuni: Accettura ("Vincenzo Pezzolla"), Bernalda ("La Locandiera"), Pisticci
("L'Incontro"), Policoro ("Pitty"), Tursi ("Il Palazzo dei Poeti") e Avigliano
("Pietra del Sale"), Barile ("La
Locanda del Palazzo"), Castelmezzano ("Al Becco della
Civetta"), Maratea ("Villa Cheta Elite"), Melfi ("Novecento" e "Vaddone"), Rotonda
("Da Peppe"), San Fele ("Tipicamente"), Terranova di Pollino (Luna Rossa") e
Venosa ("Al Frantoio"), oltre i due capoluoghi, Matera ("Baccanti", "Le
Botteghe", "Lucanerie", "San Pietro Barisano", "Trattoria Lucana") e Potenza ("Antica
Osteria Marconi", "C'era una volta", "Triminiedd'").
Dunque, nella provincia materana
sono 10 i ristoranti (due in meno dello
scorso anno) allocati in 6 comuni, ma ben cinque si trovano nella città dei
Sassi. Nel potentino si contano 13 locali (uno in meno), tre dei quali a
Potenza e due a Melfi, distribuiti complessivamente in 10 comuni (uno in più).
Per gli estimatori della buona cucina, sono diverse e apprezzabili le novità.
Intanto, si constata che a Matera l'offerta è più ampia e migliore che a
Potenza, dove però (pur dovendosi guardare dalla concorrenza del melfese) si detiene
il primato assoluto, con la "Antica
Osteria Marconi" (80 punti) passata da una a due forchette, il massimo
ottenuto nella regione.
Non in ultimo, a livello statistico, e non sembri poca
cosa, un comune della Basilicata ogni dieci è in grado di offrire un locale
degno di nota. Ovviamente, l'insieme è qualcosa che va oltre le parti che lo
compongono, perciò è necessario distinguere al suo interno la semplice
"segnalazione" dall'attribuzione del "gambero" (uno: buono, due: ottimo, tre:
eccellente) e l'ottenimento vero e proprio della "forchetta" (pure da uno a
tre, con il progressivo punteggio compreso tra 75 e 79/100; da 80 a 89 e da 90 a 100/100), ma l'apice fino
a oggi non è stato ancora conquistato da nessun gestore lucano (anche se presto
accadrà, prevedono gli esperti). Una significativa novità è la inedita
forchetta arrivata a Rotonda con "Da
Peppe" (75), mentre l'unico premio speciale in Lucania per il rapporto
"qualità/prezzi" particolarmente conveniente è stato riconosciuto a "San
Pietro Barisano" (75) di Matera, anch'esso con una forchetta come il
materano "Baccanti" (75), "Il Palazzo dei Poeti" (75) di Tursi e "La
Locanda del
Palazzo" (77) di Barile.
Al
vertice delle trattorie lucane troviamo "Luna Rossa" di Terranova di Pollino,
con due "gamberi", le altre ne hanno uno: "Pietra del Sale", "La Locandiera", "Vaddone",
"Pitty",
"C'era
una volta", "Triminiedd'". Inoltre, risultano
"segnalati": "Vincenzo Pezzolla", "Al Becco della Civetta", "Villa Cheta Elite", "Le Botteghe", "Lucanerie", "Trattoria Lucana",
"Novecento", "L'Incontro", "Tipicamente",
"Al Frantoio".
I
"retrocessi: "Pietra del Sale" di Avigliano, "Al vecchio Frantoio" di Bernalda,
"Il Cantuccio" di Matera, "Il Giardino di Epicureo" di Maratea e "Borgo Antico"
di Pisticci (discorso a parte per "Laboratorio Divino" di Potenza, in precedenza l'unico
incluso nella categoria wine bar), avranno tempo e modo di rifarsi. La lotta
tra il gusto dolce e salato della vita continua, all'ultimo convincente e
saporito boccone.
Salvatore Verde
Tursi
- Per il tono e lo stile valutativo assai positivo (da notare l'implosione
citazionistica, unica eccezione il proprietario-gestore), riproponiamo
integralmente la nuova critica dell'autorevole "Gambero Rosso - Ristoranti d'Italia '09 - 1950 locali classici e
innovativi":
"Ristorante - "Il Palazzo dei Poeti è un
luogo suggestivo di incontro tra gastronomia, cultura e tradizioni contadine,
di cui Paolo Popia è la vera anima. Nelle sale di questo affascinante palazzo
(bonus), racchiuso nel borgo di origini arabe della Rabatana di Tursi, ma in
realtà esteso come albergo diffuso agli stabili circostanti, accompagnati dalla
recitazione dialettale di questo figlio d'arte e di passione, trovate i profumi
e i sapori di questo pezzo di Lucania dal fascino strano, un po' magico, lunare
(bonus). Nel menù: budino di funghi e noci, nella variazione di agnello alle
erbe di rabatana, nei capunti con capocollo e finocchietto selvatico e nei
cavatelli con le scaglie di peperone di Senise, o ancora nel millefoglie di
capocollo con i funghi del Pollino e pomodori secchi. Si beve bene, vini ormai
nobili come l'Aglianico, e figli minori di questa terra ancora in fila sulla
strada della notorietà, vini che altrove difficilmente trovereste. Siete
serviti con cortesia, ospiti palesemente graditi in questa casa di nobiltà
contadina, e ve ne andate con la sensazione che prima o poi ci ritornerete...
qui, fra sabbie e letti stanchi di fiumi, pietre raccolte dovunque e odori
d'erbe tignose, attaccate alla roccia arida come alla vita, a sentire Paolo
cantare la Rabatana,
di feste e funerali, di rumori notturni e frutta al sole a seccare (35 euro
vini esclusi)".
s.v.
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