Arisa vince a Sanremo giovani
Sembra uscita da un fumetto o da un film datato l'icona di
Arisa: quando canta ci si accorge ancor di più di essere in presenza di una
deliziosa immagine di altri tempi, con voce timida seppur vibrante. E' la
scoperta di questo festival sanremese riservato ai giovani, che proviene dalla
Lucania montuosa, ovvero da Potenza, ovvero da Pantano di Pignola, oasi
faunistica.
E' lei, ventiseienne, a regalare
i momenti più deliziosi pur scontrandosi in gara con i pupilli dei
mostri sacri della musica italiana, da Dalla a Cocciante, da Pino Daniele ai
Pooh, da Zucchero a Ranieri. Mentre lei, con la discrezione e la modestia di
chi sa che non ce la farà, si accompagna con Lelio Luttazzi, che solo chi ha
oltre quarant'anni ricorderà i suoi urli radiofonici della mitica "Hit Parade"
(il venerdì alle 13, anni ‘70). Luttazzi, il grande jazzista triestino, cultore
di musica americana e sapiente presentatore di altri tempi, è la colta
rivelazione di questo festival giovani che pure ha offerto molto in termini di
grande musica (Bacharach su tutti). E così Arisa ha duettato in swing il suo
orecchiabile brano "Sincerità", non dando completamente fondo alle sue doti
vocali, che esprime poco più che in
embrione.
Forse per timidezza, forse per timore reverenziale verso un palco (e
un pubblico) che ha visto passare gran parte della musica leggera non solo
italiana, da oltre mezzo secolo. E lei si muove a stento su tacchi che sembrano
trampoli dati in prestito ad un neofita,
canta una ballata orecchiabile che ti prende subito, e che nelle cadenze rimanda a quella intensa
"Cattiva strada" di De André e De Gregori di qualche decennio fa. Ma è la
compostezza di Arisa a distinguerla dai luccichii patinati delle sue colleghe:
occhiali alla Elvis Costello e vestito da educanda come nel film "L'educazione
fisica delle fanciulle" (di Irvin e Lattuada), mani dietro la schiena e posa che
non sfugge e fa sorridere il padrone di casa Bonolis.
Al di là di ogni facile retorica, Arisa va
vista come un esiguo emblema di lucanità, che riesce a farsi spazio con
sincerità e timidezza, seppur circondata da aspiranti ben più pressanti.
Armando Lostaglio
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