FEDERICO GARCIA LORCA, immortale poeta spagnolo, conosciuto in tutto il mondo
"A questo mondo io sono e sarò sempre dalla parte dei poveri. Sarò sempre dalla
parte di coloro che non hanno nulla e ai quali si nega perfino la tranquillità
del nulla....", questo è stato il poeta Federico Garcia Lorca, una creatura straordinaria.
La sua poesia nasce con l'uomo stesso, al di là di ogni manierismo letterario o
speculazione che intacchino la verginità della sua ispirazione: "Ho il fuoco
nella mani. Lo sento e lavoro con lui perfettamente, ma non posso parlare di
lui senza letteratura...". Bastava solo guardarsi intorno e sentir bruciare la
poesia, l'intensità naturale della sua vita, effusione del suo spirito poetico
che ha la genesi del folklore andaluso.
In quel mondo Lorca ritrova l'istinto
della sua natura, il grido di dolore, la fiamma dell'amore e il desiderio di
vita. García Lorca nasce il 5 giugno del 1896, in una famiglia
benestante di Fuentevaqueros, nella Vallata di Granada. Suo padre, Federico
García Rodríguez, è un ricco proprietario terriero; sua madre, Vicenta Lorca,
una maestra di umili origini: " Da mio padre ho ereditato la passione e
da mia madre l'intelligenza". Una certa congenita mancanza di agilità - una
gamba leggermente più corta dell'altra e i piedi piatti - impediscono al piccolo
Federico di poter giocare liberamente.
È tuttavia un bambino molto allegro. Nel
1902 muore di polmonite a soli due anni il fratellino Luis, ma soltanto con
l'arrivo della sorella Concha prende coscienza del grande privilegio che ha
avuto a nascere in una famiglia benestante, perché sua madre una volta la
settimana regala i vestitini della figlia ad una famiglia di contadini molto poveri.
Le notizie sui primi anni del poeta a Granada sono scarse. Non andrà mai bene a
scuola, ma era capace di coinvolgere nei suoi giochi un'infinità di persone. Inizia
a frequentare i quartieri gitani, che riappariranno in molte sue opere, e le
lezioni di pianoforte e musica dal vecchio maestro Antonio Segura, che diverrà
per lui oggetto di infinita ed eterna devozione. A scuola le cose vanno sempre
peggio.
Un suo compagno di scuola racconta che Federico "era il peggiore della
classe, ma non per mancanza di intelligenza, bensì di interesse, stava sempre
all'ultimo banco". La sofferenza del periodo scolastico si ritroverà in Donna Rosita nubile e finanche nelle
poesie di New York. A Febbraio del 1915, diciannovenne, comincia gli studi
di filosofia, lettere e diritto - nella Universidad de Granada, si iscrive al
Centro Artístico della città e diventa assiduo frequentatore del circolo
culturale avanguardista "El Rinconcillo" .
Qui contrae molte amicizie tra i
giovani intellettuali della città, fra i quali vi è Melchor Fernández Almagro,
futuro critico teatrale e saggista, a cui, d'ora in poi, Federico ricorrerà
ogni volta che avrà bisogno di un consiglio. Melchor rimarrà per sempre l'amico
del cuore, nonché il più acuto intenditore contemporaneo dell'opera lorchiana. Nel
Maggio del 1916 muore il maestro Antonio Segura. Dal dolore Federico,
abbandona gli studi di musica e produce il suo primo sforzo letterario Mi pueblo (Il mio paese), seguito dai
viaggi universitari in gruppo guidati dal suo professore di letteratura
Berrueta, destinato a diventare fondamentale per gli esordi dell'autore.
