Blaga
Dimitrova, tra le grandi della Bulgaria. L'arte della poesia nasce dal
cuore e sprigiona infinite emozioni
Blaga
Dimitrova è da anni universalmente considerata tra le figure più significative
della letteratura della Bulgaria, dove era nata il 2 gennaio 1922. E' autrice
di poesie, poemi, romanzi, saggi, traduttrice di classici e moderni della
letteratura europea.
Si laurea in filologia slava nel 1945 e contemporaneamente
studia pianoforte con uno dei più grandi compositori bulgari contemporanei, il
Maestro A. Stojanov. La sensibilità trasmessale dagli studi musicali influenzerà
moltissimo il suo modo di sentire la vita come fatto poetico e per il suo popolo
lei sarà sempre definita "la poetessa della rivoluzione di velluto". Donna
dotata di forza trascinante e irresistibile, sentimento profondo e ragione di
vita, la stessa Dimitrova riferendosi alla sua persona dirà "nessuna paura che
mi calpestino, calpestata l'erba diventerà un sentiero".
Dal 1962 è redattrice
della casa editrice dell'Associazione, dove si adopera per far pubblicare le
opere di giovani autori malvisti dalla censura. Nel 1963, dopo il discorso del
Segretario del Partito Comunista Bulgaro Zivkov contro gli intellettuali, la
casa editrice sospende le pubblicazioni e lei per protesta lascia il lavoro e
passa a un'altra casa editrice. Nel 1965 pubblica la sua prima opera, Viaggio verso me stessa.
La sua popolarità
presso il grande pubblico si deve innanzitutto alla lirica d'amore. Il
primo successo arriva nel 1959 quando escono le poesie di A domani, i suoi versi sono viaggi
sentimentali, momenti di felicità vissuti in sintonia con la bellezza della
natura.
La Dimitrova è insieme donna e poesia : "Premevo vento, nubi e stelle
al mio petto. E nel cerchio stretto di un abbraccio ho rinchiuso l'infinito
intero del mondo". Per la poetessa la donna è forza trascinante nella vita, nella
società, nella famiglia: "Essere donna e' dolore. Soffri scoprendoti adulta. Soffri
di essere amante. Soffri quando sei madre. Ma insostenibile è in terra il
dolore di essere donna senza aver conosciuto questi dolori fino in fondo...". Gli
anni Settanta segnano l'apice della sua produzione poetica, con la
pubblicazione di alcuni libri che risvegliano le coscienze dei bulgari. Assieme
al marito, il critico letterario Jordan Vasiliev, nel 1975 pubblica i volumi La giovinezza di Bagrian e Giorni neri e giorni bianchi, una sorta
di biografia della grande poetessa bulgara Elisavieta Bagrian.
Poiché nel testo
sono citati autori proibiti dalla propaganda, i libri sono sequestrati e gli autori
accusati di "falsificare la storia". Le poche copie rimaste vengono trascritte
a macchina e diffuse clandestinamente in tutto il Paese. Nel febbraio 1989 la
poetessa è tra i firmatari di una dichiarazione di 102 intellettuali bulgari in
difesa di Vaclav Havel (il primo Presidente della Repubblica Ceca). Ciò che le interessa
sono i sentimenti autentici, il dolore, lo smarrimento, il senso di sconfitta e la percezione della libertà.
L'intensa drammaticità
del suo modo di presentare le vicende umane si radica in una concezione di
anima, che appartiene da sempre alla letteratura slava. Su invito di del
Presidente francese Francois Mitterand, il 2 giugno la Dimitrova riesce a
recarsi alla conferenza internazionale di Parigi sui diritti umani. Una
poetessa impegnata nella politica e nel sociale, lotta per la difesa dei
diritti umani duranti la guerra del Vietnam, l'amore deve essere sempre vissuto
come un esperienza concreta e palpabile della vita, perché grazie a questo meraviglioso
sentimento la vita può cambiare.
La fluidità dei suoi versi le consente di
spaziare tra sentimenti forti e spesso contrastanti. Con la fine del regime
comunista viene eletta al parlamento e il 19 gennaio 1992 è nominata
vicepresidente della repubblica. Si dimette nel 1993. Muore a Sofia il 2 maggio
2003, all'età di 81 anni.
L'arte della poesia nasce dal cuore, da esso si
sprigionano infinite emozioni che l'animo sensibile del poeta riesce a
trasmettere a noi comuni mortali caduchi e fragili. Diversi sono i modi di
espressione di un poeta ma tutti sono uniti in una sola parola: amore.
ANTONELLA
GALLICCHIO
"Hai freddo?" - mi hai chiesto
e mi hai stretto in un abbraccio.
In te rannicchiata con fiducia,
sono sbocciata appieno... E quali
canti di uccelli d'oltremare ho udito!
Venti del sud iniziavano a soffiare.
E come un'amarena, ancora intimidita
Ho dato via i miei colori.
Dove sei, libero, oggi,
dopo avermi lasciata sola nella neve?"
BLAGA
DIMITROVA
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