Tursi - Importante ed autorevole iniziativa editoriale italo-russa e notevole riconoscimento per il poeta, scrittore e critico letterario lucano Antonio Valicenti, originario di Rotondella. Ha presieduto, infatti, la Commissione selezionatrice dell’antologia di lettere ed arti “Dal Tevere alla Moscova”, appena pubblicata a Mosca. Curata da Giorgio Tellan, poeta, scrittore e critico d’arte, oltre che presidente del “Movimento Internazionale Neoumanista - III Millennio” con sede a Roma, e dalla pittrice Ludmila Kukharuk, presidente della Sezione Autonoma Russa dello stessa associazione, la raccolta si avvale delle traduzioni dall’italiano della cantante lirica Anna Davidova e dell’impegno dell’editore Levon Osepian, anche capo redattore della rivista internazionale “Mecenate e il Mondo”. Per formazione culturale, percorsi esistenziali, potenzialità espressive degli autori, l’insieme delle 46 poesie (comprende un solo altro lucano che vive nella Capitale, il sessantaquattrenne Biagio Calderano, nativo di Maratea, avvocato, con “Angelo Nero”) delinea un arcipelago rappresentativo ricco, potente e sensibile del variegato orizzonte poetico italiano contemporaneo. Che è stato ben illustrato-interpretato-restituito da 28 artisti russi, ciascuna lirica con una sola immagine in bianco e nero, con approcci, tecnica e stile multiformi, spaziando dal realismo onirico all’astrattismo, dall’avanguardia al simbolismo, dal genere fumetto al neoclassicismo, e non solo. Poesia e arte legate da antichi vincoli storico-culturali tra Italia e Russia, con contaminazioni feconde e suscettibili di iniziative e di sviluppi in prospettiva “sempre all’insegna del neoumanesimo, che vuole recuperare i valori fondamentali della Società proprio attraverso la Poesia, l’Arte e la Musica”. Presente con la lirica “Rimembranze”, visivamente evocata da Tatiana konstantinova, il pluripremiato poeta Valicenti, già destinatario di tesi di laurea, consolida le traduzioni all’estero e si afferma sempre più come il maggiore erede vivente del tursitano Albino Pierro, conterraneo da lui conosciuto personalmente, “al quale devo lo stimolo definitivo per la conversione al dialetto rotondellese”, ci rivela. Dopo aver esordito nel 1975 con la raccolta “Sull’argilla è nato un fiore”, ha poi pubblicato “I segni della luce”, del 1997, e “Cercandoti” (1998), prefato da Stanislao Nievo. La svolta arriva con “Allu vende ri canizze” (1999), traducendo anche Catullo, Virgilio e Quinto Orazio Flacco in dialetto lucano-rotondellese (“Egge scritte nu libbre chjù forte r’u bronze…” Satire, Epodi, Odi, Epistole, 2001). Del 2003 il debutto come romanziere, con il fortunato “Il bacio della Sibilla”, presentazione del compianto psicanalista junghiano Aldo Carotenuto. A lui si deve pure “Rotondella, Memorie di una cultura popolare” (1989).Cultore della Materia presso la Cattedra di Storia della Pedagogia dell’Università di Roma Tre e collaboratore del Corriere di Roma, Antonio Valicenti è autore inserito nelle antologie per le scuole medie e superiori. Salvatore Verde
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