Pare
assodato che proprio in quelle settimane di viaggio, Federico si accorga di
avere, oltre a quella musicale, anche una vocazione letteraria. Grazie
all'aiuto economico di suo padre, pubblica il suo primo libro Impressioni e paesaggi, frutto dei suoi viaggi
di studio, dedicato allo scomparso maestro di musica. La critica di Granada è unanime: è nata una grande
promessa della letteratura spagnola. Nel frattempo conosce la bellissima Emilia
Llanos, e ne nasce una grande amicizia. Legge Tagore, Wilde, Maeterling, Ibsen,
Strindberg, e lo attrae molto la filosofia indiana.
Scrive in continuazione, si
delineano in lui due temi fondamentali: una forte ribellione verso la Chiesa e
una profonda angoscia sessuale. Fra letture di poesia e serate di pianoforte,
Federico non tarda a diventare assai popolare. Inizia anche a disegnare,
passione che d'ora in poi lo accompagnerà per sempre. Federico non ha
fidanzate, e per giunta è alquanto ammanierato, tanto che alla Residencia
cominciano a circolare voci sulla sua presunta omosessualità e l'ormai intimo
Buñuel, sorpreso da tali rumori, gli chiede apertamente se sia vero che è
"finocchio". Federico, indignato, risponde: "Io e te abbiamo chiuso".
Nel
frattempo debutta a Madrid con Il
maleficio della farfalla, in affrettata versione per burattini, con la
partecipazione della famosa ballerina e cantante popolare La Argentinita. Le
lettere inviate in questo periodo da Federico agli amici più intimi, confermano
che l'attività febbrile improntata ai contatti e alle relazioni sociali, che il
poeta in quel momento vive, nasconde in realtà una intima sofferenza e i ricorrenti
pensieri di morte, malessere su cui molto incide il non poter vivere
serenamente la propria omosessualità.
Dal 1919 al 1934, Federico Garcia Lorca
vive principalmente a Madrid, dove frequenta la cerchia di letterati e artisti
della sua generazione, come Salvador Dalí, Luis Buñuel e Rafael Alberti. Si
dedica anche alla musica e nel 1922 crea insieme col compositore Manuel de
Falla il progetto del primo festival del cante jondo, il canto zingaresco
tipico della Spagna meridionale. Nel 1931 è incaricato dal nuovo governo
repubblicano di organizzare un gruppo teatrale itinerante, La Barraca. Questa
compagnia, fondata dal Ministro dell'Educazione, deve portare la propria
produzione nelle più remote aree rurali del Paese. García Lorca non si limita a
dirigere, ma ne è anche attore.
È durante questo tour con La Barraca, che
García Lorca scrive le sue opere di teatro più note, e denominate 'trilogia
rurale': Bodas de sangre, Yerma e La casa
de Bernarda Alba. Scoppia la Guerra civile spagnola, García Lorca è un
convinto antifascista e si batte in difesa della democrazia spagnola, quindi lascia
Madrid per Granada, con l'intenzione di salutare il padre. In compagnia di suo cognato,
sindaco socialista di Granada, sono effettivamente arrestati mentre si trovano
a casa dei Rosales, loro amici falangisti. García Lorca viene fucilato da
militanti del movimento politico Ceda all'alba del 19 agosto 1936, perché di
sinistra e omosessuale e gettato in una tomba senza nome a Fuentegrande de
Alfacar nei dintorni di Víznar, vicino Granada.
Nelle sue pagine troviamo il
riflesso fedele del cuore e dello spirito di Federico, la sua poesia si
concilia con lo spontaneo sorgere di un nuovo germoglio della vita in fiore, il
quadro della natura è lo specchio del suo mondo, mare, campagne, monti o città
illuminati dalla luna o arsi dal sole. All'alba di quel 19 agosto di tanti anni
fa, gli spari di un fucile hanno interrotto il battito del cuore di un grande
artista, ma la sua voce brucerà sempre con le fiamme più luminose e il mondo
saprà il suo nome, perché le sue liriche percorrono la via dell'immortalità,
mentre la sua anima scorre in quel fiume chiamato eternità.
Antonella Gallicchio
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