Tursi - Un piccolo libro di novanta pagine, comprese tredici foto, di Rocco Campese va ad arricchire la pure notevole pubblicistica sul Santuario di Maria Santissima di Anglona, già Cattedrale dal 1054 della Diocesi di Anglona, appunto, poi monumento nazionale dal 1931 per i suoi pregi artistici, e, quindi, dall’8 settembre 1999 elevata a Pontificia Basilica Minore con “Bolla” di papa Giovanni Paolo II. Il culto mariano è antichissimo, intenso ed esteso, tanto da meritare nel 1946, ad opera del papa Pio XII, la proclamazione della Madonna d’Anglona quale “Patrona Massima” di Tursi e della Diocesi di Anglona-Tursi, allora così denominata, dal 1545 con “Bolla” di papa Paolo III, fino all’attuale denominazione e configurazione su base regionale del 1976. Il giorno in cui storicamente, almeno dal secolo XI, ma per alcuni già dal VII, si festeggia annualmente la Madonna d’Anglona, è proprio l’8 settembre, quando vi si recano pellegrini anche dalle vicine provincie e regioni. Insomma un grande luogo di storia e di fede, noto anche a livello internazionale, oggetto di particolari studi artistici, pittorici, architettonici, archeologici, religiosi, da diverse angolazioni. La gradita sorpresa del libello di Campese, “Anglona, dal mistero del nome alla misteriosa presenza della sua Regina”, realizzato con i Fondi dell’Unione Europea – Programma Leader II “Basso Sinni” – Cosvel di Rotondella, con la collaborazione tecnica di Carmela Rabite e la responsabilità dell’intero progetto di mons. don Cesare Lauria, consiste proprio nella sua particolarità d’approccio, nella commistione di storia e cronaca, di segmentazione gerarchizzata della vita del sito religioso, nel linguaggio semplice e nella forma divulgativa, ma soprattutto nella dotta disquisizione sull’origine e sul significato del Nome, che occupa poco meno della metà del testo, spaziando in ogni dove anche temporalmente per dare una risposta almeno verosimile al quesito originario. Seguono poi utili e documentate descrizioni dei principali eventi legati alla Basilica-Santuario di Anglona, come l’Incoronazione della Madonna nel 1901, ad opera del vescovo mons. Carmelo Pujia, l’iter del Sinodo diocesano del 1997-99, voluto dall’allora vescovo di Tursi–Lagonegro, mons. Rocco Talucci (oggi arcivescovo di Brindisi-Ostuni), i festeggiamenti dell’8 settembre 2001, nel I° Centenario dell’Incoronazione, presenziati dal nuovo vescovo della diocesi “dei due mari”, mons. Francescantonio Nolè e dal cardinale Michele Giordano, arcivescovo di Napoli. Non mancano alcune curiosità, come la lettera del padre missionario Filippoantonio Grillo, del 19 agosto 1901 da Tsing-Jang, in Cina, per sollecitare concreti aiuti per l’infanzia. Ma tutto questo non è mai disgiunto da una sensibilità impegnata di fervente credente dell’autore, che, sessantenne, è si responsabile dei Servizi socio-culturali del Comune, ed anche tra i massimi esperti di storia locale e studioso acclarato del dialetto tursitano, ma è pure presidente uscente dell’Azione Cattolica e, un paio d’anni fa, insignito da papa Wojtyla del Cavalierato dell’Ordine di San Silvestro. Salvatore Verde
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